Cerca nel blog

lunedì 31 agosto 2020

Il cammino fino a te, di Blaga Dimitrova

Il cammino fino a te
 
Fu lungo il mio cammino fino a te,
la vita intera quasi ti cercai
per serpeggianti avidi incontri
con altri, e tu non venivi.

E fino a dove s'apriva il tuo sguardo,
ombre attraversai e rumori sordi,
ma trapelava da me soltanto
purezza di suoni - per amor tuo.

Ogni tua carezza io piansi,
Prima che fosse nata la difesi,
e il nostro futuro incontro custodivo
con pazienza nel mio petto.

Fu lungo il mio cammino fino a te,
immensamente lungo, e quando tu davvero
finalmente davanti a me sei apparso,
ho riconosciuto te, ma me stessa a stento.

Immensi spazi avevo in me raccolto,
sconfinati aromi, timbri e desideri,
e abbracciavo ormai uno spazio così vasto
che accanto a me dovevi fermarti.

Fu lungo il mio cammino fino a te,
e ci ha unito per un incontro breve.
Sapendolo... di nuovo sceglierei
questo lungo cammino fino a te.

Blaga Dimitrova, 1961
 


Anche il nostro trovarsi non fu semplice,
un angolo, un caffè, un anello scomparso;
passano ere di solitarie riflessioni, rabbia,
tu ancora con me riprovi il sapore di ieri?

domenica 30 agosto 2020

Poesia scritta a Praga, di Fernando Bandini

Poesia scritta a Praga
 
Mi piacerebbe essere sepolto
a Mala Strana
in uno di questi silenziosi giardini
dove viene a svernare la cincia oltremontana
 
Che mi giacesse accanto
mia moglie innamorata di ponte Carlo
Il ponte è a pochi passi anche se solo
nel giorno del Giudizio potremo attraversarlo
 
Verrebbe a farmi visita
l’ombra di Halas quando muore il giorno
Abitava qui attorno, m’insegnerebbe
Il nome della prima stella
 
Ma Azneciv città che ha i suoi corvi
e i suoi golem pretende le mie ossa
Ci sarà qualcuno che si ricordi
di Bandini? Che sopra la sua fossa
 
rechi i fiori che amo (aquilegie, asfodeli)
e si fermi un poco a parlare con me?
Perché il mio cuore era di re
ma non avevo un regno né fedeli

Fernando Bandini


ricordo ponte Carlo e la Moldava,
Praga, centro dell'est, la bruma;
ragazzo vagavo in Boemia tra cristalli
e musica mai ancora ascoltata...

sabato 29 agosto 2020

Fai di me un prato... di Fabrizio Caramagna

Fai di me un prato. Con tanta luce.
E poi aggiungici un cielo, come vuoi tu.
E’ lì che io ti aspetterò.

Fabrizio Caramagna


immagine idilliaca, di serena arroganza,
infatti non possiamo decidere ni;
siamo preda del fato dicevano gli avi,
siamo preda di tutti gli eventi, le cose...

venerdì 28 agosto 2020

Frammento..., di Anonimo


stentorea la voce che udii, mi prese,
cultura e parole d'arte, i quadri e le imprese;
non ho potuto salutarlo, amico di struttura,
ieri il mio cuore è pesato, per lui, per altri...

Anonimo
del XX°Secolo
"frammenti"


giovedì 27 agosto 2020

Protocollo cittadino #31

Protocollo cittadino #31

sfiancato dall'inadeguatezza riprovo,
le cose, i dolori, la vita quotidiana;
sono perduto nell'ansia del tempo,
candela finita rischiaro il mio buio...


mercoledì 26 agosto 2020

C'è un'ape..., di Trilussa


C’è un’ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.

Trilussa


le piccole cose della natura,
ci sono, ci circondano senza clamore;
siamo parte di un tutto eppure per noi
quel tutto è spesso solo relativo...

martedì 25 agosto 2020

Colei che tace, di Amalia Guglielminetti



Colei che tace

Allora io vidi alcuna alzare il dito
al labbro ed implorar con occhi mesti.
Onde: – Sorella, – io l'ammonii, – con questi
miei detti io forse un duolo oscuro irrito.

Ma non ti turbi s'anche paia ardito
il mio parlar. Ben più te ne dorresti
s'io mascherassi sotto gaie vesti
l'aspro mal ch'ogni gioia ci ha rapito.

