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mercoledì 31 agosto 2016

Giorni di minime #13

 
scivolando,
come su un viscido istante,
sprofondo in melme ancestrali;
le diritte cose ferme, immote,
un angolo insiste, continua,
la mia preghiera si schianta...
 
Gujil

martedì 30 agosto 2016

Un incontro, di Amalia Guglielminetti

Un incontro

La donna che incrociò col nostro passo
lento la sua rapidità leggera,
ci saettò di sotto il ciglio basso.

Tu con l'occhio e il desìo la passeggera
seguisti. Ella sparendo ebbe nell'anca
una grazia perversa di pantera.

Subitamente io vacillai, sì stanca
che a te mi ressi. Mi pungeva il viso
quel sottil gelo che le labbra imbianca.

Ma già da nuova bramosìa conquiso,
tu comentavi ancor: – Che malïarda!
Di scatto io ti lasciai, con un gran riso

d'ilare odio e di pietà beffarda.
 
Amalia Guglielminetti
da "Le seduzioni delle vergini"
 
 
casuali, cercati, programmati,
gli incontri...,
...quasi nulla mi sembrò...,
ed io, come appaio io...

lunedì 29 agosto 2016

Marina, di Arturo Graf

Marina
 
Un oceano d’asfalto e di bitume,
Squallido, muto, senza movimento!
Póltron sovr’esso le viscose spume,
Poltre nell’aria soffocato il vento.

Sull’orizzonte il sol come un portento
Squarcia l’orror delle fumose brume,
E sbarrando l’enorme occhio cruento
Folgora in giro il formidabil lume.

Via pel livido ciel fugge uno stuolo
Di negri uccelli, a più lieta dimora
Silenzïosi dirizzando il volo.

Sola in mezzo al terrifico deserto
Galleggia immota una vetusta prora
Col ponte raso e col gran fianco aperto.
 
Arturo Graf
 
"Marina"
firma illeggibile
 
ora cominciano altri paesaggi,
quelli del sole che arretra,
comincio a sentire il riflesso,
le mille consuetudini tornano...

domenica 28 agosto 2016

Incantesimo, di Kuno Raeber

Incantesimo
 
Ma insieme volevamo
fare una sfera
chiusa riflettente
e liscia all'esterno da cui
la pioggia scivolasse via i lampi
rimbalzassero e se cadeva
a terra rotolasse via intatta.
 
Che dentro però ci fossero
giardini con fontane con aiuole
piene di rose ci fossero
soffici prati e boschi
azzurri come dei Bassano
e boschi le sterpaglie sotto impenetrabili.
 
Un mondo selvaggio là dentro per te
e per me là dentro un rifugio
una sfera
per te e per me
noi volevamo fare.

Kuno Raeber
Traduzione di Annarosa Zweifel Azzone
 Emersione dal passato
 
 
magie interrotte presto,
la pozione ha smesso l'effetto;
elisir, incantesimo, mistero
in un insieme di romanzato vissuto...

sabato 27 agosto 2016

Giorni di minime #12

lastricati impegnativi,
solitudini sparse, come macchie;
nel contesto doloroso del presente
cerco una sintesi utile,  adeguata,
ovviamente, come spesso,
fatico a trovarla...
 
Gujil
 
 

venerdì 26 agosto 2016

Per questo, di Adrienne Rich

Per questo
 
Se ho teso la mano ai tuoi versi(l’ho fatto)
come a lettere dei morti che ridestano l’animo
da rabdomante cercato la tua fonte
per abbeverare la mia sete
scavato nel mio concime scheletri e petali
che per te dovevano riflettere la luce:
 
– al lavoro nel mio sotterraneo mangiato dai vermi
roso dai tarli senza patria
ho una scusa?
 
Se ho sfiorato il tuo dito
con lingua affamata
leccato dal tuo palmo una crepa di sale
se ti ho sognato o pensato
sacca di sangue appena estratto
appeso rossoscuro a un gancio
piú in alto del mio cuore
( tu che comprendi la trasfusione)
a cos’altro dovrei rivolgermi?
 
