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martedì 28 febbraio 2017

Verginità, di Zuzanna Ginczanka

Verginità

Noi...
Caos di nocciòli trasandati dopo la pioggia
profumo di polpa delle grasse nocciòle,
le mucche partoriscono nell'aria afosa
nelle stalle splendenti come stelle. –
O ribes e frumenti maturi
o succulenza pronta a sgorgare,
o lupa che allatti i piccoli,
occhi di lupa dolci come gigli!
Scolano le resine destinate al miele,
la poppa della capra pesa come zucca–
– scorre il bianco latte come l'eternità
nei templi del seno materno.

E noi...
... nelle ermetiche –
come termos d'acciaio –
stanzette color pesca
impigliate fino al collo nei vestiti
facciamo
discorsi
culturali.

 
Zuzanna Ginczanka
La gioia eroica della vita
traduzione di Paolo Statuti
 
 
portali scardinati, deflorati,
la mia verginità di facciata, per gli altri;
mari tersi e terre incontaminate,
questi doni per me, lontani...

lunedì 27 febbraio 2017

Giorni di minime #43

  
il primo pensiero del giorno a chi va?
il mio da tempo è per loro, per chi qui continua
a sembrare una presenza importante;
Poi penso alle cose, alle ansie, alla corsa,
a ciò che mi aspetta e impedisce imbrigliando
deviazioni possibili, cercate.
Poi penso alle cose...

Gujil
 

domenica 26 febbraio 2017

Destino, di Carmen Conde

Destino

                  Se non sono radice e solo questo,
ahi, quando si vedranno il mio stelo e i miei fiori,
e quando nasceranno i frutti?
Quale giorno attende il tempo, quale l'aria,
e perché Dio mi vuole lancia oscura
nella sua dura terra?

Non è che non voglio più essere radice
quando già posso esser tronco, foglie, rami,
dei miei fiori più belli.
Frutto fra i denti degli uomini,
voglio continuare ad essere radice.
Spiccare il salto trascinando terra
e unirla al cielo.

Sempre radice, tra il grano
scuro come ora sono scura.
Ma andando verso il regno del volo,
camminando tra le brezze; essere il porto degli uccelli,
il legno della nave, e che le coppe
si colmino del mio corpo e della mia essenza.

Se non spero d'essere fiore, aprirmi in frutto,
avere tra le mani terra e cielo,
vibrare come colonna tra i due...
Tu Dio; tu che mi hai creato, non costringermi
ad essere una radice della terra:
radice, solo radice: profonda radice!


Carmen Conde
Senza Eden
traduzione di Gabriele Morelli
 
 
il fato, ciò che ci aspetta,
dietro angoli più o meno illuminati,
dopo ogni svolta della strada il destino,
quello che ci aspetta al varco...sempre...

sabato 25 febbraio 2017

da Chanson d'aventure III, di Seamus Heaney

da Chanson d'aventure

I misteri dell'amore crescono nelle anime
e tuttavia il corpo è il suo libro.

          III                 

L'auriga a Delfi resiste,
i suoi sei cavalli andati insieme al carro,
la mano sinistra potata

dal polso protuso come una cannella aperta,
redini bronzee fluenti nella destra, gli occhi fissi
vuoti come lo spazio dove dovrebbe stare il tiro,

la postura eretta, sguardo in avanti, simile alla mia
mentre faccio fisio nel corridoio, sorreggendomi
come se mi ritrovassi una volta ancora al passo

tra due stanghe, un'altra mano sulla mia,
ogni scivolata del vomere, ogni sasso che urtava
iscritto come una pulsazione nella presa lignea.


Seamus Heaney
Il Virgilio irlandese
Traduzione di Luca Guerneri

 
in un crescendo incredibili il mio eroe
perpetra indicibili nefandezze,
preso di rabbia scompone visioni
in tessere fotografiche minime...

venerdì 24 febbraio 2017

Giorni di minime #42

viviamo nel fragore dei giorni, dei mesi,
passano le stagioni e noi dietro, trascinati dalla vita;
a volte vorrei fermare il tempo e ragionare,
in un limbo assoluto di sentimenti ed emozioni,
fermo, come un albero accarezzato da brezze marine;
invece sono qui che corro a perdifiato ancora e spesso piove...
 
