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lunedì 15 dicembre 2025

Tu chiami una vita, di Salvatore Quasimodo

Tu chiami una vita

Fatica,d’amore, tristezza,
tu chiami una vita
che dentro, profonda, ha nomi
di cieli e giardini.

E fosse mia carne
che il dono di male trasforma.

Salvatore Quasimodo

Catarsi ormai sempre difficili
rimane quella voglia di cielo;
come foglie distese a seccare
restiamo sdraiati sul cuore...

domenica 14 dicembre 2025

Apparenze, di Anonimo

Apparenze

Comparse scostanti imprimono
indelebili tracce nel cuore;
ancora fa male pensarla
ritratta in disegni confusi.
 
Le pieghe dell'anima attivano
endorfiche visioni prospettiche,
i volti sovrappongono attimi
dispersi dal processo del tempo...
 
Anonimo
del XIX° Secolo
frammenti ritrovati

sabato 13 dicembre 2025

Lo specchio delle civette, di Aldo Palazzeschi

Lo specchio delle civette

Sull’acqua del fiume tranquillo
si sporge bruciato il gran ramo
d’un albero grande
che solo quel ramo ha bruciato.
Si posan la notte,
sul ramo sporgente,
civette a migliaia.
Si posan ridendo,
guardando nell’acqua del fiume
che sotto vi scorre tranquillo.

Aldo Palazzeschi

Anche qui, civette, notturne
estati e buio diradato autunnale
primavere, la luna, poi inverno 
i rapaci voli in silenzio, planate...

venerdì 12 dicembre 2025

Lesbia sparla sempre di me.., (92), di Publio Valerio Catullo

92

Lesbia sparla sempre di me, senza respiro
di me: morissi se Lesbia non mi ama.
Lo so, son come lei: la copro ogni giorno
d'insulti, ma morissi se io non l'amo.

Publio Valerio Catullo

Labili i confini dell'amore vero
sembra odiare più che amare
in turbini di rabbia e passione
ci si prende e ci si lascia ancora...

giovedì 11 dicembre 2025

Bonaccia, di Ernest Hemingway

Bonaccia

Il mare desidera scafi profondi…
Si gonfia e s’inarca.
L’elica pulsa e lo fa ribollire…
Spinge, vibra, s’avvita.
Il mare trabocca di passione,
Fluttuante, carezzevole,
Dimenando il gran ventre amoroso.
Antico e grande è il mare…
Le navi martellanti non ricambiano il suo amore.
 

Parigi, circa 1922
«Poetry» (gennaio 1923)
Three Stories & Ten Poems (1923)

Ernest Hemingway

Silvia Baldacci
"Bonaccia"

Nell'assurdo che siamo
roviniamo i mari, le terre, i cieli;
come pazzi invasati usiamo
il senso di colpa invano...

mercoledì 10 dicembre 2025

La nostra vita.., di Romano Battaglia

La nostra vita
dovrebbe essere semplice
e spontanea come le stagioni,
con il freddo dell’inverno,
il tepore della primavera,
il caldo dell’estate
e la dolcezza dell’autunno.

 Romano Battaglia 

Insieme al tempo vagare
nel cosmo, ogni anno, stagioni
nel vivere quotidiano e duro,
solitari rimandi di senso...

martedì 9 dicembre 2025

Dicembre nella stanza, di Siro Angeli

Dicembre nella stanza

Dicembre nella stanza
vuota mi inoltra. Duole
agli occhi quel riflesso
di sole che si insinua

dalle persiane. Sole
sul bianco soffitto
due mosche immote stanno.
Ma la vita continua

dicono. Il raggio fruga
inquieto l'ombra, sfiora
il letto intatto. Dentro
lo specchio c'è una fuga

di oggetti che ti ignorano.
Rigermina, all'inganno
del raggio, una precaria
estate. Ed ebbre, adesso,

le mosche in una danza
d'amore e morte vanno.
La vita è così varia.
D'oro per un momento

palpitano nell'aria;
poi giù sul pavimento
scendono a capofitto
come la mia speranza. 

Siro Angeli

Nei mesi del freddo spicca
quel senso di vago torpore;
rimane la noia del battito
nel cuore, arido forse...

lunedì 8 dicembre 2025

Valmorbia, di Eugenio Montale

Valmorbia

Valmorbia, discorrevano il tuo fondo
fioriti nuvoli di piante agli àsoli.
Nasceva in noi, volti dal cieco caso,
oblio del mondo.

