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lunedì 31 luglio 2017

Vedere le cose..., di Rossana Abis

Vedere le cose
come realmente sono
quando io non ci sono.
La visione
è questo educarsi
ciechi alla vita.


Rossana Abis
da Voci della presenza
 
 
vedere, osservare, cose, persone
è un insieme di congetture la vita;
scendiamo dai piedistalli, usciamo,
rendiamoci fieri di ciò che siamo... 

domenica 30 luglio 2017

Il ciliegio e Thomas Mann, di Elena Scwartz


Il ciliegio e Thomas Mann

Le piogge hanno assalito la primavera. Hanno scosso
Gli alberi gettando i petali in una pozzanghera,
Essi giacciono, luccicando, il loro sonno è esile,
Il ciliegio si agita nel vento
Come una legione di cagnolini adirati.
La primavera tosata,
La primavera offesa,
E la gola è assediata da nubi
Così azzurre.
Il ciliegio è una Montagna Magica –
Con dentro un tedesco tisico
Il cui allegro rossore fatale
È come i fiori tremanti del ciliegio
.
 
Elena Schwartz
"Tu mi hai creato poeta"
traduzione di Paolo Galvagni
 
 
il sapore buono, appena raccolto,
il rosso dipingeva le labbra;
ora un colore sbiadito, vago,
come il sapore che ancora ricordo...

sabato 29 luglio 2017

Se non ci sei, di Heinz Kahlau

Se non ci sei

Se non ci sei,
ho sempre
quel che hai detto
e ho il tuo volto.

Delle tue parole
conservo più a lungo
quelle sommesse.
Quasi soltanto il loro suono,
il loro carezzare.
Poi ci sono quelle
che fanno male,
– difficili da dimenticare.

Dei colloqui rimarrà
solo quanto era nuovo per noi.
Dove i pensieri si incontravano.
Lì il tono della tua voce è
poco femminino,
molto umano.

Non si può dimenticare il tuo volto.

A volte è la vicinanza a farci dimenticare
la bellezza
.


Heinz Kahlau
Niente vince la debolezza
traduzione di Gio Batta Bucciol
 
 
quando ci sei mi disturbi,
quando non ci sei mi manchi;
il dilemma continuo della vita insieme,
quello di quando ci si capisce di un amore grande...

venerdì 28 luglio 2017

Senza flash, di Adam Zagajewski

Senza flash
 
Senza flash!
(un divieto spesso incontrato nei musei italiani)

Senza fiamma, senza notti insonni, senza ardore,
senza lacrime, senza una forte passione, senza

convinzione,
così continueremo a vivere; senza flash.

Tranquilli e calmi, docili, assonnati,
le mani macchiate dall’inchiostro dei quotidiani,

i volti unti di crema; senza flash.

I turisti sorridono nelle loro camicie linde,
Herr Lange e Miss Fee, Monsieur, Madame Rien

entrano nel museo; senza flash.

E stanno davanti a un Piero della Francesca dove
Cristo, quasi folle, esce dalla tomba,

risorto, libero; senza flash.

E forse allora accadrà qualcosa di imprevisto:
si scuote il cuore, nascosto sotto il cotone liscio,
cala il silenzio, scatta il flash.
 

Adam Zagajewski
Il cosmo e la storia
Traduzione di Paola Malavasi
 
 
attimi sparati di luce fermano,
quei fatidici colori, le luci;
stagliati contorni figurano
quello che siamo in quel solo momento...

giovedì 27 luglio 2017

Ricordo di fanciullezza, di Attilio Bertolucci

Ricordo di fanciullezza
 
Le gaggie della mia fanciullezza
dalle fresche foglie che suonano in bocca..
Si cammina per il Cinghio asciutto,
qualche ramo più lungo ci accarezza
la faccia fervida, e allora, scostando
il ramo dolce e fastidioso, per inconscia vendetta
si spoglia di una manata di tenere foglie.
se ne sceglie una, si pone lieve
sulle labbra e si suona camminando,
dimentichi dei compagni.
Passano libellule, s'odono trebbiatrici lontane,
si vive come in un caldo sogno.
Quando più la cicala non s'ode cantare,
e le prime ombre e il silenzio della sera ci colgono,
quasi all'improvviso, una smania prende le gambe
e si corre sino a perdere fiato,
nella fresca sera, paurosi e felici.
 