Una luce-spia brilla fioca
mentre i fuochi del gas dormono
(un gatto esce in punta di zampa dai fornelli
al gelo notturno)
il linguaggio raro e agile come la verità
scioglie il silenzio piú radicale
 
L’etica del custode di un faro:
cura di tutti o di nessuno
per questo si può pure dare fuoco ai mobili
Un questo contro cui abbiamo sbattuto
come se la luce potesse essere spenta a estro
il salvataggio negato ad alcuni
 
e rimanere un faro
 
 
Adrienne Rich
Traduzione di Maria LuisaVezzali
La guida nel labirinto
 
 
la logica del restare,
l'etica del rimanere;
quante volte invece, solinghi
siamo andati via?

giovedì 25 agosto 2016

Giorni di minime #11

brandelli di mura,
sentimenti in contrasto e pianto,
le mie ansie niente a confronto;
solidale come posso,
vicino quanto riesco...
 
Gujil
 
 

mercoledì 24 agosto 2016

Il mare brucia le maschere..., di Giorgio Caproni

Il mare brucia le maschere,
le incendia il fuoco del sale.
Uomini pieni di maschere
avvampano sul litorale.
 
Tu sola potrai resistere
nel rogo del Carnevale.
Tu sola che senza maschere
nascondi l'arte d'esistere.

 
Giorgio Caproni
 
 
il mare ora tornerà tranquillo,
i passi sempre più radi,
le onde sempre più sole;
il mare si tranquillizzerà...

martedì 23 agosto 2016

Giorni di minime #10

 
solo una mano mi consola,
una mano sincera, fedele;
carezze proibite scacciano
fantasmi lontani, remoti...
nel volo di un angelo sento
il mio perdurare continuo...
 
Gujil
 
 

lunedì 22 agosto 2016

Doppio gioco, di Amalia Guglielminetti


Doppio gioco
 
Mentre parliamo di comuni cose
leggere, tu via via a me t'accosti,
pieghi su me con ciglia curïose.

Quasi straniero ieri ancor mi fosti,
or ci avvicina fredda cortesia,
domani andremo per cammini opposti.

Tu t'inchini su me, come chi spia,
come chi è attratto a forza e intanto dici
cose vane con grazia e leggiadria.

Ma quando un gioco d'ombre tentatrici
scopri, io abbozzo un sogghigno involontario.
Tu indietreggi, e tra noi, fatti nemici,

ondeggia blando il conversar più vario.
 
Amalia Guglielminetti
 
 
spesso succede, invischia,
nessuno ci crede ma accade;
tu pensi eppure il pensiero
non sfuma che inutili cose...

domenica 21 agosto 2016

Giorni di minime #9

la luce dopo il temporale
è un giallo riflesso nel cielo,
le foglie del noce, madide,
ristanno silenti ed immote;
ho l'anima in fiamme a volte,
quando mi perdo...
 
Gujil
 
 

sabato 20 agosto 2016

Ultimo sole, di Arturo Graf

Ultimo sole
 
Dagli alti gorghi e dal profondo gelo
Della mia mente un picciol astro emerge
Che di sua luce moribonda asperge
L’opaco flutto e il nebuloso cielo.

Per brevi istanti di lontan la scissa
Oscurità contempla e novamente,
A mo’ d’una meteora sparente,
Entro l’immobil onda s’inabissa.

 
Ogni dì più lo scarso orbe s’affuma
E più da presso l’orizzonte rade;
Così fa il sol nell’artiche contrade
Quando lo incalza la nevosa bruma

 
O mio pallido sole, o mio conforto
Ultimo! un dì tu pur mi lascerai:
Allora il bujo e il gel, spenti i tuoi rai,
 
Arturo Graf
 
Giuseppe Fratantonio
"Ultimo sole"
acrilico, 2014
 
ultimi giorni d'estate,
nel sole, nel cielo,
le marine invitano ancora,
le onde ancora seducono...

venerdì 19 agosto 2016

Giorni di minime #8

 
le luci dell'alba scemano,
ora è giorno, pieno, plumbeo;
le storie di ieri finite, erose,
oggi è un giorno nuovo
eppure così simile a ieri...
 
