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sabato 31 ottobre 2020

La bambina che va sotto gli alberi, di Camillo Sbarbaro

La bambina che va sotto gli alberi

La bambina che va sotto gli alberi
non ha che il peso della sua treccia,
un fil di canto in gola.
Canta sola
e salta per la strada: ché non sa
che mai bene più grande non avrà
di quel po’ d’oro vivo per le spalle,
di quella gioia in gola. A noi che non abbiamo
altra felicità che di parole,
e non l’acceso fiocco e non la molta
speranza che fa grosso a quella il cuore,
se non è troppo chiedere, sia tolta
prima la vita di quel solo bene.

Camillo Sbarbaro
da "Rimanenze", 1955

tempi passati ancora ricordano
fanciullezze, non sempre serene;
resto in attesa del tempo, ancora,
tutto rientra in nebbiosi ricordi lontani...

venerdì 30 ottobre 2020

Filastrocca dell'autunno, di Giuseppe Bordi

 autunno che incalza scolora il verde
foglie cadono, gialle, marroni, rosse;
la mia montagna si spoglia e addormenta,
vorrei poter ancora provare i sospiri...

giovedì 29 ottobre 2020

Tramonto, di Luigi Pirandello

Tramonto

Di foco all'orizzonte il ciel si fascia,
lento al tramonto il sole si riduce.

- O tu che del mister sforzi le porte,
guarda! Di qua le tenebre egli lascia,
reca di là d'un nuovo dí la luce.
Ebben, chi sa? forse cosí la morte.

Luigi Pirandello

 in questi momenti bui tocca le menti
lascia tracce indelebili nell'anima;
siamo preda di sconforti indicibili, feroci,
ma qualcuno non pensa, ancora non vede...

mercoledì 28 ottobre 2020

Essere donna, di Blaga Dimitrova

Essere donna

Essere donna e' dolore
Soffri scoprendoti adulta.
Soffri di essere amante.
Soffri quando sei madre.
Ma insostenibile e' in terra
il dolore di essere donna
senza aver conosciuto questi dolori
fino in fondo...(1965)

Blaga Dimitrova


anche essere uomo è sofferenza, timore
quando la sensibilità supera le soglie imposte;
il dolore di essere uomo è la solitudine,
quella di abandono e desolante tristezza...

martedì 27 ottobre 2020

Tu mi ricordi..., di Efraim Medina Reyes

Tu mi ricordi una poesia che non riesco
a ricordare
una canzone che non è mai esistita
e un posto in cui non devo essere
mai stato. 

Efraim Medina Reyes

 

il ricordo passa dalla inevitabilmente dalla mente
il pensiero martella, ricorrente, le cose vaghe;
siamo intristiti da un presente risaputo cattivo
ora ignoriamo la bellezza e vediamo l'orrore...

lunedì 26 ottobre 2020

Pittura, di Ferreira Agullar

Pittura

Io so che se toccassi
con la mano quell'angolo del quadro
dove un giallo arde
mi brucerei in esso
o avrei macchiata per sempre di delirio
la punta delle dita.

Ferreira Gullar
 
un talismano per difendere il mondo,
così vedo la pittura, l'arte;
siamo pedin nelle mani del fato
regole dettate da buon senso assoluto...

domenica 25 ottobre 2020

Domenicale #5

Domenicale #5

ripiombiamo in infinite attese, nel dubbio,
abbandonata la serenità dellanima strisciamo
lungo i muri dell'incerto passo, del cammino insicuro
verso mete nemmeno immaginate, figurarsi volute;
siamo tangibili segni dell'incapacità oscura
siamo preda di indicibili forze che crediamo dominabili,
torniamo noi stessi, penso sia l'unica strada...
 

 

 


sabato 24 ottobre 2020

Picciol lago rotondo, di Arturo Graf

Picciol lago rotondo

Picciol lago rotondo,
Che in solitaria altura,
Fra i sassi e la verzura
Dormi terso e profondo;

Salve! Di te non cura
L’affaccendato mondo;
Tu riposi giocondo
In tua quiete oscura.

Io, di negri pensier l’anima ingombra,
Seggo dove più tace
Sulla tua riva l’ombra,

E mi punge un desio
Di finir nella pace
Del tuo gelido grembo il dolor mio. 