Tacevano gli spari, nel grembo solitario
non dava suono che il Leno roco.
Sbocciava un razzo su lo stelo, fioco
lacrimava nell'aria.

Le notti chiare erano tutte un'alba
e portavano volpi alla mia grotta.
Valmorbia, un nome - e ora nella scialba
memoria, terra dove non annotta. 

Eugenio Montale

La solitudine di boschi,
delle montagne impervie;
umido abbraccio notturno
freddo, compagno silente...

domenica 7 dicembre 2025

Going back, di Anonimo

Going back

Tornare, come sempre
in attimi distinti ritrovo
casa, calore, solite cose
mi crogiolo nel nulla...
 
Anonimo
del XIX° Secolo
frammenti ritrovati

sabato 6 dicembre 2025

Riflesso a Catanzaro

Catanzaro

Ancora siamo parte di tanto
ancora legati alle cose, al senso,
torneremo a essere soli, insicuri,
domani, sarà domani..
.

venerdì 5 dicembre 2025

Mai ti vinse notte così chiara, di Salvatore Quasimodo

Mai ti vinse notte così chiara

Mai ti vinse notte così chiara
se t’apri al riso e par che tutta tocchi
d’astri una scala
che già scese in sogno rotando
a pormi dietro nel tempo.

Era Iddio allora timore di chiusa stanza
dove un morto posa,
centro d’ogni cosa,
del sereno e del vento del mare e della nube.

E quel gettarmi alla terra,
quel gridare alto il nome nel silenzio,
era dolcezza di sentirmi vivo.

Salvatore Quasimodo

Pensando a loro rimane
quel senso di raro abbandono,
l'anima palpita nomi e visi
che premono la porta del cuore...

giovedì 4 dicembre 2025

Abitudini, di Cesare Pavese

Abitudini

Sull’asfalto del viale la luna fa un lago
silenzioso e l’amico ricorda altri tempi.
Gli bastava in quei tempi un incontro improvviso
e non era piú solo. Guardando la luna,
respirava la notte. Ma piú fresco l’odore
della donna incontrata, della breve avventura
per le scale malcerte. La stanza tranquilla
e la rapida voglia di viverci sempre,
gli riempivano il cuore. Poi, sotto la luna,
a gran passi intontiti tornava, contento.

A quei tempi era un grande compagno di sé.
Si svegliava al mattino e saltava dal letto,
ritrovando il suo corpo e i suoi vecchi pensieri.
Gli piaceva uscir fuori prendendo la pioggia
o anche il sole, godeva a guardare le strade,
a parlare con gente improvvisa. Credeva
di saper cominciare cambiando mestiere
fino all’ultimo giorno, ogni nuovo mattino.
Dopo grandi fatiche sedeva fumando.
Il piacere piú forte era starsene solo.

È invecchiato l’amico e vorrebbe una casa
che gli fosse piú cara, e uscir fuori la notte
e fermarsi sul viale a guardare la luna,
ma trovare al ritorno una donna sommessa,
una donna tranquilla, in attesa paziente.
È invecchiato l’amico e non basta piú a sé.
I passanti son sempre gli stessi; la pioggia
e anche il sole, gli stessi; e il mattino, un deserto.
Faticare non vale la pena. E uscir fuori alla luna,
se nessuno l’aspetti, non vale la pena.
[maggio-agosto 1936]

Cesare Pavese

Abitudine, un sogno, ricorre
nell'anima e nel cuore abita
attimi di sole e poi piogge
in attesa ritorni il sereno...

mercoledì 3 dicembre 2025

Siamo piccole attese, di Anonimo

Siamo piccole attese

Sempre le attese si tingono
di un colore vicino al cuore,
intirizziti e bagnati, la pioggio
un amore passato, ballerino.
 
Ancora le attese affiorano
e pesano il petto di greve,
fuori si aspetta arrivi la neve
il fiato lo dice e disegna l'aria.
 
 Come le attese gravano occhi
pieni di speme, lucidi a volte
di un pianto soffocato in gola,
il vento scompiglia i capelli...
 
Anonimo
del XX° Secolo 
poesie ritrovate