Gujil
 
 
 
 

giovedì 23 febbraio 2017

Nel mattutino freddo, di Anonimo

Nel mattutino freddo
 
Nel mattutino freddo andremo
dove il ghiaccio allenta la morsa
ci arriveremo in fretta, di corsa
per bere un sorso e sospireremo;
 
le estati risolte negli occhi
primavere incomplete nei sogni
come fossero ancora preziosi bisogni
nei nostri afflati un po' sciocchi;
 
perdurano tempi di difficili cose,
scompigliano pensieri e ansie vicine
come fossero fugaci, sensuali ballerine
nel cuore agitato di giovani spose.
 
Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate
 
 

mercoledì 22 febbraio 2017

da Lavoro sul campo III, di Seamus Heaney

da
Lavoro sul campo
III

Non la chiazza di fango,
non l'acqua scura infestata da erbacce
piena di pigne di ontani e di foglie butterate.

Non il cerfoglio selvatico in inverno
con i suoi vecchi stinchi e polsi imbiancati,
il suo sibilo, il suo tremolio.

Nemmeno l'ombra verde acido dell'estate
densa di farfalle
e con rotondità di fungo come una sella di cuoio.

No. Ma in un angolo quieto,
puntellato al suo muro di ghiaietto,
pesante, attirato dalla terra, tutto bocca e occhio,

il girasole, che sogna terra d'ombra.
                  
Seamus Heaney
Il Virgilio irlandese
Traduzione di Marco Sonzogni
 
 Enrico Bartezaghi
"Sul Campo di Lavoro"
olio su tela
Roma, Camera dei deputati
  
lavorare stanca, spossa, produce,
a chi piace, a chi non, indifferenza;
forte di un passato remoto incontro
le file dei disperati nelle attese...

martedì 21 febbraio 2017

Quando l'aira richhiara e rinserena,... di Bondie Dietaiuti

Quando l’aira rischiara e rinserena,
e ‘l mondo torna in grande diletanza
e l’agua surge chiara de la vena
e l’erba vien fiorita per sembianza 
e gli augilletti riprendon lor lena
e fanno dolzi versi i[n] loro usanza,
ciascun amante gran gioia ne mena
per lo soave tempo che s’avanza;
ed io languisco ed ò vita dogliosa;
com’altr’amante non posso gioire,
che la mia donna m’è tanto orgogliosa,
e non mi vale amar né ben servire:
però l’altrui alegrezza m’è noiosa,
e noiami ch’io vegio rinverdire.
 
Bondie Dietaiuti
 
 
il sereno torna sempre, sempre,
"homo selvadego per natura", si scrive,
come me , mancato uomo dei boschi,
quando piove rido al sereno.

lunedì 20 febbraio 2017

Di pari passo con Erato, di Maja Razborsek

Di pari passo con Erato 

Già da un pezzo vivo questo amore.
E la sua traccia
e il desiderio come virtù
e il desiderio come debolezza. 

Mi ossessiona.
Plasmo a fatica la sua forma.
Non mi riesce mai perfettamente.

Non lo finisco mai fin nei minimi particolari. 

Finché non entro in esso come la prima volta:
piena d'incertezza,
con estrema cautela,
mai del tutto a mio agio,
sembra un grande
amore. 

Chiudo gli occhi.
Di fronte al suo splendore
mi fermo,
ammutolisco.
E il desiderio descrive il suo cerchio.
 
Maja Razborsek
Edward John Poynter,
"Erato, la musa della poesia”
poesia amorosa, musica e danza,
le muse accompagnano cuori impetuosi;
per me ricordo giovanili slanci,
fatti di sogni, pieni di suoni...

domenica 19 febbraio 2017

Se pur fatiche e sogni, di Sergio Solmi

Se pur fatiche e sogni
 
Se pur fatiche e sogni
e la mesta ubbidienza me malvivo
fanno, e rare tue fronde, poesia,
un'ultima gaiezza mi soccorre
e brevemente il mio deserto illude.
Sorriso estremo, labile
zampillo d'acque che dal perso tempo
smorzato appena insorge, e i duri raggi
del dispietato sole di mia vita
fa un attimo brillare,
ultimo dono dell'avara infanzia,
questo: giocare.
 