Arturo Graf

piccoli laghi nel cuore, oasi,
sentimenti giacciono in fondo, tranquilli;
blu, come lapislazzuli, oltremare
azzurri, come zaffiri, lucenti...

venerdì 23 ottobre 2020

La settimana del dormiglione, di Gianni Rodari

La settimana del dormiglione 

Lunedì si svegliò
Martedì sbadigliò
Mercoledì si stirò 
Giovedì si allungò 
Venerdì si riposò
Sabato si addormentò
Domenica russò 

Gianni Rodari

nella semplicità delle parole
spesso si ritrova il senso, la ragione;
una filastrocca facile e divertente
riassume la vita di molti...

giovedì 22 ottobre 2020

Epigramma 10, di Marziale

 10 Lo spasimante di Maronilla

Gemello vuol sposare Maronilla,
la brama e la corteggia assiduamente,
la prega e le fa doni.
Ma è veramente così bella?
Macchè! non v'è nulla di più brutto.
Cos'ha dunque che piace e attira tanto?
Essa tossisce per tubercolosi.


Marziale
"Epigrammi"
 
spasimare qualcuno che non ci fila,
mi è spesso successo,tempo fa, una vita;
ora i sogni predominano realtà risapute,
ricordi, visioni,immaginario consunto...

mercoledì 21 ottobre 2020

La rinunzia, di Amalia Guglilminetti

La rinunzia
 
 Ma quelle che già dissero pensose
alla Rinunzia: – Avvolgimi in tuo velo, –
fiorian dall'ombre, come l'asfodelo
dai laghi immoti che le sponde han rôse.

Fu forse il sogno a inanellarle spose?
O l'errore, o il timore, o uno sfacelo
d'illusioni, o un bacio aspro di gelo
al – no – perenne il labbro lor compose?

Videro il mio pensier su la mia fronte
esse, e mi cinser con un mormorare
lene d'acqua che sgorghi dalla fonte.

– A che dischiudi suggellate porte?
Ci è sì dolce in quest'ombra dileguare...
Non è più vita e non è ancora morte.
 
Amalia Guglielminetti
 
la rinuncia, sinonimo di sacrificio,
non sempre è così però;
ci consumiamo spesso in inutili tormenti,
siamo preda di sconforti e paure...

martedì 20 ottobre 2020

Non piangere, di Arturo Graf

Non piangere

Non pianger, no; s’io muojo, e tu vivrai,
Di gioventù fiorente e di bellezza,
E il breve duol nel riso e nell’ebbrezza
D’un più felice amor consolerai.


Amori e vite e rimembranze, il sai,
Urta col piè la negra morte e spezza
Inesorabilmente, e gran stoltezza
È il pianger sempre e non chetarsi mai.


Io giacerò soletto in camposanto,
Sognando ancor sotto alle zolle e all’erba
I tuoi grand’occhi, i tuoi capelli d’oro.


Tu lieta gli anni tuoi vivrai frattanto,
Ed a me ripensando andrai superba
Di tua beltà che pur morendo adoro.

Arturo Graf 


 lacrime non sempre sprecate
a volte liberano endorfine potenti;
chi piange asseconda gli umori
di vita, di dolore o di gioia...

lunedì 19 ottobre 2020

Non usare..., di Jack Kerouac

Non usare il telefono.
La gente non è mai pronta a rispondere.
Usa i versi.

Jack Kerouac

la conversazione corre su linee continue
viviamo connessi sempre, comunque;
chissà se la solitudine si attenua nei social,
chissà se siamo preda del continuo contatto...

domenica 18 ottobre 2020

Domenicale #4

Domenicale #4

finirà questo momento di statica impotenza
ci ritroveremo ancora di fronte alla vita,
quella che ora stranisce e si dispera

di fronte all'ignoto, alla potenza del cosmo;
sarà di nuovo tangibile freddo l'inverno che arriva,
saremo ancora dissetati dalla linfa del mondo

saremo... contenti di essere liberi e soli...

 




 

sabato 17 ottobre 2020

Elegia, di Alfonso Gatto

Elegia

Padre vinto nel sonno
oscuro e lontano,
ilbambino ti sveglia con la mano.
Ancora nato nel tuo sogno chiede
ricordo dell’età che ti correva
giovane agli occhi,
mesto al sollievo della sua sembianza
non vuole che tu creda
la morte buia nell’eternità.
Era così soave il cielo intorno,
a respiro e a cadenza della sera
tu mi portavi in braccio al sonno
fresco di primavera.
Forse è questo la morte, un ricordare
l’ultima voce che ci spense il giorno.

Alfonso Gatto

mio padre, un grande padre,

ieri quasi scordato, oggi ricordo;
c'era il sole dopo la tempesta, la luce
eppure il buio ti accolse il mattino...

 

venerdì 16 ottobre 2020

Che follia!..., di Maram al-Masrivita

 Che follia!
Il mio cuore ogni volta che sente bussare
apre la porta

Maram al-Masri
vita
 

 abitudini usate si ripetono,
il cuore, quello sì è denso;
siamo intensamente esseri che vivono di vuoto
sopravviviamo alle tenebre in cerca di luci....

