Cerca nel blog

martedì 31 luglio 2012

PIOGGIA

Pioggia fiacca, pioggia estiva
dai cespugli rumoreggia, rumoreggia dagli alberi.
Com’è bello e benedetto
sognare ancora a sazietà.
Fuori a lungo me ne stetti nella luce,
desueta mi è quest’onda:
dimorare nel proprio intimo
da nessuna terra estranea essere attratto.
Niente desidero, niente bramo,
accenno lievi canti infantili,
stupito a casa sono approdato
nella vaghezza calda dei sogni.
Cuore, come sei lacerato dalle ferite,
come sprofondi cieco e beato
di non pensare, di non sapere,
solo alitare, solo sentire.

Hermann Hesse


piovendo piango e strido
in rimasugli di stupide cose
come un attimo solo,
come un vibrante assenso
e ritrovo il continuo e lo spazio...

lunedì 30 luglio 2012

Pioggia estiva

Cade dalle nuvole dense,
avida l'accoglie la terra riarsa.
Sbigottite le cicale
sospendono il coro; .
gli uccelli si scrollano le penne.
Un lampo squarcia le nubi;
le gocce si fanno più grosse, più fitte.
Ed ecco improvviso l'azzurro.
Al sole fiammante
goccioline d'acqua sulle foglie lustre.

Baldassarre Guerra
 

dove i miei monti sconfinano
i sensi stanchi si appagano,
una scia divide nel cielo
il chiaro di questo mattino...

domenica 29 luglio 2012

La mia sera

Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c'è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell'aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell'umida sera.
E`, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d'oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell'ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
che gridi nell'aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l'ebbero intera.
Né io... e che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don... Don... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era...
sentivo mia madre... poi nulla...
sul far della sera.

Giovanni Pascoli


è sera nel mio cuore
dorme l'amore,
coi sensi appagati
e la gola riarsa
piena di sale...

sabato 28 luglio 2012



solo nel sole
il sale sul volto,
mare e sudore
in un niente di vento...

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati

venerdì 27 luglio 2012

flebile suono di mare,
lo sento, tra i capelli ed il vento,
lo vedo negli occhi riarsi
che chiedono lacrime;
ora sono tempesta
e sconfino e sconvolgo
un bicchiere di niente...

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati




giovedì 26 luglio 2012

STELLE
 
A Cocorì vi è una ragazza
di nome Hesucita.
E’ una bella ragazza,
e ha gli occhi come le stelle;
i suoi occhi belli son come le stelle
che palpitano.

Canto Yuman e Yaqui
 

 
sono qui a contare
nel cielo nomi passati
disegno col dito le cose
come fa un bimbo
e piango come un grande...

mercoledì 25 luglio 2012

Tempo

I
Mentre tu dormi
le stagioni passano
sulla montagna.
La neve in alto
struggendosi dà vita
al vento:
dietro la casa il prato parla,
la luce
beve orme di pioggia sui sentieri.
Mentre tu dormi
anni di sole passano
fra le cime dei làrici
e le nubi.
II
Io posso cogliere i mughetti
mentre tu dormi
perché so dove crescono.
E la mia vera casa
con le sue porte e le sue pietre
sia lontana,
né io più la ritrovi,
ma vada errando
pei boschi
eternamente –
mentre tu dormi
ed i mughetti crescono
senza tregua.

Antonia Pozzi
28 maggio 1935


la testa che scoppia
un altro momento di stasi,
fuori il silenzio mattutino
dentro rumor di frigor;
il biscotto inzuppato
un volto lontano
ed un patetico riflesso...

martedì 24 luglio 2012

le linee del vago
risplendono lontane,
fuori il fresco cortile
prepara le pietre al sole;
ondeggia una chioma di noce
sul fare dell'alba,
un piccione osserva immobile
dal suo cornicione...

anonimo del X° secolo
frammenti ritrovati


lunedì 23 luglio 2012

Stelle

Tornano in alto ad ardere le favole.
Cadranno colle foglie al primo vento.
Ma venga un altro soffio,
Ritornerà scintillamento nuovo.

