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sabato 31 dicembre 2016

Giorni di minime #34

 
una fine normale, inutile, come altre,
cincischiamo in consuetudini e usi,
continuiamo riti scaramantici e propiziatori;
le innumerevoli attenzioni caleranno stanotte
ci troveremo a divertirci per forza, convenzioni
radicate da immemorabili tempi e luoghi;
comunque un augurio a tutti quelli
che ne hanno veramente bisogno...
 
Gujil

venerdì 30 dicembre 2016

Accoglienza, di Lucio Mariani

 
Accoglienza

                  Da est, da sud gente preme e persevera dolente.
Tendono i biondi figli e grigi e neri dalle coste del mare,
li spingono oltre l'asta doganale
bianca e rossa di zucchero candito, li espongono alle porte
della divina Europa. Europa, opulenta e stordita
da sembrare un capriccio di Rubens, Europa che ascolta
e non comprende, scorge e non vede
la valanga palpitante dei poveri. Basterebbe tornare
alla storia
secondo il verso di recenti corsi per capire
che in questo continente a un grappolo di popoli satolli
accade quel che accadde alle caste nelle regioni di Francia
e Russia
con la fine del grande privilegio: intrise di commerci,
di congettura, di blanda coscienza, ricche,
nel corpo esangui, esangui dentro il talamo,
troppo prossime ai mali e a pene d'altri
per restare impunite da tanta voce e così urgenti bocche
.
 
Lucio Mariani
 
 
 partenze, addii, fazzoletti dal molo,
una volta era un porto cittadino
oggi sono cale nascoste e ventose;
le partenze, gli addii e i rari ritorni...

giovedì 29 dicembre 2016

A una foglia, di Niccolò Tommaseo


A una foglia

Foglia, che lieve a la brezza cadesti
sotto i miei piedi, con mite richiamo
forse ti lagni perch’io ti calpesti.
Mentr’eri viva sul verde tuo ramo, 
passai sovente, e di te non pensai;
morta ti penso, e mi sento che t’amo.
Tu pur coll’aure, coll’ombre, co’ rai
venivi amica nell’anima mia;
con lor d’amore indistinto t’amai.
Conversa in loto ed in polvere, o pia,
per vite nuove il perpetuo concento
seguiterai della prima armonia.
E io, che viva in me stesso ti sento,
cadrò tra breve, e darò del mio frale
al fiore, all’onda, all’elettrico, al vento.
Ma te, de’ cieli nell’alto, sull’ale
recherà grato lo spirito mio;
e, pura idea, di sorriso immortale
sorriderai nel sorriso di Dio.
 
Niccolò Tommaseo
 
 
sto guardando anch'io le ultime,
scure sul ramo, avvizzite, morte;
richiamano anime andate, raminghe
nel mio essere uomo le sento volare... 

mercoledì 28 dicembre 2016

Fine di dicembre, di Lucio Mariani

 
Fine di dicembre

 Rari giorni d’inverno quando la tramontana
spezza gli aliti al fiume e tende il cielo
come se contrappunto fosse il giura e invece sono
queste martoriate pietre che bussano ai lastrici
divini, la sola porta impropria perché a Roma
non spettano salvezze. Cosí dicono gli orli delle case
fratturati cristalli d’arabia, trapunti dalle luci
e dai suoni mattini, lo dicono fumando i meccanici topi
e i natali non soffici né sacri, anche lo dicono
le sue morti feriali, la mia coperta corta. Lo ripetono
qui – minimamente – i cerini di lusso che s’accendono
a stento fra le mani di chi non ha piú fede
nell’avvento di un nuovo nord.
In questi rari giorni d’inverno
quando il sole mi pesa cosí poco
sarà bene tenere alta la testa. Forse si vive
altrove.


Lucio Mariani

Farfalla e segno. Poesie scelte (1972-2009)
 

la fine di Dicembre è un passaggio,
le porte del tempo si schiudono
e un anno passa, si va nel nuovo;
io, per me, potessi tornerei indietro...

martedì 27 dicembre 2016

Io tel diceva, di Arturo Graf

Io tel diceva
 
Io tel diceva: Non fara suo corso
Due volte il sol che te ne pentirai;
Altro dall’amor mio non coglierai
Che spine acute e sterile rimorso.

Di racquistar la pace indi piu mai
Non isperar, non isperar soccorso;
Tutto della sciagura a sorso a sorso
Votar l’amaro calice dovrai.

