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venerdì 30 settembre 2022

Sciocchezze #32, di Gujil

Frutti dell'illusione cadono
e si rompono a terra, distrutti.
Sono figlio di questi momenti,
le tracce appena visibili,
i suoni di una musica lontana.
L'attimo è decisamente finito,
ritorno in un loop avventato
sui giorni, le cose, la gente.
E' ora di volersi bene,
ora di stare abbracciati
per darsi il coraggio, la forza,
prima che tutto finisca...

Gujil

giovedì 29 settembre 2022

Austrian trip #03 (ritorno), di Gujil

Di nuovo scivolo sul cuore
ovunque vada porto con me il mio sogno;
non posso che dirlo, scriverlo,
eppure lo soffro con grande patema...
 
Gujil

 

mercoledì 28 settembre 2022

Austrian trip #02, di Gujil

 

Non cercherò scuse che non trovo
definire il vuoto, l'eclissi;
interminabili e vaghe ri-posizioni
mi stringono il cuore, nel petto... 

Gujil

martedì 27 settembre 2022

Austrian trip #01, di Gujil

Volo per fuggire il senso
riparto, rivado, rivedo;
la sterilità dell'ombra, la sete,
solitamente solitario con tutti...
 
Gujil
 

lunedì 26 settembre 2022

Aforisma sulla sconfitta, di Francesco Alberoni/Gujil

Lo scoramento è una tentazione. 
La tentazione di lasciarsi andare, 
di cedere alla fatica, al pericolo, 
di arrendersi. 
Ma vivere significa saper 
resistere allo scoramento 
provocato dalle sconfitte.
 
Francesco Alberoni, 
Abbiate coraggio, 1998
 
Ho perso parole, frasi dubbi,
la strada ora si fa impervia, mi aspetta,
guarderò un pò più vicino oggi,
cercherò gli sguardi il senso perduto.
Ho sete di gioia...
inghiotto una sconfitta!
 
Gujil

domenica 25 settembre 2022

Sciocchezze #31, di Gujil

La speranza si abbarbica ai sogni
di tutto e di più, nel consenso assoluto,
cercherò di arginare il dispiacere, lo stupore
in attimi indicibili si affossano diritti e doveri
come un mantra mi percuote il pensare;
partirò come rondine stanca e delusa
a volare su monti innevati e la pioggia
che ora mi raffredda le membra e l'anima
ed il freddo che ora abbraccia il mio cuore
e la tristezza che da sempre mi preme...
 
Gujil
 
"Deposizione di Cristo"
dettaglio di Maria Maddalena

sabato 24 settembre 2022

Guardiana, di Mark Strand

Guardiana

Il sole che cala. I tappeti erbosi in fiamme.
Il giorno perso, la luce persa.
Perché amo quel che svanisce?
Tu che te ne sei andata, che te ne stavi andando,
che stanze di tenebra abiti?
Guardiana della mia morte,
preserva la mia assenza. Sono vivo.

Mark Strand

Nel tempo che passa si avvicina
la sottile linea di confine tra vita e
morte, una nuova dimensione aspetta
i miei passi indecisi da sempre...

venerdì 23 settembre 2022

Vertigine della ribalta, di Nicole Brossard

Vertigine della ribalta

il futuro sarebbe poesia sarebbe
occhi di silenzio e di aeroporti
occhi curiosi di velocità e di immenso
luglio ci renderebbe fertili
con leggi dimenticate che sfiorano le nostre guance
e insieme una folla di esistenze
tante vite utili alla vita
ben presto il mondo sarà riempito dalle nostre braccia
mutando senza sosta
noi avremo un falso aspetto
e la preoccupazione di fermare
nel cuore e nelle orecchie
le sillabe colmate di vissuto
non tocchiamo il silenzio
è la nostra riserva di speranza
funzione che rigenera il futuro
una fervida attesa che pazienta
sotto le nostre palpebre

Nicole Brossard

Le partenze intese come fughe sono
ogni angolo di pseudovertigine futura;
sono spiazzato spesso dagli eventi e
la rabbia che ho dentro non dorme mai...