Gujil

giovedì 18 agosto 2016

Quando ci incontrammo... di Inge Müller

Quando ci incontrammo
In una strada laterale delle nostre vie
Sentivi paura della vita
Sentivo paura della morte
Che era vicina e vedemmo il cielo rosso
Avvolgerci soffice come una coperta di lana
E ci riscaldammo per un attimo
 
L’attimo
durò sette estati. Quando levammo gli occhi
Il tempo era già trascorso.
 
Inge Müller
Traduzione di Gio Batta Bucciol
Poesie per una lettera di addio
 
 
quando un attimo dura così tanto,
quando l'istante si ferma,
non siamo mai preparati,
ci sentiamo dispersi...

mercoledì 17 agosto 2016

Giorni di minime #7


 
 
lo sfogo di un attimo, inezia,
mi perdo nel mondo fantastico;
poi torna la quiete, ristò,
sempre come..., sempre quasi...
 
Gujil

martedì 16 agosto 2016

Strada di Creva, di Vittorio Sereni

Strada di Creva
 
 I
Presto la vela freschissima di maggio
ritornerà sulle acque
dove infinita trema Luino
e il canto spunterà remoto
del cucco affacciato alle valli
dopo l’ultima pioggia:
                                        ora
d’un pazzo inverno nei giorni
dei Santi votati alla neve
lucerte vanno per siepi,
fumano i boschi intorno
e una coppia attardata sui clivi
ha voci per me di saluto
come a volte sui monti
la gente che si chiama tra le valli.


II
Questo trepido vivere nei morti.
Ma dove ci conduce questo cielo
che azzurro sempre più azzurro si spalanca
ove, a guardarli, ai lontani
Paesi decade ogni colore.
Tu sai che la strada se discende
ci protende altri prati, altri paesi,
altre vele sui laghi:
il vento ancora
turba i golfi, li oscura.
Si rientra d'un passo nell'inverno.
E nei tetri abituri si rientra,
a un convito d'ospiti leggiadri
si riattizzano i fuochi moribondi.
E nei bicchieri muoiono altri giorni.
Salvaci allora dai notturni orrori
dei lumi nelle case silenziose.

Vittorio Sereni
Lo sperpero della gioia
 
 
strade, di ogni posto,
quelle che vanno, quelle che stanno;
i miei percorsi sono infiniti,
le vie tracciate troppe...

lunedì 15 agosto 2016

Si affilia l'azzurro delle notti..., di Velimir Chlebnikov


 Si affilia il filo azzurro delle notti
 
 Si affilia il filo azzurro delle notti,
 soffia in tutto ciò che v’è di caro,
 e qualcuno chiamava con languore,
 pensando alle amarezze della sera.
 Ciò accadeva quando sulle barche
 si accendevano tre stelle d’oro,
 e quando una tuia solitaria
 distese sopra una tomba i suoi rami.
 Ciò accadeva quando i titani
 di scarlatti turbanti si vestivano,
 e l’impeto illegale d’un monsone
 era bello, ignorandone il motivo.
 Ciò accadeva quando i pescatori
 cantavano parole di Odisseo,
 e in lontananza sul flutto marino
 un’ala in alto si levava sghemba.
 
Velimir Chlebnikov
Traduzione di Angelo Maria Ripellino
 
 
le notti da scuro preludio all'amore
a insonni e lunghe fatiche,
le notti,
poi arriva la luce, si riparte... 
 