Io tel dicea; ma tu, schernendo i tristi
Presagi, tutta al lusinghiero errore
T’abbandonavi, onde mal frutto acquisti.

Te felice, e felice il nostro amore,
Se il di che prima il tuo pensier m’apristi
Dato t’avessi d’un pugnal nel core.
 
Arturo Graf
 
 
l'avevo detto, intuito, capito,
le cose del mondo, gli aruspici,
eppure mi rifugio ancora
in un sentore di bosco, se posso...

lunedì 26 dicembre 2016

Careless Whisper, di George Michael


CARELESS WHISPER by George Michael
 
Careless Whisper
 

I feel so unsure
As I take your hand
and lead you to the dance floor
As the music dies,
something in your eyes
calls to mind
a silver screen
and all its sad good-byes
 
- Chorus -
I
'm never gonna dance again
Guilty feet have got no rhythm
Though it's easy to pretend
I know your not a fool
Should've known better
than to cheat a friend
and waste the chance
that I'd been given
So I'm never gonna dance again
The way I danced with you

 
Time can never mend
the careless whispers of a good friend
to the heart and mind.
Ignorance is kind
There's no comfort in the truth
Pain is the all you'll find
 
(Repeat chorus)
 
Never without your love
Tonight the music seems so loud
I wish that we could
lose this crowd
Maybe it's better this way
We'd hurt each other
with the things we'd want to say
We could have been so good together
We could have lived
this dance forever
But now who's gonna dance with me
Please stay
 
(Repeat chorus)
 
 (Now that you're gone)
Now that you're gone
(Now that you're gone)
Was what I did so wrong,
so wrong
that you had to leave me alone



 

Bisbiglio Sussurrato
   


Io mi sento così incerto
quando prendo la tua mano
e ti porto alla pista da ballo
Quando muore la musica,

qualche cosa nei tuoi occhi
mi richiama alla mente
uno schermo argentato
e tutti i suoi tristi "arrivederci"


 - RIT. -
Io non ballerò mai più
Piedi colpevoli non hanno ritmo
Sebbene sia facile fingere
io so che tu non sei una sciocca
Avrei dovuto conoscerti meglio
piuttosto che ingannare un'amica
e sprecare l'opportunità

che mi era stata offerta
E così non ballerò mai più
nel modo in cui ho ballato con te 

  

Il tempo non può riparare mai la mancanza
dei bisbigli sussurrati, di una buona amica,
al cuore e alla mente.
L'ignoranza è gentile
Non c'è conforto nella verità
Il dolore è tutto ciò che puoi trovare
 
(Ripete Rit.)
 
Mai senza il tuo amore
Stasera la musica sembra così forte
Vorrei che noi potessimo
essere lontani da questa folla
Forse è meglio così
Ci faremmo del male l'un l'altro
con le cose che vorremmo dire
Avremmo potuto stare così bene insieme
Avremmo potuto vivere
questo ballo per sempre
Ma ora chi ballerà con me
Per favore rimani
 
(Ripete RIT.)
 
(Ora che sei andata via)
Ora che sei andata via
(
Ora che sei andata via)
Cosa ho fatto di così sbagliato,
di così sbagliato
che tu hai dovuto lasciarmi solo

 
 
un anno di sussurri nel vento,
il mio mondo mi lascia, si sfalda;
è come un gioco al massacro,
chi resta stupisce, si attonita...

domenica 25 dicembre 2016

Natale, di Giuseppe Ungaretti

Natale

Non ho voglia di tuffarmi
in un gomitolo di strade
Ho tanta stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi cosi
come una cosa posata
in un angolo
e dimenticata
Qui non si sente altro
che il caldo buono
Sto con le quattro
capriole di fumo
del focolare
 
Giuseppe Ungaretti 
 
 
vorrei non avere freddo oggi,
vorrei stare solo bene con tutti;
le immagini emergono, avvolgono,
ho aperto le finestre, anche oggi...

sabato 24 dicembre 2016

Alla vigilia di Natale, di Bertolt Brecht

Alla vigilia di Natale
 
Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale,
noi, gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi,
volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario.

