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mercoledì 20 novembre 2024

Tediata, di Amalia Guglielminetti

Tediata

Tu t'abbandoni, o pallida indolente,
nella ricca mollezza de' cuscini,
e in sonnolenta voluttà reclini
le ciglia gravi tediosamente,

quasi un'ebrezza tenue la tua mente
oziosa per strane ombre trascini,
o velino i tuoi verdi occhi felini
soporiferi aromi d'oriente.

O sei come una bella agile tigre,
che s'allunghi a giacer sotto una palma,
con sue movenze regalmente pigre.

Ma non t'insidia il serpe tentatore,
e tu per scuoter la tua uggiosa calma
ti lasceresti pur suggere il cuore.

Amalia Guglielminetti

Nella passione ho trovato
sfogo ai sensi impetuosi,
tra pieghe del tempo rivedo
perplessi sogni infranti...

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