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lunedì 1 luglio 2019

Vento, di Erika Burkart

Vento

Nomade venuto da lontano, ignaro di noi,
il vento, l’elemento a me più estraneo,
finché il flutto si placa nell’onda.

Un tempo, al momento dell’alta marea,
quale abbaglio sulla soglia;
pareva invalicabile; all’interno
lo spazio il mondo.
Tu m’hai amata,
io ti ho amato –
amore: polvere che volteggia su di noi
nel chiarore del giugno, quando verdi colline e cielo alto
ci offrono
quello che noi non cogliamo.
 
Non mancata l’ora,
in cui riposa la mia memoria,
si congela, si acceca, si risveglia,
sa vedere la quotidianità del dì e della notte,
elementare
sotto il tuo respiro, o nomade.
 
Anche quando ti scateni
in folate di grandine
ti volano incontro gli uccelli del mattino.
 
Erika Burkart
da" Turno di notte"
traduzione di Nino Muzzi
 
 
alito d'aria o possente uragano,
il vento rinfresca e scompiglia le vite;
l'ho sentito, più volte tra i capelli,
l'ho sfiorato nel colore dell'erba...

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