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venerdì 13 settembre 2024

La mèta fallace, di Amalia Guglielminetti

La mèta fallace

Chiusa è la casa dov'io giungo alfine,
spossata dall'asprezza ardua dell'erta.
Ai cardini s'abbrancano le spine,
la casa è chiusa e la soglia è deserta.

Par ch'essa punga d'un suo muto e fine
sdegno chi sta fra timida ed incerta,
col petto ansante e con le ciglia chine,
e che del folle suo inganno l'avverta.

Che val sostare? Anima mia, che vale
piangere con la bocca sul gradino
dove si posa il piede di chi sale?

Che val chiamar chi è sordo o non ascolta?
A ritroso facciam ora il cammino...
Non tremare così, anima stolta.

Amalia Guglielminetti

Inesattezze del passato tornano
al cuore, dal cuore, come flussi
di incorporee ragaioni e inclinano
il capo, e abbassano gli occhi...

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