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giovedì 17 aprile 2025

Di notte mi corico al tuo fianco.., di Ernest Hemingway

Di notte mi corico al tuo fianco
E ho visto
La città fare volteggi e piroette.

Ernest Hemingway

E noi ancora siamo insieme
e gli anni che spesso distanziano
ora ci dicono cose del mondo;
siamo adesso rifugi vicini...

mercoledì 16 aprile 2025

Noia, di Giuseppe Ungaretti

Noia

Anche questa notte passerà

Questa solitudine in giro
titubante ombra dei fili tranviari
sull’umido asfalto

Guardo le teste dei brumisti
nel mezzo sonno
tentennare 

Giuseppe Ungaretti

Solo di notte aspetto
il sonno, paura dei sogni;
ora rivedo le mie storie
con un contesto angusto...

martedì 15 aprile 2025

Protocollo cittadino #164 (Ecco...), du Gujil

Ecco...

Ecco la pioggia che batte
la strada, nel buio mattutino;
risapute domande si allineano
in una fila infinita di me...
 
Gujil

lunedì 14 aprile 2025

Notte, di Joanna McClure

Notte

Vagando da una stanza all’altra
Con un sorriso.
Come può la vita esser così piena a 52 anni?

Joanna McClure

Night

Wandering from room to room
Smiling.
How can life be so full at 52?

Nel buio pensieri in fila
come metodica processione;
la notte scorre in silenzio,
neanche il pianto fa rumore...

domenica 13 aprile 2025

L' enigma, di Amalia Guglielminetti

L'enigma

Enigma oscuro della vita questo:
che lo straniero, ancor lunge all'aurora,
a sera, nel tremor muto di un'ora,
l'imper più dolce imponga e più funesto.

Così il fanciullo, con un piccol gesto
imprigiona la lucciola che indora
l'ombra di maggio, ed egli stesso ignora
s'ei le dirà: – Mi piaci – o: – Ti calpesto.

Enigma oscuro, che uno sol fra cento
tragga da un chiuso cuor virtù d'amore
tal, da farlo di sè quasi sgomento.

E l'indoma s'ammansi, e la superba
si faccia schiava d'un crudel signore,
nuocendo a sè come nemica acerba.

Amalia Guglielminetti

Le tante domande a multiple
risposte, quasi fossero enigmi;
palpita il cuore per sensi vietati
e dorme un sorriso nell'ansia...

sabato 12 aprile 2025

Eterno, di Giuseppe Ungaretti

Eterno

Tra un fiore colto e l’altro donato
l’inesprimibile nulla.

Giuseppe Ungaretti

Ermeticamente chiuso cuore
ascolta, in silenzio senti:
il frastuono lontano, acqua,
il battito vicino, amore...

venerdì 11 aprile 2025

Cascata, di Ada Negri

Cascata
Da che eccelse scaturigini tu nasci,
O cascata impetuosa?…
Rimbalzante sulla china perigliosa,
Tu scrosciando volgi al mar;
Spumi, brilli, ridi, spruzzi, e niun t'arresta
Ne la corsa secolar.

Da che eccelse scaturigini tu nasci,
O pensiero zampillante?
A te beve, secco il labbro e il petto ansante,
L'assetata umanità;
In te il sole si rispecchia, e niun t'arresta
Ne l'immensa eternità.

 Ada Negri

Incommensurabile immensa bellezza
sprofonda in paura per la mente
ma gli occhi che guardano dicono
al cuore stupore e meraviglia...

giovedì 10 aprile 2025

Sciaffusa ancora

Frastuono che copre le voci,
e commozione negli occhi;
l'acqua che è tutto rimane
impressa indelebile suono...


mercoledì 9 aprile 2025

Sciaffusa, di Anonimo

Sciaffusa

In un rumore risaputo suono
le cascate del Reno rimpiranno
i miei occhhi di luce e colori;
sarà come tornare bambini, oggi.

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

martedì 8 aprile 2025

Paradosso, di Arturo Graf

Paradosso

Che dubbio c’è? sempre fu detto e scritto,
E sempre si dovrà scrivere e dire:
Ammazzar uno che non vuol morire
È un gran delitto, un pessimo delitto.