Sergio Solmi
(da “Fine di stagione”, Carabba, 1933)
 
Gustave Dorè 
"Il peso dei sogni"
Lo giorno se n’andava, e l’aere bruno /
toglieva li animai che sono in terra /
da le fatiche loro… (Dante - Inferno - vv. 1-3)
 
sogni mattutini, quelli che si ricordano
prima della sveglia, prima del giorno;
poi la fatica, quella del quotidiano incedere
tra cose venali, superflue e finte, quella della vita... 

sabato 18 febbraio 2017

In un assurdo di cicale..., di Anonimo

In un assurdo di cicale
 
In un assurdo di cicale
sogno la mia estate invernale,
preda del ansia riprovo
cose passate, di nuovo;
le sagome altere dei tetti
stagliano contorni perfetti,
non dormo, decanto nei sogni
attento alle cose, ai bisogni
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
 
 

venerdì 17 febbraio 2017

Le mie voglie di baci..., di Juan Gelman

Le mie voglie di baci … 
 
Le mie voglie di baci e di parole
sono una stanza molto grande dove
siede assurdamente il cuore.
Vale a dire, sopravvive.
Nel taglio delle sue strane correnti.

Juan Gelman
 
 
baci e baci e baci sempre,
i giovani vivono di baci,
gli adulti li danno passionali
i vecchi li desiderano ancora...

giovedì 16 febbraio 2017

Giorni di minime #41

solo,
nel consesso dei puri,
oltre il sole,
oltre la vita...
 
Gujil
 
 

mercoledì 15 febbraio 2017

Strane rupi, aspri monti, di Luigi Tansillo

Strane rupi, aspri monti
 
Strane rupi, aspri monti, alte tremanti
ruine, e sassi al ciel nudi e scoperti,
ove a gran pena pòn salir tant’erti
nuvoli in questo fosco aere fumanti; 
superbo orror, tacite selve, e tanti
negri antri erbosi in rotte pietre aperti:
abbandonati, sterili deserti,
ov’han paura andar le belve erranti;
a guisa d'uom, che per soverchia pena
il cor triste ange, fuor di senno uscito,
sen va piangendo, ove il furor lo mena,
vo piangendo io tra voi: e se partito
non cangia il ciel, con voce assai più piena
sarò di là tra le meste ombre udito. 

 
Luigi Tansillo
 
monti lontani da tempo,
le mie visioni varianti di rosa,
al tramonto, al balcone amato e vissuto;
qualche raggio di sole...ancora...

martedì 14 febbraio 2017

Un cuore, di Amalia Guglielminetti

Un cuore

Io intesi un cuore in fondo alla sua nicchia
a colpi sordi palpitare, in fretta.
Domandai: – È il mio cuore o il tuo che picchia?
 
Noi l'ascoltammo urtare nella stretta
sua cella, in ansia, come si dibatte
forzata in prigionìa la passeretta.
 
Ascoltammo con anime disfatte
dalla dolcezza i palpiti concordi
chiedendoci: – È il mio cuore o il tuo che batte?
 
Udimmo rallentare i colpi sordi
e tanto attenüarsi nel languore,
che sospirammo, come chi si scordi
 
di vivere: – È il mio cuore o il tuo che muore?
 
Amalia Guglielminetti
 
 
povero cuore mio!
è messo a riposo dalle passioni
ma implode per il resto del vivere,
povero cuore nostro, sempre alla prova...

lunedì 13 febbraio 2017

Riflesso

 
 
 
 il sole siete voi, quando splendete,
un caldo abbraccio, la luce, il mondo;
il sole è qualcosa da raggiungere
troppo spesso le ali sono posticce...

domenica 12 febbraio 2017

Piccole amiche, di Anonimo

Piccole amiche
 
Piccole amiche sul ramo spoglio
a beccare cibo, nel freddo Febbraio
io, rivedo, anche quando non voglio,
robe di ieri, passate, riposto vivaio
di lontani ricordi.
 
