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mercoledì 31 luglio 2019

Ritratto di donna, Wisława Szymborska

Ritratto di donna
 
Deve essere a scelta
cambiare, purché niente cambi.
È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi
neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
Dorme con lui come la prima venuta, come l’unica al mondo.
Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua, ma è un’ottima consigliera.
Debole, ma sosterrà.
Non ha la testa sulle spalle, però l’avrà.
Legge Jaspers e le riviste femminili.
Non sa a che serva questa vita, e costruirà un ponte.
Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.
Tiene nelle mani un passero con l’ala spezzata,
soldi suoi per un viaggio, lungo e lontano,
una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.
Dov’ è che corre? Non sarà stanca?
Ma no, solo un poco, molto, non importa.
O lo ama, o si è intestardita.
Nel bene, e nel male, e per l’amor del cielo!
 
Wisława Szymborska
da "Grande numero", 1976
 
Anonimo
"Ritratto di donna"
olio su tela
 
mi sono sempre state vicino,
quelle lontane ricordo appena;
una donna al fianco di chi ancora
crede in cose passate e grandi...

martedì 30 luglio 2019

Drop a star, di Leon Felipe

Drop a Star


Dov’è la stella delle Nascite?
La terra, sobbalzando, s’è fermata nel vento.
E non vedono gli occhi dei marinai.
Quel pesce – seguitelo! –
si porta via, danzando,
la stella polare.

     Il mondo è una slot-machine,
con una fessura sulla fronte del cielo,
sulla distesa del mare.
(Si è fermata la macchina,
è finita la corda.)
Il mondo è qualcosa che funziona
come il piano meccanico di un bar.
(È finita la corda,
si è fermata la macchina…)
                   Marinaio,
tu hai in tasca una stella…
     Drop a star!
Accendi con la mano la nuova musica del mondo,
la canzone marinara di domani,
l’inno futuro degli uomini…
     Drop a star!
Fa andare di nuovo questa nave arenata, marinaio.
Tu hai in tasca una stella…
una stella nuova di palladio, di fosforo e di magnetite.

 
Leon Felipe
da "Denuncia e provocazione"
traduzione di Gabriele Morelli
 
 
una stella, nel cielo, fissa,
quando cade sparisce, si spegne;
semplicemente luce diventa buio
in un attenuarsi e svanire...

domenica 28 luglio 2019

Ciò che resta, di Mark Strand

Ciò che resta
 
Mi svuoto del nome degli altri. Mi svuoto le tasche.
Mi svuoto le scarpe e le lascio sul ciglio della strada.
Di notte metto indietro gli orologi;
apro l’album di famiglia e mi
guardo bambino.

A che giova? Le ore hanno fatto il loro dovere.
Dico il mio nome. Dico addio.
Le parole si inseguono nel vento.
Amo mia moglie ma la caccio.
I miei genitori si alzano dai troni
nelle stanze delle nuvole. Come posso cantare?
Il tempo mi dice ciò che sono. Cambio e resto lo stesso.
Mi svuoto della mia vita e rimane la mia vita.

Mark Strand
da "da Darker", 1970
 
 
rimangono cose, nella mente,
sono ricordi, un piccolo flash;
riaffiora ogni tanto il passato
si posa nel presente poi torna...

sabato 27 luglio 2019

Partenza, di Philip Larkin

Partenza
C'è una sera che scende,
a nessun'altra uguale,
sui campi avanza, e lumi non accende.

Di seta sembra da lontano, pure
quando t'avvolge le ginocchia e il petto,
non è per confortare.

L'albero che saldava terra e cielo
dov'è fuggito? Qui sotto le dita
cosa c'è, che non posso percepire?

Qual è il peso che grava le mani? 

 Philip Larkin
da "Lettere dall'esilio
traduzione di  Silvio Raffo
 
 
per ogni partenza un vuoto nel cuore,
ho scritto tempo fa questi versi
che ora ricordo, tra le nebbie confuse
del tempo, di un passato e un presente...

venerdì 26 luglio 2019

In un bicchiere, di Ghiorgos Stoiannìdis


In un bicchiere
 
In un nudo bicchiere
sino all'alba porto la mia sete.
 
Le mie dita si sono distese per dormire,
s'intrecciano a pregare
all'ombra del tuo viso.
(Lanuggine di buon giorno spento
dondola afflitta).
 
