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martedì 31 dicembre 2013

The last good day of the year. di Cousteau


The last good day of the year

Don't tell me
that you get sick of living
when the summer's so forgiving
although we have stolen
all of the things that we though
we had owned then
have disappeared

all these things in flavour
won't do you no favours
when the summer's light is fragrant
with scents of returning
you relent, you resent, now you're burning
for nothing to change....

there's something there...
(amongst the fallen fruit and flowers)
won't rest
(only minutes, only hours)
unless
(now the morning breaks in showers)
I guess
we'll remember this all of our lives
on the Last Good Day of The Year

all the leaves are turning
Autumn's fingers burnished
furnished here in hope and in faith in the meantime
kinda working my way through a dream I
was having alone

there's something there...
(amongst the fallen fruit and flowers)
won't rest
(only minutes, only hours)
unless
(now the morning breaks in showers)
I'm left
with the North Wind breathing down my neck...

on The Last Good Day of The Year.....
(don't know where I end and where you begin...)


Cousteau

lunedì 30 dicembre 2013

L'anno vecchio, di Masimo Grillandi

L'anno vecchio

Ebbe la primavera coi bei fiori
ebbe l'estate con i suoi colori
ebbe l'autunno coi grappoli d'oro
ebbe l'inverno con il suo lavoro
di trine e di merletti: erano i bianchi
ghiaccioli e neve. a fiocchi lenti e stanchi.
Fu un anno come gli aItri coi suoi mesi.
con le stagioni e con le settimane:
una fila di giorni che rimane
nel ricordo di chi li ha bene spesi.

Massimo Grillandi


salute e baci
insieme audaci
domani ancora
si incontra l'aurora

domenica 29 dicembre 2013

L'uomo..., di Kahlil Gibran

L'uomo
è due uomini
contemporaneamente:
solo che uno
è sveglio nelle tenebre
e l'altro
dorme nella luce.

Kahlil Gibran

Leonardo Da Vinci, Uomo Vitruviano


che dire
come non essere
daccordo

sabato 28 dicembre 2013

Santi, di Anonimo

Santi

Piccole vite spezzate
non chiedono nulla
non fanno rumore.
Nel suono di lame sinistre
ricorrono sempre
e mai si fermano.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate

venerdì 27 dicembre 2013

L'eucalyptus, di Salvatore Quasimodo

L'eucalyptus

Non una dolcezza mi matura,
e fu di piena deriva
ad ogni giorno
il tempo che rinnova
a fiato d'aspre resine.
In me un albero oscilla
da assonnata riva,
alata aria
amare fronde esala.
M'accori, dolente rinverdire,
odore dell'infanzia
che grama gioia accolse,
inferma già per un segreto amore
di narrarsi all'acque.
Isola mattutina:
raffiora a mezza luce
la volpe d'oro
uccisa a una sorgiva.

Salvatore Quasimodo


acre e australe
nel credo di poi
in un assioma assoluto
tempo fa
tempo fa...

giovedì 26 dicembre 2013

Rivoli sporchi..., di Anonimo

rivoli sporchi,
corridoi d'acque piovane,
risentiti vecchi
tra vetri opacizzati;
le vie della vita,
i parcheggi finali...

Anonimo
del XX° secolo
frammenti ritrovati


mercoledì 25 dicembre 2013

Il mago di Natale, di Gianni Rodari

Il mago di Natale

Se io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an'roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s'intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l'albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

Gianni Rodari


Natale diverso,
festa
strana sensazione...

martedì 24 dicembre 2013

Gli amici le portano un albero di Natale, di William Butler Yeats

Gli amici le portano un albero di Natale

Perdona grande nemica,
Senza pensiero irato
Abbiam portato l’albero,
E qui e lì comprato
Per adornare ogni ramo,
E lei dal letto rimiri
Cose graziose che rallegrino
Una fantasiosa mente.
Un po’ di grazia donale
Anche se un occhio ridente
Ha spiato il tuo volto –
Che muore.


William Butler Yeats


lucine forano
notturni bui e grigiore
la notte
poi giorno...

lunedì 23 dicembre 2013

Il giardino dell'amore di Walt Whitman

Il giardino dell'amore


Sono andato al Giardino dell'Amore,
E ho visto ciò che non avevo mai visto:
Una Cappella era costruita nel centro,
Nel luogo in cui io ero solito giocare sull'erba (verde).

E i cancelli di questa Cappella erano chiusi,
E 'Tu non devi' era scritto sull'ingresso;
Così sono tornato al Giardino dell'Amore
Che è fecondo di così tanti e dolci fiori;

E ho visto che era pieno di tombe,
E pietre sepolcrali dove avrebbero dovuto esseci fiori,
E Preti in vesti nere vi giravano attorno,
E incatenavano con rovi le mie gioie e i miei desideri.