Nel gelido vento ripongo
immagini lunghe di vivide cose
nel mio più profondo dispongo
amori scordati e giovani spose
affinché né mai io le scordi.
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

 

sabato 11 febbraio 2017

Giorni di minime #40

le cicatrici del tempo solcano
i visi dei vecchi, quelli rimasti,
cerco con lo sguardo qualcuno, qualcosa
mi dice che la speranza è ormai vana;
ripiegando gli anfratti il mio origami distende
gialle ali, quelle di una gialla grù che bene ricordo...
 
Gujil
 
 

venerdì 10 febbraio 2017

Estasi arcana, di arturo Graf

Estasi arcana
 
Il cor mi batte, l’anima mi trema:
Io sento in fondo al ciel, nell’infinita
Dello spazio immortal pace suprema
Scrosciar cantando i fonti della vita.
L’armonia prodigiosa or cresce or scema,
Di mille voci incognite nodrita,
E quando par che in suon di pianto frema,
E quando in un sonante inno rapita
Sembra d’amor. Estasi arcana! un novo
Ardor mi corre per le stanche membra
E non so dir la volutta ch’io provo;
E di speranze antiche mi rimembra,
E fedi morte nel mio cor ritrovo,
E il gran mistero di capir mi sembra.
 
Arturo Graf
 
 
arcane cose nel futuro,
misteri irrisolti nel passato,
quel volto mai baciato
come quel corpo mai toccato...
 

giovedì 9 febbraio 2017

Dentro le cose, di Anonimo

Dentro le cose
 
A fondo, dentro le cose
a ricercare immagini, pose,
indistinte  figure leggere
confondono sensi, chimere
di giorni passati e suadenti
di tempi andati e lucenti.
La gioia si alterna al dolore
piano senza fare rumore,
in un attimo solo si vede
il colore del sole che cede
a nuvole grigie, vicine
scenario di queste mattine.
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate


John Constable
"Esteso paesaggio con grigio nubi"
olio su tela

mercoledì 8 febbraio 2017

Nulla, di Cees Nooteboom

Nulla
                 

La vita
dovresti poterla
ricordare
come un viaggio all’estero

e con amici o con amiche
parlarne poi
e dire

è stata bella, no?
la vita,
e vedere frammenti di donne, segreti
e paesaggi

e lasciarsi poi ricadere soddisfatti
ma i morti non possono lasciarsi ricadere.
E nemmeno nient’altro possono fare.

Cees Nooteboom
Poesia come meditazione
traduzione di Fulvio Ferrari
 
 
nel nulla, sprofondare, a volte,
altre volte non volere nulla,
anche non dire più nulla,
il nulla... non fare nulla...

martedì 7 febbraio 2017

Prede, di Anonimo

Prede
 
Siamo prede del vivere,
l'esistenza ci bracca, scappiamo
su vie che sappiamo indecise;
schiavi dell'indole procediamo
su declivi e pendii, instabili,
ci incontriamo e sosteniamo,
a volte ci amiamo...
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
 

lunedì 6 febbraio 2017

Tsunami, di Donata Berra

Tsunami

Quando
sull’arco del giorno si schiaccia la notte
e abbruna la linfa alle nostre membra sfatte

passa la mano dell’onda e subito
abbiamo tutti lo stesso nome

i giochi le reti gettate gli sguardi la compiacenza
il lungo, faticoso metterci in scena
                                               niente più appare

sotto il cielo ragnato da un inutile sole
come se il tempo si trovasse altrove

calma è soltanto la voce
nostra, che dice – in fondo noi
                                           lo sapevamo

vieni, riposa, voglio accarezzarti di buio,
buio sulla tua pelle, a piene mani
                                              ti accarezzo di buio
che renda cieca la voce.