 

giovedì 15 ottobre 2020

Uomo seduto, di Ferreira Gullar

Uomo seduto

In questo divano adagiato
sul pomeriggio
in un angolo del sistema solare
a Buenos Aires
(gli intestini piegati
dentro la pancia, le gambe
sotto il corpo)
              vedo dal finestrone della stanza
parte della città:
              sono qui
appoggiato solo in me stesso
in questo mio corpo magro miscuglio
di nervi e ossa
che vive
alla temperatura di 36 gradi e mezzo
ricordando piante verdi
che sono già morte

Ferreira Gullar

"Amedeo Modigliani"
"Nudo seduto su un divano"
olio su tela, 1917

Seduto sul divano leggo
cose quotidiane, risapute, il virus;
le paure riaffiorano i sensi e schiacciano
respiri ansiosi e nitide visioni...

mercoledì 14 ottobre 2020

Salite, di Anonimo

 Salite

 Fatica indicibile salire le scale
la vita, le ardue scoscese
fatte di solitudini e amori
strapiombi orribili nel senso di vuoto
che siamo, sembriano, poi flebile luce
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
 

 


martedì 13 ottobre 2020

Non c'è bisogno, di Raymond Carver

Non c'è bisogno 

Vedo un posto vuoto a tavola.
Di chi è? Di chi altro? Chi voglio prendere in giro?
La barca attende. Non c’è bisogno di remi
né di vento. La chiave l’ho lasciata
nel solito posto. Tu sai dove.
Ricordati di me e di tutto quello che abbiamo fatto insieme.
Ora stringimi forte. Così. Dammi un bel bacio
sulle labbra. Ecco. Ora
lasciami andare, carissima. Lasciami andare.
Non c’incontreremo più in questa vita,
perciò ora dammi un bacio d’addio. Su, ancora uno.
E un altro. Ecco. Adesso basta.
Adesso, carissima, lasciami andare.
È ora di avviarsi

Raymond Carver

non serve, non sempre serve fare cose,
siamo balia di animate discussioni,
di infiniti timori e desolantri paure;
attimi di sostegno infrangono

lunedì 12 ottobre 2020

Ignare, di Amalia Guglielminetti

Ignare
 
Io mi ritrassi all'ombra d'un abete
e al tronco scabro m'appoggiai, rivolta
ad osservar quella leggiadra accolta
aprir del cuor le dolci ali segrete.
 
Avean movenze sì agili e discrete
ch'ogni grazia pareva in lor raccolta.
E poi che venner gaie alla mia volta,
le interrogai: – Perchè d'amar chiedete?
 
Sorriser tutte come a un sol richiamo,
ed una disse: – Lieta cosa è amare,
e se una gioia è amor, noi l'invochiamo.
 
Io insinuai: – Amore mente, affanna...
Sciamaron via e risero le Ignare
gridando: – Ah taci! È bello anche se inganna!
 
Amalia Guglielminetti
 

non sapere a volte è meglio,
non conoscere, non essere al corrente;
a volte la conoscenza ci penalizza,
spesso siamo solo incertezza...

domenica 11 ottobre 2020

Domenicale #3, di Gujil

Domenicale #3
 
E' ancora domenica d'ottobre
la sensazione la stessa di sempre;
in stasi dal limbo del sapere, del dire, 
finisco per soccombere a volte, arrendermi...
 
Gujil
 
 

sabato 10 ottobre 2020

Sabato ottobrino, di Gujil

Sabato ottobrino

Una goccia traballa e poi cade
il lavello, lucido d'acciaio
la accoglie, la culla e poi nulla;
vituperate sensazioni si espandono, 
poi collimano o finiscono
mi sembrano impalpabili scie di ricordi;
esalo un respiro che sà di sospiro
è ancora silenzio, per poco...
 
Gujil
 

 

venerdì 9 ottobre 2020

Morte regina, di Arturo Graf

Morte regina

Diritta al ciel, di mezzo al mar sonante,
Una montagna smisurata sale,
Negra nel baglior vasto siderale,
Fatta di mura di cittadi infrante.


Sull’erta cima, incontro al sol raggiante,
Sfolgora glorïoso e trïonfale
Un tempio che la cupola ha d’opale
E le colonne immani d’adamante.


Rotondo è il tempio e d’ogni banda aperto,
Ed ha nel mezzo un trono alto e rotondo
Di tenebrosa porpora coverto.