Converso: da terra straniera
l'ospite bussa alla mia porta.
 
Chi sarà?
 
Ghiorgos Stoiannìdis
quelli che ho tanto bevuto,
quelli improbabili di oggi;
un bicchiere contiene i ricordi,
un bicchiere si vuota in fretta...
 
 

giovedì 25 luglio 2019

Ritorno (Inghilterra 7)

 
 
...e come sempre è ritorno,
nell'immenso che vivo si staglia
l'immagine di chi mi ha atteso;
sono vivo, ancora vivo...
 
Gujil

mercoledì 24 luglio 2019

Inghilterra 6

 
Nel senso dei ritorni si cerca
quell'attimo di pace, silenzio,
solitari scorsi si stilano univoci
nel mare che non ho mai toccato...


Gujil

martedì 23 luglio 2019

Inghilterra 5

 
Lui e lei riposano insieme
sotto le nuvole cariche e i venti;
un pensiero mi prende
dove finisce il mito?

Gujil

lunedì 22 luglio 2019

Inghilterra 4

 
Oggi si entra nel mito,
si scavalla il sogno,
vincerò le ire del drago?

Gujil

domenica 21 luglio 2019

Inghilterra 3

 
 
Mattutino di nubi,
resto attonito al mare
come sempre mistico... 

Gujil

sabato 20 luglio 2019

Inghilterra 2

 
 
La mia anima si perde
Su granitiche rocciose discese,
Un cavallo bianco insiste
Crinali erbosi infiniti.

Gujil

venerdì 19 luglio 2019

Inghilterra 1 , di Gujil

Mi colpisce la bruma
 
Gujil

mercoledì 17 luglio 2019

Cornovaglia

 
 
Cornovaglia
 
l'ho scritto più volte,
ogni partenza è un vuoto nel cuore,
parto per un breve viaggio nel tempo;
non so se il blog lo terrò aggiornato,
farò quello che sento e che posso...
a presto
 
Gujil

martedì 16 luglio 2019

Una sola parola in un momento..., di Charlotte Brönte

Una sola parola in un momento
può aprire cento corridoi nel cuore,
e le terre, le spiagge, le stagioni
che per salvaguardarsi la Memoria
aveva chiuso a chiave. Una parola
può opprimere quel cuore risvegliato,
vittima di rimpianti del passato
 
Charlotte Brönte 
da "Un cuore fedele e passionale"
traduzione di Silvio Raffo
 
 
ancora la parola, il suo potere,
immenso, enorme, inarrestabile;
le mie sono gocce di voce mattutina,
sono piccole stille vaganti di me ...
 

lunedì 15 luglio 2019

Pensiero estivo #2

 
in sordina, piano, piove;
le foglie bagnate del noce,
il fresco di un'estate...
 
Gujil

domenica 14 luglio 2019

La verità delle fiabe, di Erika Burkart

La verità delle fiabe

 

In pericolo son quelli che si amano.

Il personale è rimasto lo stesso,
se si trova un'anima, una bocca,
che racconta delle fiabe come se
fosse stata presente, dato che re mendicanti,
anni più lunghi, alberi intoccabili,
uccelli onniscienti,
spiriti e genietti erano con noi,
le bestie parlavano la nostra lingua
sopra e sotto terra,
apertamente, trascinate nel crepitare
del tempo che consuma ricordi e oblio –

In pericolo son quelli che si amano. 

 

Erika Burkart
da "Turno di notte"
traduzione di Nino Muzzi
 

fiabe, favole, mezze verità celate
da morali indiscutibili e dure;
la fiaba mia continua ora che sono
in una maturità provata e vissuta...

sabato 13 luglio 2019

Haiku n°213, di Mario Benedetti

213
 
Un pessimista
è solo un ottimista
ben informato.
 
Mario Benedetti
 
 
haiku per capire, sorridere,
un incastro di concetti;
impressionante la dinamica,
formidabile il risultato

venerdì 12 luglio 2019

Pensiero estivo #1

 
felicità nascoste in giardino,
le cince, i merli, i codibugnoli;
rimango a guardare e ricordo...
 