 Bertolt Brecht
 
 
bimbi in attesa, luci colorate,
c'è aria di speranza, di vivida commozione,
io, per me rivedo i volti, le cose;
sono un bimbo ancora che aspetta...

venerdì 23 dicembre 2016

Giorni di minime #33

le nebbie dell'inverno arrivano
dense, spettrali, nascondono,
il cuore in subbuglio non smette
il peso del ricordo, del rimpianto;
ferali sagome incedono strade
diverse ad ognuno di noi,
il cammino continua, contiguo
ad esili, cari, fantasmi...
 
Gujil
 
 

giovedì 22 dicembre 2016

Villa chiusa, di Corrado Govoni

Villa chiusa
                              ne la campagna romana

So d'una villa chiusa e abbandonata
da tempo immemorabile, secreta
e chiusa come il cuore d' un poeta
che viva in solitudine forzata.

La circonda una siepe aggrovigliata
di bosso, ed una magica pineta
la cui ombra non più rende inquieta
la garrula fontana disseccata.

Tanta è la pace in questa intisichita
villa, che pare quasi che ogni cosa
sia veduta a traverso d' una lente.

Solo una ventarola arrugginita,
in alto, su la torre silenziosa,
che gira, gira interminatamente.

Corrado Govoni
da “Le fiale”, Lumachi, 1903

James Wiens
“Lavender Villa”
 
 anche la mia casa è chiusa, sola,
montagne intorno le parlano
il fiume le scorre di fianco, lento,
mai non riesco a tornare...

mercoledì 21 dicembre 2016

Questa sera la luna dentro il mare, di Kostas Kariotakis



Questa sera la luna dentro il mare
cadrà come una perla pesantissima.
E giocherà sopra di me la folle,
la folle luna.

Si frangerà l’onda color rubino
sui miei piedi spargendo mille stelle.
Le mie mani saranno diventate
due colombelle:

e saliranno – due uccelli d’argento –
a riempirsi di luna – come coppe
e di luna le spalle e i capelli
m’irroreranno.

Il mare è un oro fuso. Metterò
in una barca il mio sogno affinché
veleggi. Chiara, diamantina ghiaia
calpesterò.

Quando la luce l’attraverserà
sarà perla pesante il mio cuore.
E riderò. E piangerò... Ma guarda, ecco,
                  ecco la luna!

Kostas Kariotakis 

Traduzione di Filippomaria Pontani
 
 
la luna ancora, quando c'è e si vede,
illumina e ammanta di magia
la vita, le cose gli amori,
qualunque colore lei sia...

martedì 20 dicembre 2016

Pellegrinaggio, di Giuseppe Ungaretti

Pellegrinaggio
 
In agguato
in queste budella
di macerie
ore e ore
ho strascicato
la mia carcassa
usata dal fango
come una suola
o come un seme
di spinalba
           
Ungaretti
uomo di pena
ti basta un’illusione
per farti coraggio
           
Un riflettore
di là
mette un mare
nella nebbia
 
Giuseppe Ungaretti
Valloncello dell’Albero Isolato il 16 Agosto 1916
 
Sutri, Pellegrini verso Roma
 
errare alla ricerca, espiare,
esposizione del dubbio, della mente;
così corsi, a volte, impetuoso,
come un torrente montano...

lunedì 19 dicembre 2016

Sposa-luna, di Saffo

Sposa-luna

astri, a cerchio di stupenda luna:
abbassano i radiosi visi, quando
immensa, assoluta luna, sbianca
la terra...
fr. 34 Page
 
Saffo
Traduzione di Ezio Savino
 
 
illumina le nostre notti da sempre,
astro amato e cercato, fonte di pensiero;
luna come abito per gli amplessi,
passioni nascoste nel buio, umori...

domenica 18 dicembre 2016

Albero, di Diego Valeri

Albero
 
Tutto il cielo cammina come un fiume,
grandi blocchi traendo di fiamma e d’ombra.
Tutto il mare rompe, onda dietro onda,
splendido, alle fuggenti dune.
L’albero, chiuso nel puro contorno,
oscuro come uno che sta su la soglia,
muto guarda, senza battere foglia,
gli spazi agitati dal trapasso del giorno. 
 
Diego Valeri 
 
 
anche il noce annuisce e sorride,
i rami spogli, qualche frutto ancora,
si prepara all'inverno, al gelo;
io, per me, penso ad assolate cose...

sabato 17 dicembre 2016

Cade la pioggia triste e senza posa..., di Carlo Michelstaedter

I
Cade la pioggia triste senza posa
a stilla a stilla
e si dissolve. Trema
la luce d'ogni cosa. Ed ogni cosa
sembra che debba
nell'ombra densa dileguare e quasi
nebbia bianchiccia perdersi e morire
mentre filtri voluttuosamente
oltre i diafani fili di pioggia
come lame d'acciaio vibranti.
 