Walt Whitman


come quando fa freddo,
niente cresce solo ghiaccio
e pozzanghere sporche...

domenica 22 dicembre 2013

Giorni dell'attesa, di Anonimo



Giorni dell'attesa

L'aria si fa pesa
nei giorni dell'attesa
plumbei cieli arrancano
bigie presenze che stancano
frettolosi passi veloci e strani
che suonano come lontani.
Nell'ultimo soltizio
ci si perde nel vizio
di frenetica spesa
nei giorni dell'attesa.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate


sabato 21 dicembre 2013

Io ti chiesi, di Hermann Hesse


Io ti chiesi

Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste

Hermann Hesse


non rispondesti
alla domanda degli occhi
ti vidi andare
scivolando leggera
nella notte romana...

venerdì 20 dicembre 2013

Alba traslucida..., di Anonimo

alba traslucida
da vetri carichi di pioggia,
la roggia dipana
la sua strada nel prato
e si perde
in nebbiose lontane.

Anonimo
del XX° secolo
frammenti ritrovati


Clementina Macetti, Riflessi in roggia


giovedì 19 dicembre 2013

Ma come potresti elevarti..., di Kahlil Gibran

Ma come potresti elevarti
al di sopra dei giorni e delle notti
se non spezzerai le catene
che tu stesso all'alba della tua comprensione
hai legato attorno al tuo mezzogiorno.
Ciò che tu chiami libertà

è in verità la più forte di queste catene,
sebbene i suoi anelli scintillino
nel sole e abbaglino gli occhi.

Kahlil Gibran



in alto, nel sole,
con occhi lucenti e risa,
intorno al cuore
gioia e pace...

mercoledì 18 dicembre 2013

Per quanto sta in te, di Costantinos Kavafis

Per quanto sta in te

E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole e in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.

Costantinos Kavafis


le ombre sfumate,
le attese stremanti;
vita
vissuta,
da vivere,
ancora...

martedì 17 dicembre 2013

Our Shangri-La, di Marc Knopfler

Our Shangri-La

“It’s the end of a perfect day for all the surfer boys and girls
The sun’s dropping down in the bay and falling off the world
There’s a diamond in the sky, our evening stone in our Shangri-La

Get that fire burning strong right here and right now
It’s here and then it’s gone, there’s no secret anyhow.
We may never love again to the music of guitars in our Shangri-La

Tonight your beauty burns into my memory
The wheel of heaven turns above us endlessly
This is all the heaven we got, right here where we are in our Shangri-La.

Tonight your beauty burns into my memory
The wheel of heaven turns above us endlessly
This is all the heaven we got, right here where we are in our Shangri-La.
In our Shangri-La
In our Shangri-La…”




“E’ la fine di un giorno perfetto per i ragazzi e le ragazze del surf,
Il sole sta calando sulla spiaggia facendo spegnere il mondo.
C’è un diamante nel cielo, la nostra stella della sera, nel nostro Shangri-La

Lascia bruciare forte quel fuoco, proprio qui e proprio adesso,
è qui e poi non c’è più, non è un segreto tuttavia.
Potremmo non amarci mai più sulla musica delle chitarre, nel nostro Shangri La

Stasera la tua bellezza brucia nei miei pensieri,
la ruota del Paradiso gira su di noi senza fine.
Questo è tutto il Paradiso che abbiamo, proprio qui dove siamo, nel nostro Shangri La

Stasera la tua bellezza brucia nei miei pensieri,
La ruota del Paradiso gira su di noi senza fine.
Questo è tutto il Paradiso che abbiamo, proprio qui dove siamo, nel nostro Shangri
La
Nel
nostro Shangri-La
Nel nostro Shangri-La…”.


Mark Knopfler

lunedì 16 dicembre 2013

Nebbia, di Carl Sandburg

Nebbia

La nebbia arriva
su zampine di gatto.
 
S’accuccia e guarda
la città e il porto
sulle silenziose anche
e poi se ne va via.

Carl Sandburg


silenziosa,
nasconde e cela
un abbraccio
una svista...

domenica 15 dicembre 2013

Anelo all'eternità..., di Kahlil Gibran

Anelo all'eternità,
perchè lì troverò
i miei quadri non dipinti,
e le mie poesie non scritte.
 