Attilio Bertolucci
da Fuochi in novembre, 1934
 
 
fanciullo, come una volta,
nei prati sui rivi assolati;
come ieri quando ero e fui,
come oggi quando ripenso...

mercoledì 26 luglio 2017

Tamerici riarse, di Anonimo

Tamerici riarse

Ritrovo le mie tamerici
dove assolate rive rimangono
ad aspettare i sogni.
Attimi sparsi e arenili
lambiti da marine correnti
irriverente ripiego il capo
il ritmo che sento e' quello di sempre.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate


martedì 25 luglio 2017

Giorni di minime estive #01

Risultati immagini per ansia
Stranito contrasto,
immense distese di ansia
mi piego, sospiro
non ritrovo la pace...
 
Gujil

lunedì 24 luglio 2017

Tattica e strategia, di Mario Benedetti

Tattica e strategia
 
La mia tattica è guardarti
imparare come sei
volerti come sei
la mia tattica è parlarti
costruire con parole
un ponte indistruttibile
la mia tattica è rimanere nel tuo ricordo
non so come
né so con quale pretesto
ma rimanere in te
la mia tattica è essere franco
e sapere che tu sei franca
e che non ci vendiamo simulacri
affinché tra i due
non ci sia teloni
né abissi
la mia strategia è
invece
molto più semplice
e più elementare
la mia strategia è
che un giorno qualsiasi
non so con che pretesto
finalmente abbia bisogno di me.
 
Mario Benedetti
 
tattica per riuscire, per uscire,
strategicamente utile, a volte,
poi ci si ritrova, sempre,
soli o quasi tali...

domenica 23 luglio 2017

Sono un topo di campagna, di Umberto Bellintani


Sono un topo di campagna
 
Forse un giorno partirò dai campi miei,
dal gorgheggio delle passere di luce
per la grigia città. Me ne andrò
alle pallide ombre dei vicoli,
nella folla dei monotoni passaggi
delle ore sui viali, alla muraglia
delle case contro il cielo delle lodole.
Non avvenga. Lasciatemi all'aperto
mattino, al cammino sulle orme del passato,
alla luna ch'è la Luna al mio paese,
alla casa ch'è la Casa.
Sono un topo di campagna, sono il grillo
che nel cuore mi ricanta ogni sera
se l'ascolto dal paterno focolare.
 
Umberto Bellintani
da Forse un viso tra mille, 1954
 
 
forse perché la città finisce,
i prati, le case, l'erba;
un gioire di cose nell'aria,
annuso una stato latente...

sabato 22 luglio 2017

X., di Gustavo Adolfo Bécquer

X.

Gl'invisibili atomi dell'aria
palpitano e s'infiammano intorno;
la terra sussulta rallegrata;
il cielo si dissolve in raggi d'oro.
Odo, fluttuando in onde d'armonia,
suoni di baci e battere un'ala;
le mie palpebre si chiudono... Che succede?
Dimmi...? Silenzio!
- È l'amore che passa!
 
Gustavo Adolfo Bécquer
da "Rimas"
 
 
atomi come fugaci cose,
in un brivido cozzano,
incontrano e scontrano
mentre si vive...

venerdì 21 luglio 2017

Giorni di minime #61

 
in condizioni di stato,
rimango seduto, in disparte,
gusto sensazioni passate che tornano
 
Gujil

giovedì 20 luglio 2017

E tu levami dall'anima il sospiro..., di Anonimo

E tu levami dall'anima il sospiro,
ch'io possa trattenere il fiato
che l'essenza rivolga fugaci
attenzioni distorte, racchiuse;
levami dall'anima il peso
che mi lasci riprendere corsa
ch'io possa partire di nuovo
per andare, per poi ritornare;
levami dall'anima il dolore,
ridammi quella gioia persa
quegli attimi soli e giocosi
ch'io possa tornare bambino...
 
Anonimo
del XX° Secolo
Poesie ritrovate
 
 

mercoledì 19 luglio 2017

A letto, di Giorgio Bassani


A letto

 
Ieri sera a letto mi ero messo
dalla parte destra quella che occupa
lei quando è qui
e stamani svegliandomi mi son ritrovato
a sinistra di dove nel buio ascolto insonne talora
il battito possente del suo
esserci
Cosa mi ha indotto dunque durante la notte
ad abbandonare lo spazio del suo grande
corpo assente
se non l’ansia d’essere anche io
niente?
 
Giorgio Bassani
da Epitaffio, 1974
 
 
una volta il mio letto, isola
di nulla ad accogliermi,
ora è solo faticoso riposo;
nel dubbio mi macero sempre...

martedì 18 luglio 2017

L'erba falciata, di Antonio Barolini

L'erba falciata
 
Il profumo dell'erba falciata
rende acre il tuo sapore, vita,
e accende sul prato la giovinetta
che trema e, nell'aria d'amore,
apre le braccia
e dischiude la faccia
alla bellezza del rossore.
O colomba di un cielo immacolato.