 

domenica 14 agosto 2016

Sulla riva del mare silente..., di Heinrich Heine

Sulla riva del mare silente
Si è levata la notte, e la luna
Si fa largo attraverso le nubi,
E si sente sussurrare i flutti:
Quell'uomo, laggiù, certo è un pazzo,
O deve essere innamorato,
Perché ha l'aria avvilita e contenta,
È contento ed è insieme avvilito?
E la luna guardandolo ride,
E con limpida voce dichiara:
Quello è innamorato ed è pazzo,
E per giunta è anche un poeta.
 
Heinrich Heine
Traduzione di Simonetta Carusi
L'infelice beffardo
 
 
la notte, la spiaggia, ricordo
e ora lei, uguale, come fui;
non passa momento che sfoglio
bacheche riposte, segrete...

sabato 13 agosto 2016

Giorni di minime #6

Intimi ricorsi adempiono
rituali consueti, nel giorno
conto ore lente o veloci;
che importa...
vivo...

Gujil
 
 

venerdì 12 agosto 2016

Giorni di minime #5

sto, come posso,
vado e ritorno,
anche oggi, come ieri...
 
Gujil
 
 

giovedì 11 agosto 2016

Non è un caso..., di Helga Maria Novak

NON È UN CASO che sia approdata qui
la luce mi ha attratto in queste contrade
questo giallo questo verde altrove son diversi
e in nessun luogo la sabbia asciutta odora come qui
anziché setacciare nuove terre
mi sono votata all'era glaciale
al corso delle sue acque di scioglimento ai maelstrom
mi sono immersa nel miocene
mappe carte archeologiche
tabelle cronologie carte escursionistiche ho dispiegato
cercando i passaggi dalla valle glaciale alla morena terminale
terra friabile chiara lieta feconda
e sono approdata qui per sempre
stavolta non dimentico che ho vita precaria

Helga Maria Novak
Traduzione di Paola Quadrelli
Canti di una senza patria
 
 
gli approdi, arrivi dall'acqua,
si tocca, si ondeggia,
poi si scende e tutto è finito,
oppure sta per cominciare...

mercoledì 10 agosto 2016

finché arrivano lettere d'amore..., di Helga Maria Novak

finché arrivano lettere d'amore
 
finché arrivano lettere d'amore
non tutto è perduto
finché mi raggiungono abbracci
e baci seppure per lettera
non tutto è perduto
finché nei pensieri
vi chiedete dove io sia
non tutto è perduto

Helga Maria Novak
Traduzione di Paola Quadrelli
Canti di una senza patria
 
 
e quando non arriva più nulla?
quando ci si scrive da soli?
questo è il punto, l'arrivo;
basterà mai
questa consolazione?

martedì 9 agosto 2016

Un'altra sosta, di Antonia Pozzi

Un'altra sosta
 
Appoggiami la testa sulla spalla:
ch'io ti accarezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d'autunno
in una pozza che riflette il cielo.
Milano, 23 aprile 1929
 
Antonia Pozzi
L'età delle parole
 
 
le soste servono a pensare,
si riflette su ogni cosa,
quando si può;
a volte fermarsi è dura...

lunedì 8 agosto 2016

La rosa, di Sergio Solmi

 
La rosa
 
La rosa
 che l'inverno dischiuse,
 svolse, innervò, arricciò,
 vetrificò
 d'incarnatini zuccheri, venò
 d'impercettibile sangue. Fissata
 nel suo gelo oltrevita, la penso
 perfetto emblema d'un giorno, a disfarsi
 non destinata foglia
 dopo foglia nel molle
 sfacelo delle stagioni, ma come
 aereo, spettrale cristallo, di colpo
 a frangersi.

