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martedì 19 marzo 2024

Papà, di Gujil

 Ovunque tu sia, Papà, ora guarda
questo amore che resta, che torna;
linfa vitale, colori del senso di vita
che tu mi hai mostrato, vivendo...

lunedì 18 marzo 2024

Che allegria piena.., (31) di Publio Valerio Catullo

 31

Che allegria piena, distesa, Sirmione,
rivederti piú bella di tutte le isole e penisole
che Nettuno solleva sulle acque diverse
dei laghi trasparenti o del mare immenso.
Quasi non credo d'essere lontano dalla Tinia,
dalle terre bitinie e guardarti sereno.
Vi è felicità piú grande che scordare gli affanni,
quando, stremati da viaggi in terra straniera,
la mente si libera del proprio peso e a casa
si torna per riposare nel letto sospirato?
Di tutte le fatiche questo è l'unico premio.
Sirmione, bellissima mia, rallegrati
e rallegratevi anche voi onde lidie del lago:
risuonino nella casa solo grida di gioia.

Publio Valerio Catullo

Nei luoghi amati risuonano
ricordi amorevoli e cari;
le placide acque, le rive,
i monti e sorrisi lontani...

domenica 17 marzo 2024

Presso una certosa, di Giosuè Carducci

Presso una certosa

Da quel verde, mestamente pertinace tra le foglie
Gialle e rosse de l’acacia, senza vento una si toglie:
E con fremito leggero
Par che passi un’anima.

Velo argenteo par la nebbia su ’l ruscello che gorgoglia,
Tra la nebbia ne ’l ruscello cade a perdersi la foglia.
Che sospira il cimitero,
Da’ cipressi, fievole?

Improvviso rompe il sole sopra l’umido mattino,
Navigando tra le bianche nubi l’aere azzurrino:
Si rallegra il bosco austero
Già de ’l verno prèsago.

A me, prima che l’inverno stringa pur l’anima mia
Il tuo riso, o sacra luce, o divina poesia!
Il tuo canto, o padre Omero,
Pria che l’ombra avvolgami!

Giosuè Carducci

In un sensazionale attim di voce
risento i canti degli amici andati;
un eremo di silenzi e preghiera
al cuore come scelta possibile...

sabato 16 marzo 2024

Detto antico, di Arturo Graf

Detto antico

Per la mente mi va quel detto antico,
Che a me par dolce e a’ miei colleghi amaro:
Quello (non so se ben io lo ridico):
Muor giovane colui che ai numi è caro.

Detto pien di gajezza e di speranza!
E più sensato com’io più lo spremo!
Detto d’amore!... Ahimè, che ai numi io temo
Di non essere ormai caro abbastanza.

Arturo Graf

Scolpito nella mente, nel cuore
io sono rugiada nella mano;
la mente ripensa, vede, tocca
l'anima perduta ancora vaga...

venerdì 15 marzo 2024

Attesa, di Anonimo

Attese
 
Ho scritto le attese almeno
un milione di volte sui fogli,
ho giocato le ore, i momenti
come fossero cose distanti.
Nel fillo concreto del dubbio,
nell'immenso sostenere certezze
ripongo ora sguardo impreciso
ed aspetto che il sonno lenisca.
 
Anonimo
del XX° Secolo
Poesie ritrovate

giovedì 14 marzo 2024

Mistero, di Corrado Govoni

Mistero

O farfallina nata con l'aurora,
o destinata a sparire fra un'ora
come i fiori, che vivon cosi brevemente
che si può dire
si schiudono soltanto per morire ;
grano di stella, palpito di luce ;
ti crea l'uragano che travolge e romba,
o una goccia di pioggia ti produce?
Tu, forse, sai perchè sì nasce, si ama e muore,
tu che hai la culla, il letto e la tua tomba
nel profumato calice d'un fiore.

Corrado Govoni

Poeticamente assurdo mi pena
nel cor un afflato di mistero;
sentirsi quando il tempo incalza
rincorrendo un passato lontano...

mercoledì 13 marzo 2024

Il filo, di Guido Gozzano

Il filo

Ma questo filo... tutto questo filo!...
In pensieri non dolci e non amari
il Vecchio stava chino sulli alari
con le molle, così, come uno stilo.

«Scrivi? Bruci? Miei versi? I sillabari?
Il nome dell'Amata e dell'Asilo!»
(nel Vecchio riconobbi il mio profilo)
«Lettere? Buste? Annunzi funerari?

Un nome, un nome! Quello della Mamma!»
E caddi singhiozzando sulli alari.
Il Vecchio tacque. M'additò la fiamma.

«Da trent'anni?! Perdute le più tenere
mani! Ma resta il sogno! I sogni cari...»
Il Vecchio tacque. M'additò la cenere. 

Guido Gozzano

Nel ricordo i sogni appaiono
forti di tinte sicure e i toni
inclinano i pensieri remoti;
animali d'affetto, lo ridico...

lunedì 11 marzo 2024

La donna che preferisco (57), di Marziale

 La donna che preferisco (57)

Tu mi domandi, o Flacco,
quale tipo di donna
vorrei per me e quale non vorrei?
Non troppo compiacente la vorrei
e non troppo scontrosa.
Le qualità intermedie preferisco:
che non mi stia lì a tormentare
e non mi sazi subito di sè

Marziale

In un mercanteggiare assurdo
uomini compravano donne;
ancora oggi avviene e nel cuore
il deserto dilaga e sovrasta...

domenica 10 marzo 2024

Tre giovani fiorentine camminano, di Dino Campana

Tre giovani fiorentine camminano

Ondulava sul passo verginale
Ondulava la chioma musicale
Nello splendore del tiepido sole
Eran tre vergini e una grazia sola
Ondulava sul passo verginale
Crespa e nera la chioma musicale
Eran tre vergini e una grazia sola
E sei piedini in marcia militare.

Dino Campana

Nei passi schivi, frettolosi e lievi
incombe peso l'ostacolo del cuore;
volti artefatti dal sogno inclinano
versi, poeta strappato al reale...

sabato 9 marzo 2024

Creta indocile, di Amalia Guglielminetti

Creta indocile

Mi foggiò la natura in una creta
indocile, e la vita non mi vide
materia inerte fra sue mani infide,
del suo pollice al solco mansueta.

Perchè la vita sembra un fine esteta
cui una strana fantasia sorride:
ora l'opera plasma, liscia, incide;
contr'essa or s'accanisce, ed or s'acqueta.

Buona sorte ha per sè chi, ammasso informe,
a' suoi bizzarri spiriti s'adatta,
sopporta oppresso ed obliato dorme.,

Folle chi i nervi a più sentire affina,
vigila, freme, ad ogni colpo scatta
ed inerme a difendersi s'ostina.

Amalia Guglielminetti

Plasmati da mano incerta i sensi
scompaiono ai cuori sottile e tesi;
rimane incerto un ardire innocuo
che staglia come eretto simbolo...