Antonio Barolini
 
 
il profumo del fieno, verdastro,
quello non ancora asciugato,
quello nei campi a seccare;
la  mia infanzia riaffiora...

lunedì 17 luglio 2017

Gramigna, di Giorgio Bàrberi Squarotti

Gramigna

 
Nell’orto, il vecchio professore strappa
la
gramigna, le radici delle viti
selvatiche, ossa e crani un po’ sbrecciati,
poi il turgore ardente per coltivare
delle fragole, fragilità
candida di un ciliegio, la speranza
delle
future mele rosse, l’oro
dei fiori, dell’alloro, il melograno
e tutte le altre immagini del tempo
ch’egli crede con la primavera
trionfalmente si rinnovi. Oh fede
vana della ragione più che voce
vuota n
ell’ombra di un cespuglio debole,
neppure appare un nome che lì voglia
mostrarsi un poco per fargli capire
che il tempo non esiste, ma soltanto
l’attimo eterno del bel corpo nudo.


Giorgio Bàrberi Squarotti
Firenze, 28 aprile 2002
 
 
sentirsi a disagio, erba cattiva
in contesti che non pensano e non sanno,
trovarsi in disparte, risoluti e soli
questo siamo, ogni tanto, nel mondo...

domenica 16 luglio 2017

Placido scorso, di Anonimo

 
Placido scorso
 
Ho vissuto placido scorso
come fosse rimorso
di cose terrene, reali
 
ho trovato ancestrali
i ricordi, serali
profumi di cucina
 
intanto nel sogno si china
un pensiero di prima mattina
nel sole, nel caldo, in me...
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

sabato 15 luglio 2017

Fossero i miei versi..., di Fernando Bandini

Fossero i miei versi quello che la neve
è per i bambini quando si svegliano
e guardano dal vetro sbalorditi la lieve
polvere caduta da lontani mondi.
 
Fossero i miei versi quello che l'acqua
di maggio è per i meli dalla foglia lustra
quello che il vento è per i pini (una frusta
verde che schiocca sulla selva e sul pascolo).
 
Quello che per i pesci guizzanti è la ghiotta
esca, per il tordo bottaccio
la trappola insidiosa fatto col setaccio
di casa ancora sporco di farina.
 
Capaci di catturare, capaci di ferire,
capaci di serbare un segno segreto,
un mistero d'origine nel lieto
turbinio delle cose che lievita la massa.
 
Fossero i miei versi quello che le stelle
sono per la notte quando esplodono in cielo
come larghi rododendri sullo stelo
d'un sospiro che veglia alle finestre.
 
Fossero i miei versi di bella fattura
ma nutriti di umana realtà.
Fossero i miei versi come la libertà
aria della lotta e pane del riposo.
 
Fernando Bandini
 
 
già, fossero i miei versi,
le mie frasi, i commenti,
fossero qualcosa che rimane,
qualcosa che qualcuno fa proprio...

venerdì 14 luglio 2017

A Lou Andreas-Salomé, di Rainer Maria Rilke


A Lou Andreas-Salomé

II

Non posso ricordare. Ma quei momenti
puri dureranno in me come
in fondo a un vaso troppo pieno.
Non penso a te, ma sono per amore tuo
e questo mi dà forza.
Non ti invento nei luoghi
che adesso senza te non hanno senso.
Il tuo non esserci
è già caldo di te, ed è più vero,
più del tuo mancarmi. La nostalgia
spesso non distingue. Perché
cercare allora se il tuo influsso
già sento su di me lieve
come un raggio di luna alla finestra.


Rainer Maria Rilke
Traduzione di Giuliano Donati
 

 
dediche, per stupire, per amare,
impresse su carta o nei suoni,
cancellate dal tempo ed erose;
la mente le ricorda sempre...

giovedì 13 luglio 2017

Il sorriso, di Anonimo

Il sorriso
 
Le lucide immagini compongono
scaduti attimi di sole parole,
mi inseguo da sempre, comunque:
ora che il pensiero corre
mi sento perduto, stremato, eppure
un consueto richiamo mi scuote,
torno ad essere io, con me,
si riaccende un sorriso di lato, sul viso...
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
 