 
 Sergio Solmi
 
 
ormai il grano ridotto a palle di paglia,
l'oro giace a terra, confuso al marone;
cicale stridono ancora su alberi alti,
mi manca la voglia, il fiato... 

domenica 7 agosto 2016

Per chi ha vegliato una notte una madre, di Vivian Lamarque

Per chi ha vegliato una notte una madre
 
Altro che la visione delle immacolate
vette dell'Himalaya, altro che le meraviglie
dei vulcani in ripresa d'attività, altro
che da una sponda osservare le maestose
cascate come nel film Niagara
affacciata alla sponda del tuo letto d'ospedale
la visione della candida collina del lenzuolo
che faticosi respiri fanno sollevare
abbassare sollevare, nella bianca camicia
un ricamo trasale, trema un bottone
di madreperla in precario equilibrio
quieto luccica il termometro
sul comodino posato e luccica
come un'aurora un tramonto il rosa
della flebo e nel sacchetto l'oro
dell'urina e lo scialle bianco fa la collina
coperta di neve tanta neve infatti
stai cercando di formare la frase senti che
freddo qui che freddo che fa?
 
Vivian Lamarque
Madre d'inverno
 
  
avrei voluto esserci,
eppure non c'ero;
una folata di carezza,
ricordo, vivido,
poi il cuore pesante...
I miss you...so much...

sabato 6 agosto 2016

Albeggiare, di Juan Ramon Jiménez


Albeggiare
 
Dora il sole di miele
il campo malva e verde
- pietra e vigneto, pianura e dosso -.
La brezza inclina, fresca e mite,
il fiore azzurro delle siepi viola
Ancora, o già, nessuno
nell'immensa campagna preparata
che con cristallo e ali
l’allodola abbellisce.
Sparsi qua e là, spalancati e deserti,
i rossi borghi abbacinati.
 
Juan Ramon Jiménez
da “Diario di poeta e mare”, 1918
 
  
alba solitaria e sole,
fresco dopo pioggia,
nel viaggio solitario
ritrovo me stesso...

venerdì 5 agosto 2016

Giorni di minime #4

 
Temporale marino e vento,
Sono istanti di frescura e pioggia;
le mie ansie ristrette ristanno
come minime estive costrette 
da contingenze incombenti.
Mi stanco ora spesso...
 
Gujil

giovedì 4 agosto 2016

Giorni di minime #3

Aria marina pervade
la stanza che gronda ricordi;
passeggio arenili contigui
lambisco risacche impetuose...

Gujil
 
 

mercoledì 3 agosto 2016

Meditazione agostana

quando si parte il più delle volte si sa,
solo dove si va, forse anche perché;
è il ritorno, la mia ossessione,
quando si torna si ricomincia...
 
Gujil
 
 

martedì 2 agosto 2016

Filastrocca agostana

Io sono agosto e sono il più galante,
asciugo i fossi e taglio le piante:
se non avessi già il campo vangato
sarei da tutti poltrone chiamato.
Porto le more e le notti belle,
a San Lorenzo il pianto di stelle
e per l’Assunta piccioni arrosto,
perdo la rondine il dì di San Rocco.
 
 
mese spensierato, caldo,
mese di mare, di monti;
Agosto è sempre stato gradito
il mese in cui l'estate è piena,
il mese di amori e divertimento...

lunedì 1 agosto 2016

Dèttami versi d'amore..., di Boris Ryzhij

Dèttami versi d'amore
Sii d'animo un po' insincero.
Il mio cuore cattivo e freddo
Fa' esplodere con un verso sorprendente.
Raccontami le parole semplici
Fa' che mi parta girando la testa.
Nel parco umido le teste imbiancate,
Sorridendo, scuotono "i ragazzi della mala".
Si meravigliano: quanti anni hai?
Tu, fratellino, per natura, sei un poeta.
Tutto questo è accaduto a te
Per il tuo racconto non c'è prezzo.
Sorrido bevendo un bicchiere
Alla fortuna, e lo nascondo in tasca,
Stringo le mani ruvide,
Vado via nella nebbia, ondeggiando.
Metto tutti i puntini sulle i,
A me – per le bugie – ardere nel fuoco,
Ma è già pronto il posto in Paradiso
Per voi – per la fede avuta nella mia vocazione.

Boris Ryzhij
Dèttami versi d'amore
Traduzione di Natalia Stepanova
 
 
amori passati scorrono
come impietoso flash-back,
la mia mente conserva,
il mio cuore ricorda...