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giovedì 7 maggio 2020

Isola, di Alfonso Gatto

Isola

Avvicinarsi all’isola, a quel soffio
marino ch’è nel lascito del cielo,
e scoprirla di pietra, di silenzio
nell’agrore dell’erba, nel relitto
del làstrico squamato dai suoi scisti:
questo è rabbrividire sul mio nome
improvviso nel mònito del vento.
Più nessuno lo chiama, e l’esser solo
a scala del mio sorgere, riemerso
dal mio sparire all’avvistarmi, è spazio
che l’aperto raggiunge per fermare,
per chiudere alla stretta del suo scoglio.
Il viaggio, l’amore, in quell’arrivo
fermano il conto e il tempo, nello spazio
il nome nel raggiungermi mi chiude.
da Desinenze, 1974-1976

Alfonso Gatto






siamo isole nel mare della vita, soli,
aspettiamo naviganti, natanti da lontani porti;
siamo sempre approdo, a volte sbarco,
doniamo incontaminate spiagge a stanchi marini...

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