Ma con pace di quei che van d’amore
Esercizio facendo e propaganda,
Il dar la vita a chi non la domanda
Un delitto non è molto minore.

Arturo Graf

Scrivere e leggere di tutto
eppure sempre discorsi vaghi;
la vita è un paradosso assurdo
visto che per la vita si muore...

lunedì 7 aprile 2025

Lesbio deve esser proprio bello.., (79) di Publo Valerio Catullo

79

Lesbio deve esser proprio bello.
Certo: Lesbia lo preferisce
a Catullo e a tutti i suoi amici.
Ma questo bello
venda schiavi Catullo e i suoi amici,
se rimedia anche solo un bacio
fra tre che lo conoscono.

Publio Valerio Catullo

La fine di un amore permette
al cuore di battere diversamente;
rimangono impresse nel ventre
le cose che hanno dato passione...

domenica 6 aprile 2025

Protocollo cittadino #163 (Riprovo), di Gujil

Riprovo
Riprovo la vita di sempre
oggi, nel buio del mattino;
il silenzio ovattato mi avvolge
come tenera coperta di sonno...
 
Gujil

sabato 5 aprile 2025

Protocollo cittadino #162 (Alba), di Gujil

Alba

Alba infinita di cieli azzurri,
nel grigio di vite comuni;
addossiamo riscontri ai troppi
vagheggi del cuore, sempre...
 
Gujil

venerdì 4 aprile 2025

Il romanzo più corto di tutti, di Norman Mailer

Il romanzo più corto di tutti

In un primo momento lei pensò di poterlo uccidere in tre giorni.
Per poco non ci riuscì. Il cuore di lui quasi venne meno ai suoi
complimenti.
Poi lei pensò che sarebbero state necessarie tre settimane. Ma lui
sopravvisse.
Così lei riguardò i suoi progetti e calcolò che sarebbero occorsi tre
mesi.
Dopo tre anni, era ancora vivo. Così si sono sposati.
Ora sono sposati da trent’anni. La gente parla molto affabilmente di
loro.
Sono noti come il miglior matrimonio in città.
È solo che i loro figli continuano a morire.

 Norman Mailer

Nello scorrere dei giorni rimane
quel senso di incompiuto, di stasi;
nella moltitudine di cose permane
un odore acre di vita passata...

giovedì 3 aprile 2025

Viene la notte con piume morbide e sonnolente.., di Ernest Hemingway

Viene la notte con piume morbide e sonnolente
Il giorno ad oscurare
A cancellare il pietroso fulgore
L’argilla a stemperare
Prima che sopraggiunga l’indurimento definitivo
A chiederci di restare.
Chicago, 1920-1921 

Ernest Hemingway

Notti inseguendo il sogno,
notti di passioni sopite;
il buio che a volte spaventa
spesso invece protegge...

mercoledì 2 aprile 2025

Godi se il vento ch’entra nel pomario.., di Eugenio Montale

Godi se il vento ch’entra nel pomario
vi rimena l’ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquiario.
Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell’eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.
Un rovello è di qua dall’erto muro.
Se procedi t’imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.
Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l’ho pregato, – ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine... 

Eugenio Montale

Sfuggire alla rete che ti imbriglia
assomiglia alla vita che avviluppa;
montaliani ricordi di scuola, lontani,
eppure presenti nell'anima ancora...

martedì 1 aprile 2025

La porta, di Aldo Palazzeschi

La porta

Davanti alla mia porta
si fermano i passanti per guardare,
taluno a mormorare:
«là, dentro quella casa,
la gente è tutta morta,
non s’apre mai quella porta,
mai mai mai».
Povera porta mia!
Grande portone oscuro
trapunto da tanti grossissimi chiodi,
il frusciare più non odi
di sete a te davanti.
Dagli enormi battenti di ferro battuto
che nessuno batte più,
nessuno ha più battuto
da tanto tempo.
Rosicchiata dai tarli,
ricoperta dalle tele dei ragni,
nessun ti aprì da anni e anni,
nessun ti spolverò,
nessun ti fece un po’ di toeletta.
La gente passa e guarda,
si ferma a mormorare:
«là, dentro quella casa,
la gente è tutta morta,
non s’apre mai quella porta,
mai mai mai».

