Vendicatrice
Tu che inasprisci di superbi scherni
e strazî di freddezze noncuranti
l'uomo già altero, che t'umilia avanti
il duol dei giorni alle sue ansie eterni,
tu che il suo lungo desiderio alterni
fra viltà disperate e stolti pianti,
non sai che lacci hai con un gesto infranti,
qual vendetta tu compia non discerni.
Costui che fra le tue sottili dita
fatte artigli tu stringi, e soffre, e duolsi,
schiavo d'amor che il tuo negar più incita,
ingiustamente espìa, con una pena
cruda, il gioir di chi fragili polsi,
per suo trastullo perfido, incatena.
Amalia Gugielminetti
che molti utilizzano ancora;
nel senso di una ripicca
si crede di risanare il male...
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