Antonello da Messina
"Ritratto d’ignoto marinaio” 
 

mercoledì 12 luglio 2017

Il legame, di Peir Luigi Bacchini

Il legame

 
              Ho tolto l’abito
alla serena e tumultuante bellezza
per investigare le impalcature, se avevano un legame
con lo spirito. Certe combinazioni –
                                        inspiegabili -
come formule delicatissime di aneliti porfirinici
                                        e clorofilla,
suggerivano di tracciare certe curve
nello spazio del foglio, secondo una
memoria ignota, perduta; oppure
la tavola periodica degli elementi,
la riconoscevo nell’ordine e nelle rispondenze
di una bellezza sempre attesa.
Queste
sono le pagine della bellezza primordiale,
                                    dove l’intensità
si è espressa.
Dove la geometria  con la sua durezza rigorosa
ha immesso le sue forme e ognuna
si è poi tramutata e commista.

Pier Luigi Bacchini
 
 
legati e insieme, sempre,
malgrado tutto, malgrado noi;
un legame duro e ossidabile,
insieme scontato continuum...

martedì 11 luglio 2017

Miseria della poesia, di José Emilio Pacheco


Miseria della poesia


Mi chiedo che posso farmene di te
adesso che sono passati tanti anni,
sono caduti gli imperi,
la piena ha travolto i giardini,
si sono cancellate le foto
e nei luoghi sacri dell’amore
sorgono negozi e uffici
(con nomi in inglese naturalmente).

Mi chiedo che posso farmene di te
e faccio una pseudopoesia
che tu mai leggerai
– o se la leggi,
invece di una fitta di nostalgia,
provocherà il tuo sorrisetto critico.

José Emilio Pacheco 
Traduzione di Emilio Coco
 
 
rimare nei versi la vita, le cose,
anfratti dolorosi, stipiti acuti;
le vie della sete, gialle visioni
incompleto come sempre procedo...

lunedì 10 luglio 2017

Nel dorato bacile d'un gran canto..., di Edna St. Vincent Millay

 
Nel dorato bacile d’un gran canto
versiamo tutta la nostra passione;
si giacciano abbracciati gli altri amanti
nel riposo d’amore – noi parliamo
con la lingua di tutto il mondo: il sangue
che s’agita, la lunga inerzia, i fremiti,
le calde palme supplici all’ospite che
  fugge, ed un’anima sola, indifesa, ma forte.
Il desiderio solo canta al liuto;
nell’aperto sospiro, fra le ortiche
s’acquieti il menestrello, ozioso e muto
anche lui – sia l’amore alto e lontano:
tradisce il ramo piú alto quel frutto
che ogni passante può trovare a terra.

 
Edna St. Vincent Millay
L’amore non è cieco

traduzione di Silvio Raffo

 

come un canto che...
recitavo un vecchio refrain,
i canti, quelli all'infinito che ascolta
ma non sempre comprende...

domenica 9 luglio 2017

Nel buio estremo, di Homero Aridjis

Nel buio estremo

 
Nel buio estremo
che si trova dietro le pareti
e i corpi abbracciati nella notte,
nel buio che solo percepisce la mente
e solo possono vedere gli occhi
dei morti e di quelli che sognano,
nel buio estremo
che si trova dietro alle pupille dell’occhio
e dall’altro lato della finestra,
lì faremo la nostra casa.
 
Homero Aridjis
 
 
il buio, così strano, solo,
affascinante nulla dove si intravede;
il buio quando è nell'anima
ci si sente inutili... e soli...

venerdì 7 luglio 2017

Notturno, di Alcmane

Notturno

Dormono le cime dei monti, e le gole,
le balze e le forre;
la selva e gli animali che nutre la terra nera:
le fiere dei monti e la stirpe delle api,
e i pesci nelle profondità del mare agitato.
Dormono le stirpi degli uccelli, dalle ali distese.
 
Alcmane
 
 
il mio notturno è per Voi,
per chi ha ascoltato, vissuto,
per chi ama ed amerà sempre
"against all odds"...

giovedì 6 luglio 2017

nowa sòl, di Anja Kampmann

nowa sól

fioriscono le rosse graminacee
e al vetro
di ormai morte lanterne
si appiglia l'ultima luce

il papavero rosso
appeso ai fili è
seccato da tempo boschi di fresco verde
racchiudono la regione

solo gli spaventapasseri indicano
le direzioni con
lunghe braccia tubi oscillanti
ritagliati nella plastica

passammo loro accanto nel vagone
i freni funzionavano male

voleva scendere la sera
di dietro alle lanterne
la campagna si alzava in ondate

come ingoiasse ancora
qualcosa
con la sua gola senza direzione

quasi tremasse sotto il vento leggero
. 