La voce mia la persuase a un riso
lievissimo d'assenso. La sua diaccia
mano mi porse reclinando il viso.

– Sorella, – disse, – d'uopo è pur celarla
questa ferita. È ben che occulta io giaccia:
ma tu, per quel ch'io tacqui e piansi, parla.

Amalia Guglielminetti


tacere, un pregio al giorno d'oggi,
tutti parliamo di tutto, siamo esperti;
dovremmo riacquistare il silenzio,
l'arte di tacere e cercare di capire...

lunedì 24 agosto 2020

Speranza, di Guido Gozzano

Speranza
 
Il gigantesco rovere abbattuto
l'intero inverno giacque sulla zolla,
mostrando in cerchi, nelle sue midolla
i centonovant'anni che ha vissuto.
 
Ma poi che Primavera ogni corolla
dischiuse con le mani di velluto,
dai monchi nodi qua e là rampolla
e sogna ancora d'essere fronzuto.
 
Rampolla e sogna - immemore di scuri -
l'eterna volta cerula e serena
e gli ospiti canori e i frutti e l'ire
 
aquilonari e i secoli futuri...
Non so perché mi faccia tanta pena
quel moribondo che non vuol morire!
 
Guido Gozzano
da "La via del rifugio"


"spes" ultima dea per l'uomo,
nei ricordi, nei momenti, in tutto;
disperazione e dolore ripongono in lei,
la gioia, serena sorella, in disparte

domenica 23 agosto 2020

Cenere, di Arturo Graf

Cenere

Fredda polve in angusta urna rinchiusa,
Il tuo nome qual fu? chi fosti viva?
Forse un protervo eroe? forse una schiva
Fanciulla amante e dall’amor delusa?

O vate che in sonanti inni profusa
L’anima ai venti e al sordo ciel largiva?
O scioperato illustre a cui poltriva
Nell’infingardo cor l’anima ottusa?

E che giova saperlo? o cener spento,
T’invita il sol! di questo carcer fuori
Esula ormai, vola in balia del vento.

Caldo e fremente di novelli ardori,
Rientra e pugna nel vital tormento,
Rinasci senza fin, vivi, rimuori.

Arturo Graf


due, seminascoste dal verde e marrone,
unite, come prima, da molto, da tanto;
sono ricordo in tempo di pace, monito,
la vita prima o poi si interrompe e finisce


sabato 22 agosto 2020

Amore, la crudele disperazione, di Katerina Anghelaki-Rooke


Amore, la crudele disperazione

Il mattino apre di nuovo
le fosse dei suoi doveri
sopra è appesa
ciascuna fine
strisce appiccicate
le mosche della nostra sensibilità
gli esilissimi insetti
del nostro decadimento.
Ma l'amore è
la più crudele disperazione

non contiene la sua fine
come tutte le cose consolanti
del
la natura.
Sopravvive prima della redenzione
come se non esistesse redenzione
come se la fine fosse solo

l'inizio della s
offerenza...
Ah! Non faccio più niente
perché si levi di nuovo

la brezza della m
ia esistenza
solo ammirando la perfetta
geometria del tempo invisibile
che aspetta tu lo attraversi

io vengo a una morte impetuosa
vicino a te
e chiamo luce
l'ala nera che mi sfiora.


Katerina Anghelaki-Rooke
"da "Amore e natura"
traduzione di Nicola Crocetti


naturale essere amanti nel mondo,

come flora e fauna da sempre;

siamo ancestrali come la vita,

siamo vissuto nel tempo

venerdì 21 agosto 2020

Fonti solitarie, di Herman Melville

Fonti solitarie

 Benché voli via lesta la giovinezza,
non guardare al mondo e alla sua mondezza,
né mutare al capriccio del tempo.
Dello scandalo  precluditi alla brezza:
fermo stai dove starebbe la Posterità,
fermo stai dove son stati prima gli Antichi.
In fonti solitarie le mani colà,
bevi quel che mai prenderà sentieri obliqui,
saggio una volta e, da lì, saggezza t’implichi.

Herman Melville
da “Il poeta di Moby Dick” - traduzione di Antonio Dalla Libera

 

Antonio Donghi - Ragazzi alla finestra dettaglio

siamo soli nel nostro vagare

anime imprevedibili e stanche;

riunianmo i nostri sogni nel cuore, 

viviamo di attimi 

giovedì 20 agosto 2020

Nulla, di Arturo Graf

Nulla

 

Sole, padre fecondo,

Il tuo favor dispensa,

Illumina l’immensa

Stupidita del mondo.