Gujil

 

giovedì 11 luglio 2019

Ore 14,47, di Maria Luisa Spaziani

ORE 14,47
 
Passa il tempo nel fuoco del tuo sguardo.
«Non vedo ponti per tornare indietro
né l’angelo mi prende sulle ali».
Comunque si è deciso: rifiutare
tetri pedaggi al passatore.

Ma oggi siamo ancora più mortali
se la gloria si intreccia alla vergogna.
Lo speaker (senti?) ardevi ardevo ardo
ardendo ardete il rapido a Bologna
ha tre anni e due mesi di ritardo.
 
Maria Luisa Spaziani
da Il gong, 1962
 
 
un orario, quante volte, si aspetta,
per me fu quasi sempre attesa;
le ore servono a dirci del tempo,
di quello che passa e ci lascia...

mercoledì 10 luglio 2019

Pensiero estivo #0

 
mancanze a fior di pelle, sogni,
eppure risiedo come sempre,
sono vivo ma poco importa;
vorrei splendere ancora...
 
Gujil

martedì 9 luglio 2019

Haiku n°17, di anonimo

 
Vedo volare rondini,
le foglie si agitano sempre
io rimango immobile...
 
Anonimo
del XX° Secolo
Haiku

lunedì 8 luglio 2019

Musa, di Jackie Kay

Musa


Una poesia non la senti arrivare,
le sue ali impercettibili come quelle di una falena,
o tenerla al guinzaglio e seguirti come faresti con un cane.
non è docile, non ha domani, e non entrerà dentro
anche se lasci la finestra spalancata.

Potresti anche non vederla arrivare,
per quanto possa essere a volte piccola – una mosca,
una formica, una coccinella – a volte enorme –
un rinoceronte, un elefante nella stanza, un ippopotamo.
La musa si introduce in casa tua di soppiatto

come un ladro, scivola in cucina,
si versa un bicchiere d’acqua – fresca come piace a te –
dal lavandino, sbircia nel cestino del pane.
Ha il tuo numero scritto sulla mano.
Pensa di conoscerti bene. Pensa di esserti amica.

 

Jackie Kay

da "Fiere"
traduzione di Floriana Marinzuli e Bernardino Nera
Clio, Talia, Erato, Euterpe, Polimnia, Calliope, Tersicore, Urania e Melpomene,
sarcofago di marmo (Parigi, Louvre)
 
ancora poesia, versi, mi manca leggere,
eppure la fatica immensa si arena,
il cuore tentenna e inaridisce piano,
giorno per giorno, ora per ora...

domenica 7 luglio 2019

269, di Osip Mandel'stam

269.

Dove ficcarmi in questo gennaio?
La città sconfinata è vischiosa fino al parossismo.
Che m’ubriachino le porte serrate?
Voglio mugghiare per tutti i catenacci e le serrature.

E le calze dei vicoli latranti,
gli stambugi delle vie sbilenche,
si celano frettolosi nei cantucci,
corrono fuori dagli angoli i citrulli.

Nella fossa, nel verrucoso buio pesto,
scivolo verso una ghiacciata pompa dell’acqua
e incespico, mi pasco d’aria morta,
si sparpagliano in volo i gracchi come pazzi,

li segue il mio “ah” e lancio un grido
contro una ghiacciata corba di legno:
Un lettore! Un consigliere! Un dottore!
Sulla scala pungente almeno uno scambio di parole!
1 febbraio 1937

 
Osip Mandel'stam

da "Sussurri e grida dal Gulag"
Traduzione di Gario Zappi
 

ancora orrore, gli uomini...animali,
un sottile perverso filo conduttore;
siamo preda di istinti primordiali,
siamo crudeli come con gli insetti...

sabato 6 luglio 2019

Haiku n°16, di Anonimo

 
16
 
il vento accarezza le foglie,
il noce è contento e si muove;
io rimango fermo a guardare.
 
Anonimo
del XX° Secolo
Haiku

venerdì 5 luglio 2019

Via Velasca, di Leonardo Sinisgalli

Via Velasca
 
Il calpestìo di tanti anni
L'ha quasi affondata, la via
Incredibilmente si è stretta.
Io ricordo la sera che alla fioca
Luce si spense ogni rumore, un grido
Disse il mio nome come in sogno e sparve.
La via s'incurva, sgocciola
Il giorno dalle cime dei tetti:
Quest'ora dolce suona nel petto.
Non è che una larva restìa
La luce, un barlume: entro la boccia
di vetro un pesce s'illumina.
 