Giuseppe Ungaretti


quelle che lessi bambino
nascosto, la notte,
dalle coperte di lana
per non essere scorto;
quelle che scrissi già uomo...

domenica 22 luglio 2012

Millenovantanove

Il male del ritorno Astolfo
È questo non trovarsi più
Percorrere gli spalti fino all'alba
Senza sonno su e giù
Non sentire una voce
Se non l'eco nella sala d'armi
E chiedersi i ritratti sul muro
Cosa avranno da guardarmi
Il male non è stare senza donne
Di puttane ne ho da non poterne più
Il male è quella finestra
Dove dietro c'è la donna che eri tu
Il giorno che mi vestivi e dicevi
La guerra non è un fatto tuo
E il giorno che mi insegnavi
Gerusalemme la prendiamo per Dio
Per Dio
Per Dio
No è perché lo voglio io
Amore amore amore amore mio
Per Dio
Per Dio
Ma la sera ti baciavo io
Amore amore amore amore mio
Se devo credere ai mercanti di Fiandra
Stai con quella che ride di più
Tiri di spada con la tua ombra
E sei felice, va bè o suppergiù
Chissà se stai scrivendo ancora poesie
Chissà con che sorriso le dici anima mia
Gaston è vecchio, Gaston è sempre bello
Beve ogni sera quanto vale il tuo cuore
Gaston ricorda tutto ogni duello
E i nemici e le tue ferite amore
E ricorda parole che il vento era una brezza
E la prima volta che ti ha dato una carezza
E Dio
E Dio
Quella tua storia insieme a Dio
Amore amore amore amore mio
E Dio
E Dio
Va bene si perfino Dio
Però la sera
Ti baciavo io
Se dormo sogno di sfidarti sempre
E farti un buco proprio dentro il cuore
Farti sentire tutto il senso
Di questo inutile avere dolore
Riempirti la pancia con la tua stessa spada
Perché tu non sei più lo stesso
E perché non ti veda
E Dio
E Dio
Ti salverebbe adesso Dio
Amore amore amore amore mio
E Dio
E Dio
Tienitelo stretto Dio
Amore amore amore amore mio.

Roberto Vecchioni
da "Bei tempi"


e la ragazza scivolava via leggera
in quella notte romana,
forse pioveva, forse no,
il cuore si quello piangeva...

sabato 21 luglio 2012

Per una ballata italiana
da "Notte Privata"

O questa mostra gente
che tutto sa di niente,
questa grandeur abbiente
abominevolmente...

O quelli che dai mattoni
edificano le teste,
e con le televisioni, palloni
le idiotizzano in resse...

O questa nuova gente
in ascesa da oscuri
poteri innominati, spuri
dello spreco affluente...

Gianni D'Elia


come un istinto
pitturo l'istante
mi piego carponi
riduco le frasi
e coloro la carta...

venerdì 20 luglio 2012


silenzio aggiunto si pena
di idillici fregi luminosi
dove l'ora distingue appena
contorni raffinati e vistosi;
nell'urlo del buio ritrovo
ogni cosa che perdo di nuovo...

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati

giovedì 19 luglio 2012

Keeping Things Whole

In a field
I am the absence
of field.
This is
always the case.
Wherever I am
I am what is missing.

When I walk
I part the air
and always
the air moves in
to fill the spaces
where my body's been.

We all have reasons
for moving.
I move
to keep things whole.

Mark Strand
da "Sleeping with one eye open"


confini distratti percepiscono
suoni distorti e continui
come sirene agghiacciate
in crescendo di stasi;
ebbro di futili umori
ripesco nel torbido un senso
e lo affido ad un refolo d'aria...


Tenendo le cose assieme

In un campo
io sono l'assenza
di campo.
Questo è
sempre opportuno.
Dovunque sono
io sono ciò che manca.

Quando cammino
divido l'aria
e sempre
l'aria si fa avanti
per riempire gli spazi
che il mio corpo occupava.

Tutti abbiamo delle ragioni
per muoverci
io mi muovo
per tenere assieme le cose.

