Le deluse
Io vidi queste tendere le braccia
in vana attesa d'anime deluse,
con ciglia di febbrili ombre soffuse,
con labbra accese nell'esangue faccia.
Con quelle labbra su cui par si taccia
il gemito scorato delle accuse,
ma tremi la dolcezza che le schiuse,
quasi fiori che nuovo alito allaccia.
Le vidi premer sopra il cuor conserte
le dita e susurrargli: – O folle, taci! –
con la voce che han l'anime deserte.
E reclinare la turbata fronte,
come assetati ch'odono loquaci
rider l'acque e non trovano la fonte.
Amalia Guglielminetti
delle nostre anime sparse;
rimane un languido residuo
di buono, come da lontano...
Nessun commento:
Posta un commento