giovedì 22 settembre 2022

La lattaia di Vermeer, di Alexander Shurbanov

La lattaia di Vermeer

Le braccia – forti, pulite –
sono scoperte sino ai gomiti.
Una mano sostiene
da sotto il bricco in terracotta,
l’altra lo tiene saldamente
da sopra,
piegandolo appena
sopra una ciotola
posta sul tavolo
fra una pagnotta sferica
in un canestro
e un’anfora rigonfia.
Un sottile rivolo di latte
si allunga dal bricco
alla ciotola,
legando insieme
l’intero dipinto.
A sinistra sta la finestra.
Il capo della giovane
è appena inclinato
sulla sua spalla,
i capelli sono raccolti sotto
la cuffia olandese inamidata
con una falda stretta
e l’altra un poco distesa.
Gli occhi, abbassati,
guardano il latte
che continua a fluire.
Non è questo potere dell’arte
davvero meraviglioso?
I secoli scorrono
oltre il bricco in terracotta
mentre si inclina sopra la ciotola
con un angolo immutato,
le guerre imperversano,
le città vengono distrutte dagli incendi,
le navi affondano
e gli aerei si schiantano al suolo,
i governi, gli stati, le nazioni e le filosofie
vanno e vengono,
il mondo si rinnova,
divenendo irriconoscibile.
Eppure questo sottile rivolo bianco di latte
continua a fluire
dal bricco alla ciotola,
e il bricco è ancora pieno,
e il volto
della giovane che non invecchia
trabocca di quiete.

Alexander Shurbanov

Vorrei aver saputo come te usare i tratti,
siano di matita o di pennello o i colori
che la vita ti ha fatto nel vento mischiare;
padre sei ancora l'esempio che sento vicino...

mercoledì 21 settembre 2022

Elogio per un tucano morto, di Carlos Drummond de Andrade

Elogio per un tucano morto

Il sacrificio dell’ala spezza il volo
nel verde della foresta. Cittadino
sarai e mutilato
caricatura di tucano
per la curiosità dei bambini
e l’indifferenza degli adulti.
Soffrirai l’aggressione di uccelli volgari
e morto te ne starai
a terra tra formiche e stracci.

Io ti celebro invano
come in una festa colorita ma troncata
progetto di natura interrotto
nell’azzardo di viaggi e d’avventure
dall’Amazzonia all’asfalto
d’una fiera degli animali.
Io ti registro, semplicemente
sul quaderno di frustrazioni di questo mondo
poiché per questo sei venuto:
per l’inutilità di nascere.

Carlos Drummond de Andrade
Circondati dalla presenza di morte
cerchiamo riparo nelle cose più frivole,
chiediamo all'amore, pretendiamo da altri;
siamo irritati dal vivere che pure aneliamo...

martedì 20 settembre 2022

Sciocchezze #30, di Gujil

La forza di continuare a resistere,
voler essere argine e fermare avanzate
di ogni sospetto, di ogni gioia;
tornare in un limbo dove tutto è niente...
 
Gujil
 

lunedì 19 settembre 2022

Sciocchezze #29, di Gujil

 
Non ho più coscienza di chi
percorre una via sconosciuta,
rimando sciocche decisioni al poi
come troppe cose del resto...
 
Gujl

domenica 18 settembre 2022

Settembre, di Ivano Fossati

Settembre

Il bene che ci siamo voluti noi dueè un taxi e si ferma quiIo stavo bene nelle tue maniNon avrei chiesto mai niente di piùMa in questo giorno che comincia a SettembreTi abbraccio e mi manchi.
Arrivederci allora ragazza più forte di meTenera è la notte ma la vita è anche meglioDi questo momento che te ne vaiTu non parlare che si calma il doloreDopo è solo tempo.
Questa è la pioggia che deve cadereSulle piccole scene di addioSiamo solo noi fra milioni e milioniBenvenuto anche il tuo nomeFra le future nostalgie.
Se questo può farti felicePiù confuso di cosi non saròTutto andrà bene ci possiamo fidareChiamami ogni tanto se vuoi.Da questo giorno che comincia a SettembreChiamami quando vuoi.
 
Ivano Fossati
 
 
Silenzi e Settembre è aria fresca
sospiro da sempre come un bimbo,
le rugiade indugiano disegni perfetti
di tele, di trame ormai disallineate...

sabato 17 settembre 2022

Malinconia, di William Cliff

Malinconia

Ho subìto un attacco di malinconia
ritrovandomi solo in mezzo alla terra
vedendo che il sole andava già via
per sprofondare lontano dalla mia sfera.

Il suo raggio luminoso non mi riscalda
la causa è la mia vita fredda come un’arca
nell’indifferenza che la tiene salda
e si tuffa lontano da quella stella.

Non mi resta che scrivere la mia mania
sperando che scrivendola possa calmarsi
e rimanere come un cavallo che si ferma
si volta e aspetta l’ora dell’avena

che schiaccerà lento fra i suoi grossi denti
per dimenticare l’immensità del tempo.

