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domenica 6 ottobre 2024

Uomo morto che cammina, di Arturo Graf

 Morto che cammina

Vi parrà qualche nuova baggianata
Da far mettere un uomo alla berlina;
Eppur, signora, è una cosa provata:
Signora, io sono un morto che cammina.

Me ne ricordo come fosse jeri:
Ero vivo e spavaldo e malaccorto:
Un dì, mentre ne gìa sopra pensieri,
Mi colse freddo e da quel dì son morto.

Morii solo, da me, senza nojose
Querele e a guisa d’un antico saggio;
Morii nel mese in cui nascon le rose;
Morii un mattino del mese di maggio.

Da quel dì mangio e bevo e vesto panni,
E discorro, e talor vado a diporto;
Ma voi non ci credete a quest’inganni;
Ma voi tenete a mente ch’io son morto.

E però, se vi guardo, e se talora
Vi parlo delle mie pene secrete,
E se dico d’amarvi, — oh, mia signora,
Per carità di voi, non mi credete.

Arturo Graf

Impressionanti derive segnano
confini ormai stravolti, nel piano
di mente provata ricerco tracce,
spunti, indizi a direzioni certe...

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