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sabato 30 novembre 2024

Frutti maturi, di Amalia Guglielminett

Frutti maturi

Venne al frutteto l'anima superba
cui non pur anche amore avea sorriso:
l'ombre assorte tacean, le fronde, l'erba
quasi in un orto muto dell'Eliso.

Come colei che un suo mistero serba
ella era grave. E col suo sguardo fiso,
fosco d'un velo di tristezza acerba
contrastava il languor molle del viso.

Poi ch'estate era al sommo, tra le foglie
porgea ogni frutto la sua gota rosa
alla man che carezza e che raccoglie.

Ma il più perfetto, a un tenue tremore
del ramo, cadde a' pie della Pensosa:
ella sentì cadere anche il suo cuore.

Amalia Guglielminetti

Quando il respiro arranca
rimane un senso di impotenza;
le remore intaccano il pensare,
non sempre la maturità è bene...

venerdì 29 novembre 2024

Al mio Adolfo, di Guido Gozzano

Al mio Adolfo

Ofo ha il naso a patatina
Nani fatto a pisellino
Si risveglian la mattina
stretti insiem vicino vicino

Ofo dice scimiottino
Nani dice scimiottina
E posando la testina
fa la nanna in l'angolino.

Guido Gozzano

Le attese e poi alfine gli incontri,
qualcuno che strilla di piccole mani;
rimane sospeso nel tempo il ricordo,
realtà possedute e infine passate...

giovedì 28 novembre 2024

L’amore non dà nulla.., di Khalil Gibran

L’amore non dà nulla fuorché sé stesso
e non coglie nulla se non da sé stesso.
L’amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l’amore basta all’amore.

Khalil Gibran

Tutto era più semplice,
amare, gioire, soffrire;
poi è cambiato il tempo,
la pioggia dilava le cose...

mercoledì 27 novembre 2024

Rimembranza, di Arturo Graf

 Rimembranza

Oh dolcissimo sogno, oh rimembranza!
Era un giardino antico in riva al mare:
Innebbrïava l’aria una fragranza
Soporosa e sottil di piante rare.

Era la notte; una serena, augusta
Notte di giugno: ardeva il ciel, dormiva
Profondo il mare: appiè d’una vetusta
Quercia noi sedevam presso la riva.

Venia dal mar con trafelato e lento
Soffio la brezza, e tra le fronde in giro,
Colte da un lieve rabbrividimento,
Molle e calda vania come un sospiro.

Con bronzee voci, trepidanti e fioche,
Sotto il limpido ciel, nella sopita
Notte squillavan l’ore; ahimè, le poche
Ore felici della nostra vita.

Ebbra d’amor, sul petto mio la bionda
Testa tu rovesciavi, e con tenaci
Braccia a te mi stringevi, e, sitibonda,
Baci chiedevi e baci ancora e baci.

E via pel ciel con lenti e dolci lai,
Trepidanti d’amore e di speranza,
Volavan l’ore che non tornan mai.
Oh dolcissimo sogno, oh rimembranza!

Arturo Graf

Amore ai tempi lontani
di quando ragazzo gemevo
tra seni acerbi e passioni
relegate a furtivi incontri...

martedì 26 novembre 2024

La nave che, tradotta, è il paquebot, di Ernest Hemingway

La nave che, tradotta, è il paquebot

La mattina i passeggeri si sforzarono
D’inghiottire le solide cibarie
Venne il duca
Ch’è di Argyle
Mandò giù la carne in scatola
L’insalata mandò giù
Arrivò al maiale arrosto
Se ne mise un pezzo in bocca
Nella gola gli scendeva gli scendeva,
Ma poi venne su di nuovo
Gli sembrava di soffocare
E fuori dalla sala si gettò
Mosso da motivi filantropici
Voleva dare da mangiare ai pesci,
Qui tiriamo il sipario, lettori,
Qui tiriamo il funesto sipario.
Non diremo del suo vomito
Dei suoi sforzi e dei suoi sputi
No, non diremo, cortese lettore.
NON DIREMO DEL GRAN PAVESE
Che schizza la mistura verdolina
Come il viscido succo gastrico maculato di sciroppo.
O di Fritz l’illustre Spiegel
Che rigetta arance intere.
O del tonante capitano Pease,
Quello che vomita non descriveremo
Perché non nuoccia alla disciplina.
Allora addio, cortese lettore,
Dobbiamo andare a cercarci anche noi
Un cesso o una catinella.

