Frutti maturi
Venne al frutteto l'anima superba
cui non pur anche amore avea sorriso:
l'ombre assorte tacean, le fronde, l'erba
quasi in un orto muto dell'Eliso.
Come colei che un suo mistero serba
ella era grave. E col suo sguardo fiso,
fosco d'un velo di tristezza acerba
contrastava il languor molle del viso.
Poi ch'estate era al sommo, tra le foglie
porgea ogni frutto la sua gota rosa
alla man che carezza e che raccoglie.
Ma il più perfetto, a un tenue tremore
del ramo, cadde a' pie della Pensosa:
ella sentì cadere anche il suo cuore.
Amalia Guglielminetti