Mark Strand
da "Sleeping with one eye open"

mercoledì 18 luglio 2012

Suprema quies

Serrati i pugni bianchi come cera
giace supino in terra arrovesciato
e la faccia pel rivo insanguinato
è quasi nera.

Con orrido rilievo l'apertura
della ferita tutto il sangue aduna
su la nuca, sul collo, su la bruna
capellatura.

Giace supino. E non sembra dolere
la bella bocca. Quasi ch'Egli avvinga
ancor la Donna e la sua bocca attinga
tutto il piacere.

Due lumi sopra un cofano. Quei lumi
rischiarano il silenzio sepolcrale:
allineati stan nello scaffale
mille volumi

che alluminava un mastro fiorentino
d'orifiamme e d'armille in cento nodi.
Aperti sul divano soni i "Modi"
dell'Aretino

e sul divano è un guanto che rimosse
qui, nell'entrar, la Donna del Convito
ed un mazzo sfasciato ed avvizzito
di rose rosse.

Guata con gli occhi di mestizia pieni
in capo al letto sull'arazzo infisso
dolentemente immoto il crocifisso
di Guido Reni.

Notte e silenzio intorno. Tutto tace.
Come in un sogno d'armonia perplessa
al Poeta ventenne è già concessa
l'ultima pace.

Guido Gozzano


e questo caldo trasuda
nel  tempo le cose
si opprime il pensato
in rivoli densi, salati;
silenzi infiniti scorrono
sulla mia pelle...

martedì 17 luglio 2012


Scorci

Vie impervie dove rimbalza il suono
dove lo sguardo intorno spazia
e l'anima assetata lì si sazia
in un crescendo vorticoso, a tono
in lontananza...oltre...il tuono.

anonimo del XX° secolo
poesie ritrovate

lunedì 16 luglio 2012

I mesi dell'estate

.... Giugno , Luglio, Agosto.
Sono nudi come l'aria
ma ciascuno porta un suo fregio,
l'uno un ramo di ciliegio
che di frutti ondeggia e svaria;
il secondo ghirlandette
di papaveri fiammanti,
spighe il terzo barbaglianti,
in manipolo costrette.
Bravi e validi figlioli,
rosolati al solleone;
saltan come in un trescone
di gagliardi campagnoli.
Diego Valeri

quel filo di luce
è l'alba, lo vedo,
tra poco il silenzio
sarà suoni e rumori;
ho sognato stanotte,
cuore in subbuglio,
mi rifugio nel vento...

domenica 15 luglio 2012

Eternità

E' ritrovata. Che cosa? L'Eternità. E' il mare andato
col sole.
Anima sentinella, mormoriamo la confessione della
notte cosi nulla e del giorno infuocato.
Dagli umani suffragi, dagli slanci comuni là ti liberi
e voli a seconda...
Poiché soltanto da voi, o braci di raso, il dovere si
esala senza che si dica: finalmente.
Là, nessuna speranza, nessun orietur. Scienza
con pazienza, il supplizio è sicuro.
E' ritrovata. Che cosa? L'Eternità. E' il mare andato
col sole.

Arthur Rimbaud


pazzia lenta, scivolata,
tra carmi smunti e alti;
contesti incistati e lugubri
nel pieno di luce accecante...

sabato 14 luglio 2012

Poesia del Sabato

Fra l’idea e il pomeriggio calava l’azzurro
e sempre più azzurre sono le ali della mia sdraio
mentre contemplo il Gran Premio di strane
emozioni che scaturiscono dall’auto sacrificio
di sei caffè prima di qualcosa di solido.
Scriverò un inno alle mosche!
Il caldo fa cose tremende al mio senso della moda,
il mio senso della moda fa cose tremende ai passanti,
i passanti vanno tutti alla spiaggia
quando i nasi escono in un rosa da bambino
e le pance luccicano come oro del deserto.
O campi di roulotte! O signor gelataio!
Le foglie del mio albero preferito fra poco
scoppieranno in fiamme, voteranno imparziali,
parleranno seriamente di attenzione all’infanzia.
Lascia che gli angeli della loquacità scrivano romanzi
senza peccato o merito, lascia che gli sporchi ex-realisti
sciolgano i capelli e confessino i Pan di Spagna
somministrati in eleganti piatti di porcellana in case a schiera.
Quando rinfrescherà, l’aspirapolvere ed io
balleremo e balleremo e balleremo e balleremo.
 