Così l'anima mia si discolora
e si dissolve indefinitamente
che fra le tenui spire l'universo
volle abbracciare.
 
Ahi! che svanita come nebbia bianca
nell'ombra folta della notte eterna
è la natura e l'anima smarrita
palpita e soffre orribilmente sola
sola e cerca l'oblio.
 
II
«Guardi dove cammina! o 'che 'gli è cieco?».
M'erutta in faccia con fetor di vino
un popolano dondolando l'anca.
In vasta curva costeggiando il fiume
tremola ancor la luce dei fanali
e l'Arno scorre sonnacchioso e grigio,
l'acque melmose.
Spicca dei colli ancor la massa oscura
e San Miniato avvolto nella nebbia
ombra nell'ombra, -
fiaccola rossa dai camini neri
batte nell'aria, e l'alito affannoso
ferve di vita.
E risponde dall'anima mia triste
un'ansiosa brama di vittoria
ed un bisogno amaro di carezze:
forza incosciente - fiaccola fumosa.

III
O vita, o vita ancor mi tieni, indarno
l'anima si divincola, ed indarno
cerca di penetrar il tuo mistero
cerca abbracciare in un amplesso immenso
ogni tuo aspetto. -
Amore e morte, l'universo e '1 nulla
necessità crudele della vita
tu mi rifiuti.

Carlo Michelstaedter
Febbraio 1907
 
 
quando piove il mondo cambia,
lo scenario si vela di sfuocate visioni;
anche noi mutiamo preda dell'acqua,
che è esistenza, che è linfa vitale...

venerdì 16 dicembre 2016

Giorni di minime #33

freddolosi pensieri ondeggiano
nella mente come in un mare sereno,
le infinite speranze ribollono il sangue,
le vene faticano l'eterno ritorno;
poi mi assopisco, spesso, troppo,
il cuore rallenta la corsa e si placa
ma gli occhi, gli sguardi, gemono ancora...
 
Gujil
 
 

giovedì 15 dicembre 2016

Guarda che bianca luna!, di Iacopo Andrea Vittorelli

Guarda che bianca luna!
 
L’usignoletto solo
va dalla siepe all’orno,
e sospirando intorno
chiama la sua fedel.
Ella, che il sente appena,
già vien di fronda in fronda,
e par che gli risponda:
“Non piangere, son qui”.
Che dolci affetti, oh Irene,
che gemiti son questi!
Ah! mai tu non sapesti
rispondermi così. 
 
Iacopo Andrea Vittorelli
 
 
un canto di usignolo nell'aria,
è la bella stagione, il sole;
ora fuori la nebbia mi chiama
è quella fredda, di fine stagione...

mercoledì 14 dicembre 2016

Amore spirituale, di Corrado Govoni

Amore spirituale
 
Io sogno un amore spirituale
con una dolce suora giovinetta,
che la sua corta chioma claustrale
mi celasse ne la bianca cornetta.
 
Sogno un amore dentro un sepolcrale
convento, in una mite cameretta
angelicata dal cero pasquale
e da le pile d'acqua benedetta,
 
Suora di cui non conoscessi il nome,
come la tinta de le sue chiome,
e ch'io penserei il più soave.
 
Stanzetta per la nostra casta brace,
che s'aprisse su d'un chiostro di pace
puro e delizioso come un Ave!
 
Corrado Govoni
 
 
quell'amore dentro, in fondo, giù,
quello che fa stare in estasi, bene,
vive di abbracci e casti baci, carezze
ora scordate ed ancora troppo volute...

martedì 13 dicembre 2016

Traslocano tutto il cielo azzurro..., di Jean-Michel Maulpoix


Traslocano tutto il cielo azzurro
In cenci nei bauli di vimini
L'andata e ritorno dei loro sogni
E lo spesso piumino di lana
Nube pregna d'imminente pioggia.

Sussulta il ventre tondo della donna.
La terra ruota un poco nei suoi occhi.

Niente dicono, e non vanno in nessun dove.
Seduti o in piedi all'angolo della via
Pigiati gli uni contro gli altri.