 

E tu, di vie piu densa

Notte smarrito in fondo,

Spirito fremebondo,

Sogna, spasima, pensa.

 

Sogna, nel bujo immerso,

E, mondi ignoti e dei

Sognando, ti trastulla.

 

Un sogno e l’universo,

Ed un sogno tu sei,

E l’infinito e nulla.

 

Arturo Graf

 nulla | La Botte di Diogene - blog filosofico

Incombe il nulla in ognuno,

annullamento, nero, buio pesto;

spaventati da ciò che non vediamo

sbarriamo occhi impauriti e soli

 

mercoledì 19 agosto 2020

Eterno amore, di Jacob Haringer

Eterno amore

Tu eri sempre solo in visita –
non eri mai del tutto con me.
Tutto era una dolce maledizione,
tutto inquieto e confuso.
Il tuo cuore non era mai a casa con me,
l’amore veniva soltanto per riposarsi.
Ti ho dato la mia felicità, la mia vita –
per te c’era solo un ospite.
Come un bicchiere dal quale si beve
e subito lo si dimentica,
come una corda che ancora vibra
anche se non sprigiona più alcun canto,
come un libro letto a metà –
da tempo la porta si richiuse.
Tu sei sempre venuta solo in visita…
tu, favola ultima, tu!

Jacob Haringer

da “Il fanciullo con i capelli grigi”
traduzione di Gio Batta Bucciol

 

amore, amore, amore, quante volte amore

una miriade di soli e lune nel cielo;

siamo affetti vaganti in questo incrocio, 

vite assiepate, assembrate, in pericolo...

martedì 18 agosto 2020

Le sirene, di León Felipe

Le sirene 

Oggi ho il vino dolce e nel sangue
il ritmo vago e sordo di una canzone lontana e luminosa.
Chi canta dall'altra parte delle nubi?
Da dove giunge questa canzone?
Non erano morte le stelle?
Dopo aver bestemmiato
con la ragione furente,
si deve lasciar aperta la pazza finestra dei sogni,
perché ci sono giorni
in cui l'uomo desidera ingannarsi ed essere ingannato...
ed egli stesso s'imbarca sulla prima spiaggia
e sulla nave più leggera
in cerca di sirene.

 León Felipe

da "Poesie sparse" 


canti lontani, nel sole a picco,

sono le sirene dell'anima, chiamano;

perdurare di stati d'animo incidono

la bellezza ed il senso delle cose

lunedì 17 agosto 2020

Protocollo cittadino #30

 Protocollo cittadino #30


siamo qui, di nuovo, un'abitudine,

lungo le vie risapute poca gente;

noi, immersi nel dunque, nel solo,

siamo istanti depennati da un foglio...


Gujil

 

domenica 16 agosto 2020

Rientro agostano

si torna, come garrule rondini al nido,

finisce l'estate, come sempre ogni volta;

nel grigiore lombardo intravedo l'autunno,

ogni anno il pallotolliere appare più vuoto


Gujil

 

sabato 15 agosto 2020

Protocollo marino #24

Protocollo marino #24

 

Ferragosto di pace qui, nel paese del sole,

uccellini sparuti cinguettano sereni nel campo;

mi sento quasi in pace con me, coi ricordi,

le pene ora appaiono lievi tristezze sul cuore.

 

Gujil

 

 

 

 

venerdì 14 agosto 2020

Protocollo marino #23

Protocollo marino #23

 

Verso la foce il fiume si espande,

il mare lo accoglie dentro si sé;

come vele all’orizzonte si riempiono

di vento io volo in questa brezza

 

Gujil

 

 

giovedì 13 agosto 2020

Protocollo marino #22

Protocollo marino #22

 

Lambito dall’acqua risalta il cuore,

gli affetti si rincorrono sulla battigia;

una coppia di giovani amanti si bacia

una coppia di vecchi coniugi osserva

 

Gujil

Salvador Dalì "La coppia con la testa piena di nuvole"

 

 

mercoledì 12 agosto 2020

Protocollo marino #21

Protocollo marino #21

 

Stretto al cuore il ricordo affiora,

siamo soli con noi stessi nel sole;

un attimo di mare riporta alla mente

ricordi, come relitti dopo i marosi.

 

Gujil