Aldo Palazzeschi

Conosco porte chiuse da tanto,
custodi, sigilli del tempo andato;
ancora mi chiedo sgomento e solo
se sarei potuto entrare, vedere...

lunedì 31 marzo 2025

Non importa quanti anni ho, di José Samarago

Non importa quanti anni ho

Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma,
ma con l’intento di continuare a crescere.
Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita
e le illusioni diventano speranza.
Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata,
ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa.
E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia.
Quanti anni ho, io? Non ho bisogno di segnarli con un numero,
perché i miei desideri avverati,
le lacrime versate lungo il cammino al vedere
le mie illusioni infrante valgono molto più di questo.

Che importa se compio venti, quaranta o sessant’anni!
Quel che importa è l’età che sento.
Ho gli anni che mi servono per vivere libero e senza paure.
Per continuare senza timore il mio cammino, perché porto con me l’esperienza acquisita e la forza dei miei sogni.
Quanti anni ho, io? A chi importa!
Ho gli anni che servono per abbandonare la paura 
e fare ciò che voglio e sento

José Saramago

Negli anni passati un solo
attimo di sosta a guardare
indietro per riprendere fiato;
quelli a venire senso di arrivo...

domenica 30 marzo 2025

Esaltazione, di Amalia Guglielminetti

Esaltazione

Un'ora di rivolta mi flagella,
nè mai io seppi un'ora come questa,
nè mai con sensi ed anima in tempesta
mi sentii tanto forte e tanto bella.

Il marchio del mio duol si dissuggella
perch'io goda la mia più dolce festa:
mi par d'alzarmi sopra una funesta
ombra e brillar come una chiara stella.

O Vita, il piè m'è lieve e il cuor m'è forte
per salire la tua scala vermiglia
e per varcar le tue incantate porte.

Aprimi, io vengo... Ah no! Qualcun mi fissa
dalle tue soglie, ostil, con fredde ciglia
e nel mio lungo strazio m'inabissa.

Amalia Guglielminetti

Euforie giovanile rimbalzano
sporadici episodi di affetto;
nelle mani rimane un asciutto
ricordo quando l'amore è fretta...

sabato 29 marzo 2025

Ara Mara Amara, di Aldo Palazzeschi

Ara Mara Amara

In fondo alla china,
fra gli alti cipressi,
è un piccolo prato.
Si stanno in quell'ombra
tre vecchie
giocando coi dadi.
Non alzan la testa un istante,
non cambian di posto un sol giorno.
Sull'erba in ginocchio
si stanno in quell'ombra giocando.

Aldo Palazzeschi

Anziane pervase da insano torpore
seduti alla panca del vivere aspettano;
siamo preda del tempo che passa,
come animali in attesa di caccia...

venerdì 28 marzo 2025

Il sonetto, di Arturo Graf

Il sonetto

Come il sottile intagliator la chiara
Gemma sfaccetta, onde ne’ vitrei seni
Fiammeggi e rida una gioconda gara
D’iridi accese e d’agili baleni;

Tu sfaccetta il sonetto, ove la cara
Rima sfavilli, e negli alterni freni
Del saldo verso, e nella forma avara,
Il pugnace pensier si rassereni.

Poi denso e forte, nitido e lucente,
Nel rigor di sua forma adamantina,
Tu lo licenzia fra la umana gente;

E il tempo mai non potrà fargli sfregio,
E l’uomo in cui più puote e più s’affina
Virtù, l’avrà più ch’altra gemma in pregio.

Arturo Graf

Nell'assonanza di parole desuete
un sonetto musica la poesia;
in parti diverse ho lasciato cose
che ora penso mie, nel profondo...

giovedì 27 marzo 2025

Stasera, di Giuseppe Ungaretti

Stasera

Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia.

