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giovedì 30 dicembre 2010

le luci sono colorate
ma fioche e fredde
non è che il preludio
al nuovo anno che viene
e carica i corpi di tempo
che, impalpabile, pesa


Notturno invernale

Così lieve è il tuo passo, fanciullo,
che quasi non t’odo,
dietro me, sul sentiero.
E così pura è l’ora, così puro
il lume delle grandi stelle
nel cielo viola
che l’anima schiarisce
dentro la notte
come i tetri pini che albeggiano
nel biancore della neve.
Un alto sonno tiene la foresta
ed i monti
e tutta la terra.
Come una grazia cade
dal cielo il silenzio.
Ed io ti sento l’anima battere,
dietro il silenzio,
come un filo vivo di acque
dietro un velo di ghiaccio -
e il cuore mi trema,
come trema il viandante
quando il vento gli porta
attraverso la notte
l’eco d'un altro passo
che segue il suo cammino.
Fanciullo, fanciullo,
sopra il mio cammino,
che va per una landa senza ombre,
sono i tuoi puri occhi
due miracolose corolle
sbocciate a lavarmi lo sguardo.
Fanciullo, noi siamo
in quest’ora divina
due rondini che s’incrociano
nell’infinito cielo,
prima di mettersi in rotta
per plaghe remote.
E domani saremo
soli
col nostro cuore
verso il nostro destino.
Ma ancora, nel profondo, tremerà
il palpito lontano delle ali sorelle
e si convertirà
in nuova ansia di volo.

Antonia Pozzi

martedì 28 dicembre 2010


la strade di ieri sono piene di buche
lasciate dal gelo delle anime perse.
Potrebbe essere lo spunto per un riflesso
chissà se poi sarà vero quanto si pensa.
Esistono tracce indelebili in ognuno di noi,
sono le nostre caratteristiche più intrinseche,
quelle che definiscono e circondano l'anima,
quelle che incidono a fuoco i pensieri.

lunedì 27 dicembre 2010

Era lei, la neve

E un mattino
appena alzati, pieni di sonno,
ignari ancora,
d'improvviso aperta la porta,
meravigliati la calpestammo:
Posava, alta e pulita
in tutta la sua tenera semplicità.
Era
timidamente festosa
era
fittissimamente di sé sicura.
Giacque
in terra
sui tetti
e stupì tutti
con la sua bianchezza.

(E. Evtusenko)
 

e il bianco si perde nel gelo
che specchia la vita a rilento
e un sentiero incastonato di ghiaccio
diventa una strada di fiaba
con la mente che immagina
e fervida sente il richiamo
del sonno che da quel ristoro
che tutti cerchiamo ed amiamo

venerdì 24 dicembre 2010



Una riflessione obbliga un ragionamento
quindi rifletto e ragiono,
sul tempo che scorre inarestabile
 con le sue strane dinamiche,
sulla vita che passa e a volte pesa,
sull'amore che ha uno spettro così ampio.
La storia è nemesi e la nemesi è qui,
a ricordarci la nostra effimera presenza
che, come una farfalla, è un attimo solo
ma a volte così intenso e chiaro 
da far impallidire il sole.
A volte invece è una luce fioca
un niente nel buio che subito si spegne.
Una vigilia come attesa
è giusto un pò di raccoglimento

mercoledì 22 dicembre 2010

ormai è qualche mese
ed il tempo che passa
mi fa spesso chiedere
se questo spazio
è ancora un soliloquio
o qualcuno lo segue
lo spunto è per riflettere
e concentrare il cuore
a ricercare il calore
e un approdo tranquillo




Inverno

Fili neri di pioppi -
fili neri di nubi
sul cielo rosso -
e questa prima erba
libera dalla neve
chiara
che fa pensare alla primavera
e guardare
se ad una svolta
nascono le primule.
Ma il ghiaccio inazzurra i sentieri -
la nebbia addormenta i fossati -
un lento pallore devasta
i dolori del cielo.
Scende la notte -
nessun fiore è nato -
è inverno - anima -
è inverno.

(A. Pozzi)

martedì 21 dicembre 2010

un'altra prova,
ancora dolore e paura,
questa volta il fisico lo sente,
duole nel mentre che passa
e resiste al tentativo di lenire
imperiosamente abbatte le mie difese,
un danno inatteso
e affronterò anche questo...

Sole d'inverno

E' mezzogiorno. Un parco.
Inverno. Bianchi viottoli;
monticelli simmetrici
e scheletrici rami.
Dentro la serra
aranci nei vasi,
e nella botte, dipinta
di verde, la palma.
Dice un vecchietto,
fra il suo vecchio se stesso:
-Il sole, questa bellezza
di sole!...- I bimbi giocano:
l'acqua della fontana
scivola, scorre, quasi muta,
la verdognola pietra.

A. Machado

giovedì 16 dicembre 2010


lascia che il vento
soffi lontano le brume
nel gelo d'inverno non conta
che il calore del cuore
e un fioco chiarore
riluce e riscalda
una mistica notte

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati

lunedì 13 dicembre 2010


procedo stremato
da procella battente
ed assolvo il mio tempo
da greve peso afflitto
mentre erro i mie passi
su terre risapute stanche

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati

venerdì 10 dicembre 2010

Gli spazi esterni come tentativo di dipingere l'interiorizzazione delle sensazioni.
Ecco quanto mi ispira questa "marina?!" americana di fine Ottocento...
un tentativo riuscito di blu dominante che si confonde nei bianchi e nei grigi a dare un senso di spazialità in cui si possa respirare a pieni polmoni una mpagabile sensazione di libertà.

giovedì 9 dicembre 2010

Ascolta....

Con un fruscio secco e lieve,
simile a scalpiccio di fantasmi che passano,
le foglie accartocciate dal gelo si staccano dagli alberi
e cadono.

(A. Crapsey)


nasce stanchezza
e da gioia tramuta sete
di avere, di conoscere
e siamo soli
e brilliamo di luce
riflessa

venerdì 3 dicembre 2010



Nel fuoco che arde si perde
un ricordo capolina e ritrae
la sua forza in un lampo
e il gesto consuma i soui anni...

Anonimo del 1900
frammenti ritrovati

mercoledì 1 dicembre 2010


ho gli occhi gonfi
di tristi immagini e timori e sapori
acri e salati di stille
nel freddo ripenso ai miei soli
e ricordo gli abbracci
e le risa insieme



Luccica il marciapiede

Luccica il marciapiede, per le vivide
pozze corrono i venti freddolosi.
Non sono ancora i geli dell'inverno,
ma è già tempo di scrosci e di burrasche.
Macchine,ombrelli di passanti, acceso
luccichio di vetrine e di réclames......
Anche la notte qui somiglia al giorno,
in città non esistono le tenebre.

(V. Solouchin)