Ernest Hemingway
A bordo del Chicago, 1918
Fitzgerald/Hemingway Annual 1972ndicano

Indicibili versi ammiccano
significati distorti e il seme
di una più grande ragione;
rimane sconcerto e dubbio...

lunedì 25 novembre 2024

Raggiungimento, di Giorgio Caproni

Raggiungimento

Andavo. Andavo.
Cercavo dove poter sostare.
Ero ormai sul discrimine.
Dove finisce l’erba
e comincia il mare.

Giorgio Caproni

Sentieri di confine indicano
possibili percorsi ora asciutti
dove passi stanchi scollinano
ripide alture, ritrovano pace...

domenica 24 novembre 2024

Alla fine scoprirai.., di Mario Quintana

Alla fine scoprirai che
le cose più leggere son le uniche
che il vento non è riuscito a portar via
un ritornello antico
una carezza al momento giusto
lo sfogliare un libro di poesie
l’odore stesso che aveva un giorno il vento.

Mario Quintana

Immagini riflettono spesso
chi siamo,silenzi assoluti;
assurdi contesti confinano
le gioie in angoli angusti...

sabato 23 novembre 2024

Città in scatola, di Wallace Berman

Città in scatola

La mia bella moglie
Sistema fotografie sorde parla
Rococò & danza via le quattro mura
Mio figlio Tosh disegna la fedele
Immagine & ignora l’astuto Rama

Fatto d’erba in velluto a coste nero continuo
A separare i semi
Dalla massa. 

Wallace Berman

Una città costretta da tutti,
chi incede, chi strascica piedi;
nelle incertezze totali distinguo
un che di retrò, quell'attimo...

Boxed City

My beautiful wife
Rearranges deaf photographs talk
Rococo & dances off four walls
Son Tosh pencils the faithful
Image & ignores the subtle rama

Stoned in black corduroy I continue
To separate seeds
From the bulk.

Wallace Berman

venerdì 22 novembre 2024

Protocollo cittadino #149 (Problemi), di Gujil

Problemi

Insolite richieste minano
le mie sicurezze, le certezze;
irreali paesaggi proiettano
situazioni di pericolo e buio...
 
Gujil

giovedì 21 novembre 2024

Pastello del freddo, di Anonimo

Pastello del freddo
 
I grigi di fiumi solcano
terre imbrunitedi nubi,
le luci a fatica bucano
la densa coltre di nebbia
rimane nel cuore un dolore
sordo, e l'anima geme,
sul capo insiste e preme
ricordo di antico splendore.
In attesa del gelo mi piego,
socchiudo lo sguardo, prego.
 
Anonimo
del XX° Secolo
Poesie ritrovate

mercoledì 20 novembre 2024

Tediata, di Amalia Guglielminetti

Tediata

Tu t'abbandoni, o pallida indolente,
nella ricca mollezza de' cuscini,
e in sonnolenta voluttà reclini
le ciglia gravi tediosamente,

quasi un'ebrezza tenue la tua mente
oziosa per strane ombre trascini,
o velino i tuoi verdi occhi felini
soporiferi aromi d'oriente.

O sei come una bella agile tigre,
che s'allunghi a giacer sotto una palma,
con sue movenze regalmente pigre.

Ma non t'insidia il serpe tentatore,
e tu per scuoter la tua uggiosa calma
ti lasceresti pur suggere il cuore.

Amalia Guglielminetti

Nella passione ho trovato
sfogo ai sensi impetuosi,
tra pieghe del tempo rivedo
perplessi sogni infranti...

martedì 19 novembre 2024

Fra mare e cielo, di Arturo Graf

 Fra mare e cielo

Sotto un cielo d’acciajo brunito,
Sullo specchio del mare infinito,
Passa grave — la livida nave
Dietro al raggio del sole che muor.

Dal traverso camin rompe un grumo
Procelloso di torbido fumo;
Dalla poppa — si spiega, si sgroppa
La bandiera d’incerto color.

Dalle buje caverne voraci,
Dove splendon le rosse fornaci,
Dal subuglio — fervente esce un muglio
Qual di mostro ferito nel cor.

Pari a larva radente l’abisso,
Incalzata sul tramite fisso,
Come un’ombra — che mobile ingombra
L’aria e l’acque d’arcano terror,

Il vascello fantastico e smorto,
Che non deve mai giungere al porto,
Passa lento — sull’onde d’argento,
Dietro al raggio del sole che muor.