Anja Kampmann
Prove di pietra e di luce
Traduzione di Nino Muzzi
 
 
 
la luce, bella e luminosa,
il buio la teme o la cerca;
io, per me amo il sole
e la luna piena e splendente...

mercoledì 5 luglio 2017

Giorni di minime #60

nel tenero riscontro un volo
fugace istinto predatorio,
o solo un consistente abbraccio;
sempre vivo, comunque, sempre
rincorro le foglie e gli steli
in un complesso di luci e colori...
 
Gujil
 
 

martedì 4 luglio 2017

Campidoglio, di Jorge Eduardo Eielson


Campidoglio

lei non sa quanto pesa
un cuore solitario
ci sono notti in cui la lana scura
la lana tiepida che mi protegge
arriva fino in cielo
e mentre dormo mentre respiro
mentre singhiozzo
mi si versa il latte bollente
sul viso
e allora una maschera magnifica
col sorriso del re di spade
copre il mio pianto
e tutto questo non è niente ancora
lei non mi crederà
ma lottare lottare lottare
tutte le notti con una tigre
fino a trasformarla in magnolia
e svegliarsi
svegliarsi ancora e non sentirsi
stanco e rifare ancora
striscia dopo striscia la stessa odiata tigre
senza dimenticare gli occhi gli intestini
né l’alito fetido
tutto questo per me
è molto più facile molto più leggero
mi creda
che non trascinare ogni giorno
il peso di un cuore desolato
Jorge Eduardo Eielson
Nodi e corpi nudi
traduzione di Martha Canfield
 
 
la poesia oggi cerca di salvarmi,
un tempo lo fece la musica;
ora leggo poco e ascolto meno,
ogni tanto sospiro nei versi...

lunedì 3 luglio 2017

Rasente i muri andando..., di Siro Angeli

Rasente i muri andando
 
Rasente i muri andando
per strade ed ore vuote
a tarda notte, quando
si spegne ogni finestra,
ogni porta si chiude,
e tu indugiando tra gli ultimi
tram guardi frettolosi
su cigolanti ruote
ritornare al deposito -
anche uno che ti insulti
ringrazieresti, in questa
quiete di palude.
 
Siro Angeli
da L’ultima libertà
 
 
come me, quando temo,
nei momenti duri a cercare
sostegni imprescindibili e appoggio,
come quando ricordo, quando rivedo...

domenica 2 luglio 2017

La vela bianca, di Ko Un

La vela bianca

Nessuno anela a una tempesta,
          questo è certo!
Eppure tu, bianca vela lì fuori nel mare,
nel profondo del cuore
          speri che la tempesta arrivi.
Perché solo nella tempesta
riesci ad essere viva.

Oh bianca vela paziente e nostalgica
          nel grande mare blu!
La lotta ha inizio!

Il mio sguardo non si stacca da te.

Tra l’erba, sotto i miei piedi,
anche una brezza gentile è tempesta.


Ko Un
Poeta per destino
traduzione di Vincenza D’Urso
 
 
puntiformi nel mare, isole,
si muovono tra brezze e movimenti d'onde;
le vele, come stelle perdute;
io le guardo le seguo, le vedo sparire...

sabato 1 luglio 2017

All'Eterna Signora, di Tristan Corbière

All' Eterna Signora

Manichino ideale, pezza da logoro,
Eterno Femminile! ... lisciati i velluti;
e vienimi addosso, quando ti dirò che è ora,
dimostrami come piace a voi, eletti decaduti.

Fa' peggio, e per noi manda la gioia alla malora,
scalpita con piede leggero per gli ardui sentieri.
Dànnati, puro idolo! e ridi! e canta! e implora,
amante! E crepa d'amore! ... ai nostri perduti ieri.

Donna di marmo! in foia! svolazza! ... sii riflessiva.
Maîtresse, carne mia! fatti vergine e lasciva...
feroce, santa, e bestia, in me cercando un cuore...

Sii femmina dell'uomo, e pure la sua Musa, o dama,
del poeta che bramisce in Alma, in Lama, in Fiamma!
Poi – quando ronferà – vieni a prenderti il vincitore.


Tristan Corbière
Dandy e distruttore
Traduzione di Luca Salvatore
 
 
Eterna Signora, dite parlano i vivi,
che tra le tue braccia giace non dice,
noi presumiamo, immaginiamo, crediamo,
tu, invece, sai tutto di noi, di tutti...