Leonardo Sinisgalli
"da Campi Elisi", 1939
 
 
i poeti fanno belle le vie,
con le parole, con i loro versi;
non ricordo nella mia vita una via
se non quella in cui vivo e ho vissuto...

giovedì 4 luglio 2019

Una donna parla della sua vita, di Anna Swirszczynska

Una donna parla della sua vita

Un vento mi spinge per le strade,
vento, divinità del mutamento
dalle guance gonfie che soffiano.
Amo quel vento,
mi rallegro
ai mutamenti.

Vado per il mondo
in due o sola
e grati mi sono al tempo stesso
il desiderio e la sua morte
che si chiama appagamento.

C’è qualcosa di troppo in me.
Trabocco dalle mie sponde
come un lievito. Il lievito ha
un suo genere specifico di felicità.

Vado, sempre vado,
a volte si unisce a me un uomo.
Andiamo insieme,
lui dice che è fino alla morte,
poi si perde in un crepuscolo
come cosa senza importanza.

Vado sola,
poi nuovamente a una svolta
appare un nuovo compagno.

Vado, continuamente vado,
un vento mi spinge per le strade.
Sulle mie strade
soffia sempre il vento.


Anna Swirszczynska
da "Una vita nel vento"
traduzione di Giorgio Origlia
 
 
parlare di sé, della propria vita,
spesso l'ho fatto, nei fogli, nei discorsi;
ora sono pacato, forse rassegnato,
rimane un barlume di luce ancora...

mercoledì 3 luglio 2019

Haiku n°15, di Anonimo

 
15

non so, non saprei,
condizione persistente
in me, dentro di me.
 
Anonimo
del XIX° Secolo
Haiku

martedì 2 luglio 2019

Lamento di Danae
 
Quando nell'arca regale l'impeto del vento
e l'acqua agitata la trascinarono al largo,
Danae con sgomento, piangendo, distese amorosa
le mani su Perseo e disse: "O figlio,
qual pena soffro! Il tuo cuore non sa;
e profondamente tu dormi
così raccolto in questa notte senza luce di cielo,
nel buio del legno serrato da chiodi di rame.
E l'onda lunga dell'acqua che passa
sul tuo capo, non odi; né il rombo
dell'aria: nella rossa
vestina di lana, giaci; reclinato
al sonno del tuo bel viso.
Se tu sapessi ciò che è da temere,
il tuo piccolo orecchio sveglieresti alla mia voce.
Ma io prego: tu riposa, o figlio, e quiete
abbia il mare; ed il male senza fine,
riposi. Un mutamento
avvenga ad un tuo gesto, Zeus padre;
e qualunque parola temeraria
io urli, perdonami,
la ragione m'abbandona.
 
Simonide di Ceo 
Traduzione di Salvatore Quasimodo
 
Danae accoglie la pioggia d'oro
un lamento nell'aria silente,
pianto intimo che non si vede;
la tristezza adombra gli sguardi miei
di quando sono riflesso in me stesso...

lunedì 1 luglio 2019

Vento, di Erika Burkart

Vento

Nomade venuto da lontano, ignaro di noi,
il vento, l’elemento a me più estraneo,
finché il flutto si placa nell’onda.

Un tempo, al momento dell’alta marea,
quale abbaglio sulla soglia;
pareva invalicabile; all’interno
lo spazio il mondo.
Tu m’hai amata,
io ti ho amato –
amore: polvere che volteggia su di noi
nel chiarore del giugno, quando verdi colline e cielo alto
ci offrono
quello che noi non cogliamo.
 
Non mancata l’ora,
in cui riposa la mia memoria,
si congela, si acceca, si risveglia,
sa vedere la quotidianità del dì e della notte,
elementare
sotto il tuo respiro, o nomade.
 
Anche quando ti scateni
in folate di grandine
ti volano incontro gli uccelli del mattino.
 
Erika Burkart
da" Turno di notte"
traduzione di Nino Muzzi
 
 
alito d'aria o possente uragano,
il vento rinfresca e scompiglia le vite;
l'ho sentito, più volte tra i capelli,
l'ho sfiorato nel colore dell'erba...