William Cliff

Deflagranti immagini compaiono vivide,
velocemente dissipo il sentore di triste
che avvolge l'anima perpetrando dolore,
mi avvio alla fine del sentiero, del bosco...

venerdì 16 settembre 2022

Tu, di Erich Fried

Tu

Dove non c’è libertà
tu sei la libertà
dove non c’è dignità
tu sei la dignità
dove non c’è calore
e vicinanza tra esseri umani
tu sei la vicinanza e il calore
cuore del mondo insensibile
Le tue labbra e la tua lingua
sono domande e risposte
Tra le tue braccia e nel tuo grembo
c’è qualcosa che somiglia alla pace
ogni tua forzata partenza
anela il ritorno
sei l’inizio del futuro
cuore di un mondo insensibile.
Non sei un concetto di fede
nessuna filosofia
nessuna regola o proprietà
a cui aggrapparsi
e puoi sbagliare e dubitare e lasciar correre
cuore del mondo insensibile.
Chi ha nostalgia di te
quando io ho nostalgia di te?
Chi ti accarezza
quando la mia mano ti cerca?
Sono io o sono
i resti della mia gioventù?
Sono io o sono gli inizi
della mia vecchiaia?
E’ il mio coraggio di vivere
o la mia paura di morire?
E perchè la mia nostalgia
dovrebbe dirti qualcosa?
E che cosa ti dà la mia esperienza
che mi ha solo reso triste?
E che cosa ti danno le mie poesie
in cui dico soltanto
come è diventato difficile
essere o dare?
Eppure brilla nel giardino
il sole nel vento prima della pioggia
e profuma l’ erba che muore
e il ligustro
e io ti guardo
e la mia mano tastando ti cerca.

Erich Fried

Costretta da eventi di cui ancora piangi
continui quel viaggio che hai scelto,
capelli che ora tradiscono il tempo, la voce,
che ancora mi parla è un pò più lontana...

giovedì 15 settembre 2022

Visione, di Steve Barney

Visione


Mia madre mi è apparsa
In una visione,
stava piangendo
perché, mi disse,
era stanca di
essere ferita,
Era stanca di sopportare
l’enorme peso
gli edifici d’acciaio
i sentieri di cemento,
e strade fatte
d’asfalto che corrono
sul suo corpo,
Mi chiede di aiutarla
di fermare chi le succhia il sangue
dalle vene,
Mi ha invitato a tener conto
della sua richiesta,
Perché mia madre sta lentamente morendo
e non starò in disparte
a guardare loro che la uccidono,
Aiutami ora fratello mio
a prendermi cura di nostra madre,
Perché prima di perdere la mia
identità culturale,
giacerò tra le sue braccia.

Steve Barney

Vincent Van Gogh
"Foto e ritratto della madre"
Sempre mi manchi, nei sensi, nel petto,
sospiri inutili ritmano il tempo che ci separa;
madre ti creo nelle pieghe del vivere,
ti stringo nell'incavo grande del cuore...
 

mercoledì 14 settembre 2022

Protocollo cittadino #77, di Gujil

Cosa mai posso chiedere ancora al cuore?
stanco, deluso, preda di un disaamore
che scernifica nuove e vecchie cicatrici
a segnare geometriche ferite di affetti;
empatiche sensazioni mi spingono lontano
da qui, verso orizzonti che io solo vedo
nel blu oltremare di pettini di tartaruga,
di gialle visioni che sfuocano in lontananze
che ancora sanno di buono, di attimi sereni.
Le nuvole grige si ammassano in cieli
impettiti, in scenari selvaggi ed immensi,
torno in silenzio e mutismo ad essere solo con me
con queste mie frasi e con le troppe parole...
 
Gujil

martedì 13 settembre 2022

L'estremo di un segno, di Roberto Juarroz

L'estremo di un segno

Si deve cadere e non si può scegliere dove
Ma c’è una forma del vento nei capelli,
una pausa del colpo,
un certo angolo del braccio
che possiamo piegare mentre cadiamo
È soltanto l’estremo di un segno,
la punta impreveduta di un pensiero
Ma basta ad evitare il fondo avaro di alcune mani
e la miseria azzurra di un Dio deserto
Si tratta di piegare un po’ di più una virgola
in un testo che non possiamo correggere

Roberto Juarroz

Sensazione di caduta incombente
ai pensieri, allo stato precario;
sbandare durante il percorso
col pianto, col riso, con te...

lunedì 12 settembre 2022

Attendo, di Mohamed Younsi

Attendo

Attendo gli occhi alle prese con l’orizzonte
finirò mai di attendere perché ci sono queste formiche
che mi scarnano i piedi per costringermi
ad andare via queste vespe volano a raso
del mio viso impassibile in reiterate incursioni
il mio orizzonte è fatto solo di queste ombre fruscianti
ai venti e che lacerano i rovi l’essere immerso
nell’assenza e le formiche si danno un bel dafare a scarnificarmi
i piedi le vespe a prendermi per il loro nido
attendo c’è la tua immagine viva che ondeggia fra
i miei occhi come una farfalla che avanza pretese su
un fiore adesso le vespe suonano una melodia
et le formiche danzano sulle foglie morte

