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mercoledì 8 giugno 2011

Arte poetica

Tu occhi di carta tu labbra di creta
tu dalla prima saliva malfatto
anima di strazio e ridicolo
di allori finti e gestri

tu di allarmi e rossori ;
tu di debole cervello
ladro di parole cieche u.
uomo da dimenticare

dichiara che il canto vero
è oltre il tuo sonno fondo .
e i vertici bianchi del mondo ;
per altre pupille avvenire.

Scrivi che i veri uomini amici
parlano oltre i tuoi giorni che presto:
saranno disfatti. E già li attendi.
E questo solo ancora è il tuo onore.

E voi parole mio odio e ribrezzo,
se non vi so liberare .
tra le mie mani ancora
non vi spezzate.

Franco Fortini
1948-1950


nel mezzo di sempre, adesso,
stringendo nei pugni la sabbia,
coprendo le voci con tono dimesso
soffocando nel petto la rabbia...
che? siamo poeti?
o cerchiamo gli approdi sicuri?
desuete parole, rime imprecise
per descrivere i sobbalzi del cuore;
è questa poesia?
o è sentirsi più soli?

2 commenti:

  1. Anche a te Veronica,

    sono giorni per me un pò movimentati.

    Gujil

    RispondiElimina
  2. No,
    amica mia, solo rogne di pseudolavoro
    Ti invio capitolo nuovo.

    Ciao
    Gujil

    RispondiElimina