Tolhurst Hugh


Claude Monet, Casa di campagna, 1878

sabato di fresco
dietro la finestra,
la tenda che ondeggia
mi culla un pensiero
che brilla al mattino
sotto un raggio di cielo...

venerdì 13 luglio 2012

Acquazzone

Di nubi grigie a un tratto il cielo fu sporco;
e il tuono brontolò con la voce d'orco.
Si cacciò avanti, lungo lo stradone,
carta, foglie ed uccelli il polverone.
Si udirono richiami disperati,
tonfi d'imposte e d'usci sbatacchiati.
Si vider donne lottare in un prato
con gli angeli impauriti del bucato.
Poi seminò la pioggia a piene mani
tetti e vie di danzanti tulipani;
tagliò il paesaggio, illividì ogni cosa
in un polverìo d'acqua luminosa.
Quando si stava inebetiti e fissi
come sull'orlo di infuocati abissi
dove il mondo pareva andar sommerso,
il cielo sulle case era già terso,
e nei vetri appannati del tinello
risorrise il paese ad acquarello:
sulla campagna dolcemente crespa
ronzò la chiesa d'oro come vespa.
Non rimaneva dell'orrendo schianto
che il gocciare di musicale pianto
della gronda, già buono già tranquillo;
lo raccolse morente il bruno grillo.
Coi tamburini gracili di pelle
le rane lo portarono alle stelle.


Corrado Govoni


ed è frescura, scroscio,
un'anima beve,
un cuore assetato riposa;
quantunque perduto
un amore vaga
tra nuvole bigie...

giovedì 12 luglio 2012


Voli estivi

Macchie di colori
irridono il cielo estivo
crogiolando ali,
mimetizzando soste;
la notte luminose scie
tracciano percorsi
e fantasmagorici intrecci.

Anonimo del XX° secolo
poesie ritrovate

mercoledì 11 luglio 2012

Eternità

Stare qui
ha il sapore dell'eternità
dopo aver amato te
io ti guardo mentre dormi accanto a me

Non ti sveglierò, oh no, no, no
perchè tu sorridi
un bel sogno forse ora c'è
dietro le ciglia chiuse

Eternità, spalanca le tue braccia
io sono qua, accanto alla felicità che dorme.
Per lei vivrò, e quando avrà bisogno
io ci sarò, ad asciugare le sue lacrime.

Resta qui
primo fiore dell'eternità
dopo aver amato te
sul soffitto passa un angelo per me

Non ti sveglierò, oh no, no, no
perchè tu sorridi
un bel sogno forse ora c'è
dietro le ciglia chiuse

Eternità, spalanca le tue braccia
io sono qua, accanto alla felicità che dorme.
Per lei vivrò, e quando avrà bisogno
io ci sarò, ad asciugare le sue lacrime

Eternità, spalanca le tue braccia
io sono qua, ad asciugare le sue lacrime...

I Camaleonti


afose immagini
impastano membra
accaldate e sudate;
in un bacio il mistero,
un abbarccio lo scioglie...

martedì 10 luglio 2012

Le conchiglie

Ogni incrostata conchiglia che sta
In quella grotta in cui ci siamo amati
Ha la sua propria particolarità.
Una dell'anima nostra ha la porpora
Che ha succhiato nel sangue ai nostri cuori
Quando io brucio e tu a quel fuoco ardi;
Un'altra imita te nei tuoi languori
E nei pallori tuoi di quando, stanca,
Ce l'hai con me perché ho gli occhi beffardi.
Questa fa specchio a come in te s'avvolge
La grazia del tuo orecchio, un'altra invece
Alla tenera e corta nuca rosa;
Ma una sola, fra tutte, mi sconvolge.