Mohamed Younsi

Logora l'attesa di qualsiasi sogno
imperlato di rugiada mattutina un volto
sorride al crepuscolare istante
che avvolge il ripensarne un altro...

domenica 11 settembre 2022

Gli addii, di Clirim Muça

Gli addii

Asciutti sono i miei occhi
e non sventolo più addii;
le mie lacrime esaurite.
La gioia e il pianto
le ho avute in dono
in abbondanza
e per poco tempo.
Il tutto che mi sommerge
e il niente che mi accompagna
sono il mio destino.
Non c’è una giusta misura delle cose.
La vita non è una linea dritta
ha i suoi alti e bassi
che nel mio caso
sono abissi.

Clirim Muça

 
Umberto Boccioni
"Stati d'animo - Gli Addii"
1911
 

Finito il pianto scopriamo
esili fili che ancora ci legano;
imperscrutabili segni del cuore
gli abissi richiusi, gli addii...

sabato 10 settembre 2022

Sono imprigionata in questo angolo.., di Nadia Anjuman

Sono imprigionata in questo angolo
Piena di malinconia e di dispiacere.

Le mie ali sono chiuse e non posso volare.

Nadia Anjuman

le nostre prigioni hanno sbarre di vento,
sono proiezioni di caleidoscopi mentali;
dispiaceri malinconici gonfiano occhi
guardano e lacrimano sogni infranti...

venerdì 9 settembre 2022

Credevo non mi amasse, di Vivian Lamarque

Credevo non mi amasse

Credevo non mi amasse
perché è vietato
forse invece non mi ama
perché non è innamorato.
(Tesero, 1946)

Vivian Lamarque
da "Poesie dando del Lei"
(Garzanti, 1989)

Come credere a concetti di vento
nel passare gli stormi autunnali
stagliano sentimenti creduti petrosi
sgretolati dal tempo e la pioggia...

giovedì 8 settembre 2022

Lascia sia il vento, di Margherita Guidacci

Lascia sia il vento

Lascia sia il vento a completar le parole
che la tua voce non sa articolare.
Non ci occorrono più le parole.
Siamo entrambi il medesimo silenzio.
Come due specchi, svuotati d’ ogni immagine,
che l’uno all’altro rendono
un semplice raggio. E ci basta.

Margherita Guidacci

i nostri corpi lontani cercano fusioni
ad allontanare sensazioni di vento,
in cerca di calore come sparuti bimbi
cadiamo spesso in abbracci incostanti...

mercoledì 7 settembre 2022

Siate sereni e docili alla morte.., di Sebastiano Aglieco

Siate sereni e docili alla morte

Siate sereni e docili alla morte, tutto
questo è per gli umiliati che non sanno
di un confine: essere nell’assenza dei bambini
come una consolazione. Non dicono
stringono le mani —malleoli, occhi
nella mia bocca annusano la tua morte
come i cani che si svegliano la notte.
Sanno del loro semplice potere
i Nominati, la prima volta che
veniamo, la prima volta che
ce ne andiamo. E mi stringono
nell’impazienza della resa
ti riconoscono al tatto, sputano il
latte della giornata. Siamo con te
dicono, non andartene oltre
lasciaci il pane, il rimprovero
le parole che ti dobbiamo.

Sebastiano Aglieco

Segnati dal tempo i volti sfocano
come leggeri tratti a matita sanguigna;
la morte costantemente insegue
la vita, così stupidamente breve...

martedì 6 settembre 2022

Si ho cercato. di Claudio Damiani

Si ho cercato

Sì, ho cercato
ma adesso vorrei vagare
solo vagare
senza cercare.
Si, qualcosa ho trovato
cioè non proprio trovato,
qualcosa m’è passato vicino,
girandomi ho visto la coda
ma non mi va di inseguirlo,
ecco, lasciamolo stare, lasciamolo correre
dove gli pare.
Adesso vorrei essere io
questa cosa che appare non vista,
vorrei essere io questa cosa che vaga
e che ti sfiora, ti passa accanto nel sonno
mentre dormi, mentre mangi, mentre leggi
ti passa accanto e ti accarezza
o ti dà un bacio veloce
tu non fai a tempo a accorgertene
che già non mi vedi più 

Claudio Damiani

Sorrisi accennati premono
volti che hanno dato, che hanno preso;
ho cercato di esserepieno d'amore,
ho varcato spesso soglie proibite...