 
Jean-Michel Maulpoix
Traduzione dal francese di Roberto Rossi Precerutti
 
 
partenze senza ritorno, viaggi,
speranze infrante dal mare come allora,
cambiano i tempi, non i bisogni;
mi sembra di sentire una sirena suonare...

lunedì 12 dicembre 2016

Giorni di minime #32

le distanze impercettibili tra me e me,
quando conta il pensiero sono pronto,
infine mi torco in simbiosi col gesto
dirompente, come sono io a volte;
le finalità indiscusse, le vie seguite,
lasciano tracce dietro, indizi,
mi ritrovo a respirare dopo la corsa,
se corsa quella si può chiamare...
 
Gujil
 
 

domenica 11 dicembre 2016

Vieni, entra e coglimi,... di Patrizia Valduga

Vieni, entra e coglimi, saggiami provami ...
comprimimi discioglimi tormentami ...
infiammami programmami rinnovami.
Accelera ... rallenta ... disorientami.
Cuocimi bollimi addentami ... covami.
Poi fondimi e confondimi ... spaventami ...
nuocimi, perdimi e trovami, giovami.
Scovami ... ardimi bruciami arroventami.
Stringimi e allentami, calami e aumentami.
Domami, sgominami poi sgomentami ...
dissociami divorami ... comprovami.
Legami annegami e infine annientami.
Addormentami e ancora entra ... riprovami.
Incoronami. Eternami. Inargentami.
 
Patrizia Valduga
 
Yves Pires
"Il bacio"
 
così, con passione, desiderio,
amore carnale e di testa, insieme;
nel tempo che passa si coglie
un attimo in cui ci si perde...

sabato 10 dicembre 2016

From the beginning, Greg Lake


There might have been things I missed, but don't be unkind
Ci sarebbe stata cose che ho perso, ma non essere scortese
It don't mean I'm blind
E non significa che io sono cieco
Perhaps there's a thing or two I think of lying in bed
Forse c'è una cosa o due penso di stare a letto
I shouldn't have said
Non avrei dovuto dire
But, there it is
Ma, eccolo

You see, it's all clear
Vedete, è tutto chiaro
You were meant to be here from the beginning
Dovevi essere qui dall'inizio

Maybe I might have changed and not been so cruel
Forse avrei cambiato e non è stato così crudele
Not been such a fool
Non è stato così sciocco
Whatever was done is done - I just can't recall
Qualunque cosa è stato fatto è fatto - non riesco proprio a ricordare
It doesn't matter at all
Non importa affatto
You see, it's all clear
Vedete, è tutto chiaro
You were meant to be here from the beginning
Dovevi essere qui dall'inizio
 
EL&P
 
 

vorrei foste qui tutti,
amori miei, belli e brutti;
il cuore grande accoglie sempre,
la mente ha il compito del ricordo...
 

venerdì 9 dicembre 2016

Aylan, di Daniele Piccini


 Aylan

Fino a che non ha avuto nome, era
una creatura spenta sulla riva.
Non aveva né colpe né ragioni
per partire, ma gli innocenti seguono
i grandi e mesti flussi della notte.
Chi lo solleva vede che non pesa
se non quel tanto che fa male al petto,
il suo nome si riempie di stupore
un nome aperto, un nome d'aria e vento
che anche disfatto illumina la mente.
Colui che muore da semplice fiore
non finisce di dire:
ma guarda che ti cresca la pazienza
di abbracciarlo in ciascuno
che viene, sconosciuto, per un nido
.
 
Daniele Piccini   
 
 
spesso ripenso a ciò che ho fatto,
gli studi, le idee, i miei pesci...
incurante del fatto proseguo,
        non posso che fare questo...                

giovedì 8 dicembre 2016

Non volano gli anni, è l'uomo..., di Cesare Viviani

Non volano gli anni, è l’uomo
che si affanna a misurare con il tempo
i cambiamenti della carne, del cuore.
Infinito dolore lo lega 
al paradiso perduto senza rimedio.
Attimi di gioia, idea dell’eterno,
invenzioni, appelli continui
per contrastar la discesa. O abbandonarsi
e rendere dolce la resa.
 
Cesare Viviani
 
 
eppure qualcosa in noi va avanti,
qualcosa ci invecchia e corrode;
la vita scorre come il sangue in vena,
la vita avanza e poi declina...