Paul Verlaine


fragore marino
si frange ai mie sensi,
la sabbia bagnata
ricalca solite orme;
sbuffi di rosa
tra grigi e bleu...

lunedì 9 luglio 2012


Grandinata

I

L’aria s’affredda, il sole si nasconde,
Radon la terra i passeri sgomenti,
Fuggon nel polverío, preda dei venti,
Le inaridite foglie vagabonde;

Fra le voci del ciel cupe e profonde
Sonano risa e passi di fuggenti,
E strilli acuti, e colpi vïolenti
D’imposte, e un lamentío lungo di fronde.

Poi tace la città trista e soletta
E dietro ogni finestra ansiosamente
S’affaccia un volto attonito che aspetta.

Casca e salta ad un tratto al piede mio
Un granellino bianco e rilucente....
Eccola, viene che la manda Iddio.

II

Strepitando vien giù candida e bella,
Batte il suol, tronca i rami, il cielo oscura,
E nelle grigie vie sonante e dura
Picchia, rimbalza, rotola, saltella;

Squassa le gronde, i tetti alti flagella,
Sbriciola sibilando la verzura,
Ricasca dai terrazzi e nelle mura
S’infrange, e vasi e vetri urta e sfracella;

E per tutto s’ammonta e tutto imbianca;
Ma lentamente l’ira sua declina
E solca l’aria diradata e stanca;

Poi di repente più maligna stride,
Poi tutto tace, e sulla gran ruina
Perfidamente il ciel limpido ride.

Edmondo De Amicis


dopo il silenzio,
quasi irreale e calmo
e odore di pioggia
mischiato a dolce frescura;
rimane nel solco
lasciato dal passo
qualche chicco isolato
che presto si scioglie...

domenica 8 luglio 2012


Sentimento del tempo
  
E per la luce giusta,
Cadendo solo un'ombra viola
Sopra il giogo meno alto,
La lontananza aperta alla misura,
Ogni mio palpito, come usa il cuore,
Ma ora l'ascolto,
T'affretta, tempo, a pormi sulle labbra
Le tue labbra ultime.

Giuseppe Ungaretti, 1931


fiorisce un sentimento
nel cuore del tempo,
lo posso toccare, lo sento;
in un attimo perdura
il sapore salato degli occhi,
fuori un canto di uccelli
e un lento passare di nubi... 

sabato 7 luglio 2012


un filo distratto,
colora il resoconto,
fuori è stato temporale
dentro sta tornando il sereno;
accovacciato nei sogni
riprendo antiche melodie
e le canto al mio cuore...

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovato

venerdì 6 luglio 2012

Da leggere il mattino e la sera

Quello che amo
mi ha detto
che ha bisogno di me

Per questo
ho cura di me stessa
guardo dove cammino e
temo che ogni goccia di pioggia
mi possa uccidere

Bertold Brecht


denti stretti
e sottili sarcasmi
la vite che stringe nel legno
morde e truciola schegge;
contesto consunto
nel male minore...

 

Morgens und abends zu lesen

Der, den ich liebe
hat mir gegagt
Daß er mich braucht.

Darum
Gebe ich auf mich acht
sehe auf meinen Weg und
Fürchte von jedem Regentropfen
Daß er mich erschlagen Könnte

Bertold Brecht

giovedì 5 luglio 2012

Pensieri Notturni

Di fronte al mio letto la luna rischiara la terra
come riflessi di brina.
Alzo lo sguardo alla fulgente luna,
poi chino il capo: la mia terra è lontana.

Li Bai,
dinastia Tang


mi ascolta la luna, a volte,
quando penso a voce alta,
quando mi accorgo di me,
immota nel cielo rischiara
una via non sempre diritta,
una mano che cerca di dare
sollievo al mio debole corpo...

mercoledì 4 luglio 2012

L'aria è piena di grida

Pensi davvero che basti non avere colpe per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L’aria è piena di grida. Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri, brandelli di parole.
Ferri di cavalli morti circondano immagini di battaglie
Le trattengono prima che vadano in un futuro senza cornici.