Donata Berra
A memoria di mare
 
 
questo mare che sconvolge, affoga,
un mare che fa annaspare la vita;
le ansie costrette, le paure ancestrali,
dietro le imposte le speranze riposte...

domenica 5 febbraio 2017

Il graffio, di Raymond Carver

Il graffio

Mi sono svegliato con una macchia
di sangue sopra l'occhio. Un graffio
in piena fronte.
Ma dormo da solo in questi giorni.
Perché al mondo accade che un uomo
alzi contro di sé la propria mano, anche nel sonno?
A questa e ad altre domande del genere
sto cercando la risposta questa mattina.
Mentre studio il mio viso alla finestra.
 
Raymond Carver
traduzione di Riccardo Duranti
 

i sogni devastano la mente,
quando sono potenti, vividi,
stamane ho sognato di Lei, di Loro,
una rabbia esplosiva ora dissolta...

sabato 4 febbraio 2017

T'amo senza sapere come..., di Pablo Neruda

T'amo senza sapere come, né quando né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
T’amo senza sapere come… -
 
Pablo Neruda
 
 
amare d'amore, dentro, tutto,
la passione fuori, le brame, le cose;
amare come si vive, intensamente,
abbracci, carezze, baci, stringersi...

venerdì 3 febbraio 2017

Poi piove come se non..., di Daniele Piccini

Poi piove come se non dovesse smettere,
agosto non riprendesse la corsa,
le stagioni sull’orlo della grotta
fermate al fronte, e la mente che pensa:
“fosse cosí, non prendesse la mola
a macinare ancora (il gesto in aria),
non dovesse la macina schiacciare
ancora una stagione maturata”.
Diventa blu e cenere la stella
polare della vita, si riveste
di tenerezza il manto già regale.
Cominciano a venire dalle porte
gli invitati mandati fuori a un gesto,
i già esclusi dal tempo a rifiorire.


Daniele Piccini
Inizio fine

 
 
La pioggia bagna, tutto,
le cose si velano d'acqua,
il freddo solidifica la patina
e dentro si rimane in attesa...

giovedì 2 febbraio 2017

Giorni di minime #39

 
paure, dietro lo sguardo, nel cuore,
anima in subbuglio, crampi, dolore,
i sospiri sempre lunghi, infiniti;
così siamo quando ansimiamo risposte,
quando cerchiamo conforto nel vento;
le sensazioni sospese ammiccano
verso lidi vergini, tranquilli, sereni;
il mare della vita, agitato, percuote con forza
i bordi incrostati e fragili delle nostre anime...
 
Gujil

mercoledì 1 febbraio 2017

Senti Iolanda come è triste il sole, di Carlo Michelstaedter


Senti Iolanda come è triste il sole
e come stride l'alito del vento -
passa radendo i vertici fioriti
un nembo irresistibile.
 
Senti, è sinistro il grido degli uccelli
vedi che oscura è l'aria
ed è fuliggine
nel raggio d'ogni luce e dal profondo
sembra levarsi tutto quanto è triste
e doloroso nel passato e tutte
le forze brute in fremito ribelle
contaminarsi irreparabilmente.
 
Scompose il nembo irreparabilmente
il tuo sorriso,
Iolanda, e mi percorse
con ignoto terrore il core altero. -
Che è questo che s'attarda insidioso
nel nostro sguardo allor che senza fine
immoto intenso dalle nere ciglia
arde di vicendevole calore?
Perché di fosca fiamma la pupilla
s'accende nel languore disperato?
Perché non ride amore
come rideva amico nelle tenui
sere di maggio?
È più forte, più forte
questa torbida fiamma di desio
e mentre tutto intorno a me precipita
mentre crolla nel vortice funesto
ogni affetto, ogni fede, ogni speranza
sbatte le rosse lingue e s'attorciglia
inestinguibile.
 
E più, e più, e più nel cielo tumido
arde l'ansia selvaggia e dolorosa
purché io sugga dai tuoi occhi il fascino
purché io senta le tue mani fremere
purché io colga alla tua bocca fervida
la voluttà infinita del tuo bacio
Ïolanda, e l'ebbrezza infinita. -
 
Carlo Michelstaedter
Giugno 1907
 
 
passione, amore, corpi,
la donna, l'uomo,
i giovanili impeti e la vecchiaia,
la nostra Iolanda perduta...