E in mezzo ai tempio, e sull’immobil trono,
Siede la morte coronata e il mondo
Guata all’ingiro soggiogato e prono.

Arturo Graf


Non mi piace parlare di Lei,
nera Signora, silenziosa e tetra;
circonda ogni momento della vita

si annida in fondo, nel cuore...


giovedì 8 ottobre 2020

Anapesti per un gufo, di Fernando Bandini

Anapesti per un gufo

Gufo, gufo, dove sei nascosto,
tu che fai vibrare di tristezza
la notte taciturna sopra cui la luna
si affaccia con i suoi corni d’argento?
Non si capisce se sei qui vicino
o se viene da lontano il tuo verso fioco
(a meno che il suono della tua voce
non salga dal fondo dell’Erebo).
Fratello di uccelli notturni
>quando canti nella notte profonda
tu ci rammenti l’eterno e le cose ultime,
altro che cattivi presagi, come si crede.
Sembra piuttosto una rauca ninna-nanna,
il tuo gemito tra le ombre.
Allora su, chiudiamo gli occhi e il letto

Fernando Bandini


 

figure lessicali complesse inducono
retropensieri, ricordi, la scuola di allora;
il mattino è sempre silenzio, nel buio,

la notte fatica a lasciarmi, sono stanco...

mercoledì 7 ottobre 2020

Autunnale, di Anonimo

Autunnale

Autunno nel bosco si appresta
a dare i suoi frutti tra verde e marrone
un continuo di silenzi mattutini

un insieme di preludi al freddo.
Dovunque ripieghi lo sguardo

è sotile rumore di fondo dell'acqua
che scorre in piccoli rii desolati

nel senso di vivere, come noi, qui;
eppure la pace ancora prevale.

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate


 

martedì 6 ottobre 2020

Filastrocca autunnale

Giro Giro tondo
l'autunno è in tutto il mondo,
ci son sulle montagne,
le noci e le castagne,
e poi sulla pianura,
c'è l'uva che è matura.
Sotto gli alberi giganti,
i funghetti sono tanti!


 

l'autunno e i suoi freddi mattutini,
l'autunno e il suo mondo di colori;,
si stinge la natura, si prepara
anche noi siamo foglie su un albero...

 

 

lunedì 5 ottobre 2020

A vacanza conclusa..., di Vivian Lamarque

A vacanza conclusa dal treno vedere
chi ancora sulla spiaggia gioca si bagna
la loro vacanza non è ancora finita:
sarà così sarà così lasciare la vita?


Vivian Lamarque

il mare e l'Estate ormai lontani
un'attesa si insinua e la mente accoglie;
lieve il vento accarezza il volto
che scruta le nebbie d'autunno e le nuvole...

domenica 4 ottobre 2020

Domenicale #2

Domenicale #2
 
Domenica di Ottobre col freddo
meritocratici indizi mi dicono arrivato l'Autunno
coi suoi colori ma nache le piogge;
in attesa di possibili brume ripenso
cose perdute, lontane, volti passati.
La schiera dei sentimenti è sopita da tempo,
piccole paure, piccole e grandi ansie collimano
mi schiacciano in un angusta angoscia
eppure...
il soliloquio deve finire, cessare.
 
Gujil
 
Geroge Seraut
"Donna col parasole"
studio per la Gran Jatte

sabato 3 ottobre 2020

Il ragno, di C. Bresadola

Il ragno

 
Un ragnetto birichino
stava chiuso in un buchino.
Vide il sole, uscì di lì,
vide un ramo, vi salì.
E pian piano, senza mano,
senza filo, senza ago,
una rete si cucì,
poi tranquillo vi dormì. 

C. Bresadola

 


paura dei ragni, atavica,
a volte una fobia importante;
siamo in fondo così come loro,
aggrappati ad una vita di pareti scoscese

venerdì 2 ottobre 2020

Il sereno canto, di Amalia Guglielminetti

pensavo di cantare allora
come nell'immaginario comune;
canzoni liberatorie, da dentro
come un canto sereno...
 

Il sereno canto
 
Ma bionde treccie fulsero nel sole
in serpentini avvolgimenti d'oro.
Tinnule voci squillarono in coro:
– Qui regna giovinezza e chi si duole?

Sembravano fiorir da intatte aiuole
queste, recando un candido tesoro
nel cavo delle palme. I polsi loro
venavan quasi tenere viole.

Fecer corona di lor rosee braccia
e cantarono insieme: – Amare, amare!
Parean volar del sogno in su la traccia.

Quand'una m'accennò ridendo: – Vieni!
io negai, fisa al suo sguardo di mare.
Non eran gli occhi miei tanto sereni.
 
Amalia Guglielminetti