Cosa ci rende tanto crudeli gli uni con gli altri?
Cosa rende alcuni più crudeli di altri?
Le crudeltà subite e poi inghiottite fino a formare una guaina
con aculei sul corpo ferito?
O semplicemente siamo predestinati al male,
e la vita è solo fatta di tregue dove sostiamo
per non odiare e non colpire?


Antonella Anedda


Grida di gabbiani sul lago, Chiara Ab.

silenzi infiniti riscuotono
arie pesanti, stantie;
come un fuoco che arde
il cuore ritrova vigore
e la mente lo segue...

martedì 3 luglio 2012

La Realta' Non Esiste

Quando stai mangiando una mela tu e la mela siete parti di Dio,
Quando pensi a Dio sei una parte di ogni parte e niente e' fuori da tutto
Quando vivi tu sei un centro di ruota e i tuoi raggi sono raggi di vita;
puoi girare solo intorno al tuo perno o puoi scegliere di correre e andare
Quando dormi tu sei come una stella e il respiro e' come fuori dal tempo;
Quando ridi e' come il sole sull'acqua, sai che farne della vita che hai
Quando ami tu ridoni al tuo corpo quel che manca per riempire un abbraccio,
Quando corri sai essere lepre e lumaca se hai deciso di arrivare o restare
Quando pensi stai creando qualcosa, illusione e' di chiamarla illusione,
Quando chiedi tu hai bisogno di dare, quando hai dato hai realizzato l'amore.
Quando gridi la realta' non esiste hai deciso di essere Dio e di creare.
Quando chiami tutto questo reale hai trovato tutto dentro ogni cosa.

Claudio Rocchi


sogni tra i sogni
ritrovo spezzate linee
in contorti disegni;
appeso al solito filo
rivedo dame e castelli
e voci di drago...

lunedì 2 luglio 2012

L'Estate

Freschezza dell'alba!
Sparivano le stelle,
arrossava la montagna;
là sul pozzo dell'orto,
la rondine cantava.

Juan Ramon Jimenez


frinivano cicale,
al confine del fiume,
là dove l'acqua è fonda
i pesci cerchiavano
il verde smeraldo...

domenica 1 luglio 2012


Black Sea
from "Man and Camel"

One clear night while the others slept, I climbed
the stairs to the roof of the house and under a sky
strewn with stars I gazed at the sea, at the spread of it,
the rolling crests of it raked by the wind, becoming
like bits of lace tossed in the air. I stood in the long
whispering night, waiting for something, a sign, the approach
of a distant light, and I imagined you coming closer,
the dark waves of your hair mingling with the sea,
and the dark became desire, and desire the arriving light.
The nearness, the momentary warmth of you as I stood
on that lonely height watching the slow swells of the sea
break on the shore and turn briefly into glass and disappear...
Why did I believe you would come out of nowhere? Why with all
that the world offers would you come only because I was here?


Mark Strand


un sentore di alghe
a marcire solitarie battige
e sciacquio, sciabordio,
su barche consunte dal sale;
un sole cocente alto nel cielo
non importa il colore del mare...


Mare nero
da "Man and camel"

Una notte chiara, mentre gli altri dormivano, ho salito
le scale fino al tetto della casa e sotto un cielo
fitto di stelle ho scrutato il mare, la sua distesa,
il moto delle sue creste spazzate dal vento, divenire
come pezzi di trina gettati in aria. Sono rimasto nella lunga
notte piena di sussurri, aspettando qualcosa, un segno, l’avvicinarsi
di una luce lontana, e ho immaginato che tu venivi vicino,
le onde scure dei tuoi capelli mescolarsi col mare,
e l’oscurità è divenuta desiderio, e desiderio la luce che approssimava.
La vicinanza, il calore momentaneo di te mentre rimanevo
su quell’altezza solitaria guardando il lento gonfiarsi del mare
rompersi sulla riva e in breve mutare in vetro e scomparire…
Perché ho creduto che saresti venuta uscita dal nulla? Perché con tutto
quello che il mondo offre saresti venuta solo perché io ero qui?

Mark Strand