Arturo Graf

La nave imperfetta che siamo solca
questo mare che spesso è agitato,
rimane un romito pensiero isolato
come fiore solitario alla biolca...

lunedì 18 novembre 2024

Opos, di Wallace Berman

Opos

Scivolando su ginocchia hip tra criptici
Circoli a luce rosa il poeta Johnson
Wieners Granduchessa della scatola di fiammiferi
Da cinque dollari la tua faccia che riflette
Migliaia di anni terrestri ora
Esiliato porti avanti in segreto
Esperimenti non più tentati da altri
Trasponi & trastulli apertamente
    l’Hippomanzia, il trucco
Celtico coi cavalli bianchi. Fuori.

Wallace Berman

Immaginifiche scene aizzano
cani di guerra come in poemi
pieni rasi di epos e stolidi uomini
ancora guerreggiano e muoiono...
Opos

Sliding on hip knees thru cryptic
Rose-lit circles poet Johnson
Wieners Grand Duchess of the five
Dollar matchbox yr face reflecting
Thousands of terrestrial years now
Confined continuing in secret
Experiments no longer performed
Openly transpose & fool around
   Hippomancy, the Celtic
Trick with white horses. Out 

Wallace Berman

domenica 17 novembre 2024

Foglie, di Giorgio Caproni

Foglie

Quanti se ne sono andati…
Quanti.
Che cosa resta.
Nemmeno
il soffio.
Nemmeno
il graffio di rancore o il morso
della presenza.
Tutti
se ne sono andati senza
lasciare traccia.
Come
non lascia traccia il vento
sul marmo dove passa.
Come
non lascia orma l’ombra
sul marciapiede.
Tutti
scomparsi in un polverio
confuso d’occhi.
Un brusio
di voci afone, quasi
di foglie controfiato
dietro i vetri.
Foglie
che solo il cuore vede
e cui la mente non crede.

Giorgio Caproni

Foglie in balia del vento cadono
gli alberi sono sagome indistinte;
i cari nostri che ci hanno corrisposto
affiorano nei lamenti e nelle doglie...

sabato 16 novembre 2024

Pietà per la nazione, di Lawrence Ferlinghetti

Pietà per la nazione
(alla maniera di Kahlil Gibran)

Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore
E i cui pastori sono guide cattive
Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi
I cui saggi sono messi a tacere
E i cui fanatici infestano le onde radio
Pietà per la nazione che non alza la propria voce
Tranne che per lodare i conquistatori
e acclamare i violenti come eroi
E che aspira a comandare il mondo
Con la forza e la tortura
Pietà per la nazione che non conosce
Nessun’altra lingua se non la propria
Nessun’altra cultura se non la propria
Pietà per la nazione il cui fiato è denaro
E che dorme il sonno di quelli
con la pancia troppo piena
Pietà per la nazione Oh pietà per gli uomini
Che permettono che i propri diritti vengano erosi
e le proprie libertà spazzate via
Patria mia, lacrime di te
Dolce terra di libertà!

Lawrence Ferlinghetti

"Mala tempora currunt..." ora
e tutto distorce e si infredda;
rimane Novembre che scorre
come placido fiume di nebbia...

venerdì 15 novembre 2024

Una leonessa sui monti.., (60) di Publio Valerio Catullo

60

Una leonessa sui monti di Libia o Scilla
che dentro ringhia sordamente, chi,
chi t'ha generato con l'animo cosí inumano
e duro da disprezzare il grido che t'implora
nella sventura estrema, cuore, cuore selvaggio?

Publio Valerio Catullo 

Domande percuotono la mente
durante i freddi pensieri e Novembre
conduce a mano le impalpabili nebbie;
rimane gelo nel cuore, anche ora...

giovedì 14 novembre 2024

Protocollo cittadino #148 (Sole novembrino), di Gujil

Sole novembrino
 
Ancora e adesso mi sento
precario e impreparato al sole
che scalda un Novembre qualunque;
sarò come sempre all'altezza...
 
Gujil

 

mercoledì 13 novembre 2024

L'altro, di Guido Gozzano

L'altro

L'Iddio che a tutto provvede
poteva farmi poeta
di fede; l'anima queta
avrebbe cantata la fede.

Mi è strano l'odore d'incenso:
ma pur ti perdono l'aiuto
che non mi desti, se penso
che avresti anche potuto,

invece di farmi gozzano
un po' scimunito, ma greggio,
farmi gabrieldannunziano:
sarebbe stato ben peggio!