Giuseppe Ungaretti 

Nell'odore della sera il sogno
perdutamente innamorato sarei;
lei mi appare di notte insieme
a chi accompagna i giorni...

mercoledì 26 marzo 2025

A un distensionista, di Vittorio Sereni

A un distensionista
Nel quarantotto eri contro di noi

e una nostra speranza tu chiamavi delirio di stravolti
pronti al peggio per disperazione.
Oggi predichi la distensione
e finge la sinistra di non sapere
quello che quando stavi a destra urlavi.
Ma sempre una mano lava l’altra ed è
tutto giusto: il tuo d’allora
esserci contro, i tuoi
schiamazzi d’allora preparavano
la confusione di poi
in cui godi e intrallazzi.

Vittorio Sereni

Il pretendere distensione riceve
spesso imposizioni e critiche;
le vacuità dei molti pensieri
incrinano le fortezze acquisite...

martedì 25 marzo 2025

Tetti piatti, di Ernest Hemingway

Tetti piatti

Fa fresco di notte sui tetti della città
La città suda
Stillante e desolata.
Larve di vita
Strisciano nell’afosa solitudine della città.
L’amore si caglia in città
L’amore inacidisce negli ardenti sussurri emanati dall’asfalto.
L’amore invecchia
Invecchia come i vecchi marciapiedi.
Fa fresco di notte sui tetti della città.
Chicago, 1920-1921

Ernest Hemingway

E' anche la sua città, questa,
cento volte maledetta allora;
il tempo garantisce le cose, ora è,
come altre, parte di me e di lei...

lunedì 24 marzo 2025

Protocollo cittadino #161 (Infinito), di Gujil

Infinito

Per me che sei infinito, piccola
dormi nei sogni dei giusti;
vorrei essere magico e darti
tutto ciò che di bello esiste...
 
Gujil

domenica 23 marzo 2025

(senza titolo), di Joanna McClure

(senza titolo)

Le stelle
Così luminose
(proiettano bagliori nello
spazio tra le foglie)

La strada
Momentaneamente perduta 

Joanna McClure

Vagando disperati soli nel nulla
si cerca il sentiero perduto, il filo
conduttore del senso , la via;
gabbiani distratti sorvolano...

sabato 22 marzo 2025

Oltre, di Fernando Pessoa

Oltre

Oltre la curva della strada
forse c’è un pozzo, e forse un castello,
forse solo la continuazione della strada.

Non so né domando.

Mentre procedo lungo la strada prima della curva
guardo solo la strada prima della curva,
perché non posso vedere altro se non la strada prima della curva.

A nulla servirebbe guardare l’altro lato,
e verso quello che non vedo.

Ci interessino soltanto i luoghi in cui siamo.
C’è abbastanza bellezza nello stare qui e non in qualche altro luogo.

Se c’è qualcuno oltre la curva della strada,
si angustino loro di quel che c’è oltre la curva della strada.
Quella è la strada per loro.

Se dobbiamo arrivare là, quando là arriveremo sapremo.
Per ora solo sappiamo che là non stiamo.

Qui c’è solo la strada prima della curva, e prima della curva
c’è la strada senz’alcuna curva.

Fernando Pessoa

ansie indicibili affollano il cuore
piccoli amori scivolano le pieghe
dell'anima, la mente racconta;
siamo vele nel vento del mare...

venerdì 21 marzo 2025

Gallo ha due fratelli:., (78) di Publio Valerio Catullo

78

Gallo ha due fratelli:
con una moglie adorabile il primo,
l'altro con un amore di figliolo.
Gallo è un uomo tenero:
intreccia il loro dolce amore
e quel ragazzo tenero
la donna tenera si gode.
Gallo è un uomo sciocco:
non ricorda piú d'aver moglie
e a suo nipote insegna
come cornificar lo zio.

Publio Valerio Catullo

Mutano le situazioni, in fretta,
condizioni sicure si disfano;
si deve alzare la guardia quando
i sogni si convertono in incubi...

giovedì 20 marzo 2025

Per lei, di Giorgio Caproni

Per lei

Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)
conservino l’eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.

Giorgio Caproni

Nel rimare un amore rimane
un senso di disperato distacco;
inviti superflui sgretolano certe
carezze mai date, baci sognati...