Buon Dio, e puro conserva
questo mio stile che pare
lo stile d'uno scolare
corretto un po' da una serva.

Non ho nient'altro di bello
al mondo, fra crucci e malanni!
M'è come un minore fratello,
un altro gozzano: a tre anni.

Gli devo le ore di gaudi
più dolci! Lo tengo vicino;
non cedo per tutte Le Laudi
quest'altro gozzano bambino!

Gli prendo le piccole dita,
gli faccio vedere pel mondo
la cosa che dicono Mondo,
la cosa che dicono Vita... 

Guido Gozzano

Nel chiedersi cose si crede
di avere soluzioni concluse
in attimi, speciali attenzioni;
siamo spesso preda dei venti...

martedì 12 novembre 2024

Eppure- chissà.., di Ghiannis Ritsos

Eppure- chissà – là dove qualcuno
resiste senza speranza,
è forse là che inizia la storia umana,
come la chiamiamo,
e la bellezza dell’uomo.

Ghiannis Ritsos

Estese, vaghe visioni improntano
due chaire finestre sul mondo,
come gocce di acqua smeraldina
che scendono rigando le gote...

lunedì 11 novembre 2024

Protocollo cittadino #147 (Aspettando), di Gujil

Aspettando

 Camminerò nel freddo oggi
e l'attesa poi come un arrivo
di cose da fare, di gesti e di calma;
sono sempre un uomo d'affetti...

Gujil

domenica 10 novembre 2024

Il calcio a volo, di Ernest Hemingway

Il calcio a volo

Ventidue figure incrostate di fango che si battono su un campo
fangoso.
Un acuto abbaiare di numeri,
Quelli della prima fila si stringono gli uni agli altri,
Quelli della seconda si rannicchiano per avventarsi
Sugli uomini che cercano di passare.
Il fradicio tonfo di una pelle di porco presa a calci,
E sale il pallone sempre più in alto nell’aria
Mentre, sporche e infangate, le figurine schizzano via sul campo. 

Ernest Hemingway

Campi con erba scomposta
mi ricordano giochi di fanciullezza;
legato alle immagini televisive
ora non ho che rimpianto...

sabato 9 novembre 2024

Virgo fragilis, di Amalia Guglielminetti

Virgo fragilis

Un languor di stanchezza io riconosco
nel volger delle tue pupille schive.
Fragil tu sei com'edera di bosco
che solo a un tronco avviticchiata vive.

Come l'acqua tu sei, che in ogni chiosco
verde si lagna e geme in fratte e in rive,
finchè tremando, giù pel greto fosco,
sposi al fiume le sue acque giulive.

Si porgono le tue docili mani,
sè stesse offrendo a una catena grave
con fervor d'umiltà nei gesti piani.

L'anima tua in fondo a' tuoi sfuggenti
occhi, saprà sorridere soave
sol quando per amare s'annienti. 

Amalia Guglielminetti

Non fu poi così bello e gioia,
ricordo il timore e il freddo;
ora resta il calore lontano
di quel tiepido abbraccio...

venerdì 8 novembre 2024

Ricordo, di Giorgio Caproni

Ricordo

Ricordo una chiesa antica,
romita,
nell’ora in cui l’aria s’arancia
e si scheggia ogni voce
sotto l’arcata del cielo.
Eri stanca,
e ci sedemmo sopra un gradino
come due mendicanti.
Invece il sangue ferveva
di meraviglia, a vedere
ogni uccello mutarsi in stella
nel cielo.

Giorgio Caproni

Dei mesi freddi è il buio
costante presente a luci fioche
diradanti le nebbie padane
baci come tiepidi messaggi...

giovedì 7 novembre 2024

Quando, di Anonimo

Caspar David Friedrich


"Riva del mare al chiaro di luna"
Quando

Ripieghi indistinti affiorano
da queste nebbie autunnali,
quando il cuore geme rimane
quel senso di vuoto, di stanco.
 
Le rive del fiume, bagnate
di umidi sentori tracciano
percorsi indistinti, vaghi,
quando la luce li investe.

Orsono un contesto solo
come un manto impalpabile
velante i miei occhi spossati
quando resta rimasuglio di gioia.

Si scorge indistinta profilare la costa
al navigante sì cara e lontana
come una prece devota scontata 
quando cessa violenta burrasca.

Anonimo
del XX° Secolo
"Poesie ritrovate
"