Kahlil Gibran
 
 
o ci sarà il nulla?
il vuoto?
l'oblio?
 

sabato 14 dicembre 2013

Rimasugli, di Anonimo


Rimasugli

Briciole di tempo
impegnano alibi e pensieri,
giù. nel fondo del cuore,
rimane un'eco lontana.
Nel frettoloso viavai
mi perdo in un attimo solo,
fuori, nel mattutino gelo,
ghiacciano alcune risposte.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate

venerdì 13 dicembre 2013

Santa lucia, di Francesco De Gregori

Santa Lucia

Santa Lucia per tutti quelli che hanno gli occhi
e un cuore che non basta agli occhi
e per la tranquillità di chi va per mare
e per ogni lacrima sul tuo vestito
per chi non ha capito.
Santa Lucia per chi beve di notte
e di notte muore e di notte legge
e cade sul suo ultimo metro
per gli amici che vanno e ritornano indietro
e hanno perduto l’anima e le ali.
Per chi vive all’incrocio dei venti ed è bruciato vivo
per le persone facili che non hanno dubbi mai
per la nostra corona di stelle e di spine
e la nostra paura del buio e della fantasia
Santa Lucia il violino dei poveri
è una barca sfondata e un ragazzino
al secondo piano che canta ride e stona
perché vada lontano fa che gli sia dolce
anche la pioggia nelle scarpe, anche la solitudine.

Francesco De Gregori


mercoledì 11 dicembre 2013

Sovente i boschi..., di Emily Dickinson

Sovente i boschi sono rosa -
Sovente sono bruni.
Sovente le colline si spogliano
Dietro il mio paese natio.
Spesso è coronata una testa
Che ero solita visitare -
E altrettanto spesso un recesso
Dove usava stare -
E la Terra - mi dicono -
Sul suo asse ha girato!
Prodigiosa Rotazione!
Da appena dodici compiuta!


Emily Dickinson


sparuti cristalli di ghiaccio
e foglie già morte,
un vivido cielo
e un albero spoglio...

martedì 10 dicembre 2013

Sole in Inverno, di Anonimo


Sole in Inverno

Inverno di sole
riflette cristalli di luce
ricordo le viole
nel tempo più truce
di questo dolore
che sovrasta l'amore.
Nel cuore di anime
perse nel vento, vaganti
lacrime e rime
di pensieri inquietanti;
vorrei correre forte
sfuggire alla sorte.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate

lunedì 9 dicembre 2013

Samarcanda, di Roberto Vecchioni

Samarcanda

Ridere, ridere, ridere ancora,
ora la guerra paura non fa,
brucian le divise nel fuoco la sera,
brucia nella gola vino alla sazieta',
musica di tamburelli fino all'aurora,
il soldato che tutta la notte ballo',
vide fra la folla quella nera signora,
vide che cercava lui,e si spavento'.
"Salvami, salvami, grande sovrano,
fammi fuggire, fuggire di qua,
alla parata lei mi stava vicino,
e mi guardava con malignita'".
"Dategli, dategli un animale,
figlio del lampo, degno di un re,
presto, piu' presto perche' possa scappare,
dategli la bestia piu' veloce che c'e'".
Corri cavallo, corri ti prego
fino a Samarcanda io ti guidero',
non ti fermare, vola ti prego
corri come il vento che mi salvero'
Oh oh cavallo, oh oh cavallo,
oh oh cavallo, oh oh cavallo, oh oh".
Fiumi poi campi poi l'alba era viola,
bianche le torri che infine tocco',
ma c'era fra la folla quella nera signora
stanco di fuggire la sua testa chino':
"Eri tra la gente nella capitale,
so che mi guardavi con malignita',
son scappato in mezzo ai grilli e alle cicale,
son scappato via ma ti ritrovo qua!"
"Sbagli, t'inganni, ti sbagli soldato
io non ti guardavo con malignita',
era solamente uno sguardo stupito,
cosa ci facevi l'altro ieri la'?
T'aspettavo qui per oggi a Samarcanda,
eri lontanissimo due giorni fa,
ho temuto che per ascoltar la banda
non facessi in tempo ad arrivare qua.
Non e' poi cosi' lontana Samarcanda,
corri cavallo, corri di la'...
ho cantato insieme a te tutta la notte
corri come il vento che ci arrivera'
Oh oh cavallo, oh oh cavallo,
oh oh cavallo, oh oh cavallo, oh oh".

Roberto Vecchioni



domenica 8 dicembre 2013

Sempre camminerò..., di Kahlil Gibran

Sempre camminerò
per queste spiagge
tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta
e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre
spiaggia e mare rimarranno.

Kahlil Gibran


scie e tracce
in un continuum
sempre...

sabato 7 dicembre 2013

Il gatto, di Charles Baudelaire

Il gatto

Vieni sul mio cuore innamorato, mio bel gatto:
trattieni gli artigli della zampa,
e lasciami sprofondare nei tuoi occhi belli
misti d’agata e metallo.

Come s’inebria di piacere la mia mano
palpando il tuo elettrico corpo
con le dita che tranquille ti accarezzano
la testa e il dorso elastico!

E penso alla mia donna, a quel suo sguardo
come il tuo, amabile bestia,
freddo e profondo che taglia e fende come freccia,

e a quell’aria, a quel profumo
che pericoloso fluttua sul suo corpo
dai piedi su fino alla testa!

 
Charles Baudelaire


lentezze aggraziate
slegano vincoli leggeri,
un attimo vaga
raccolto da passi felpati...

venerdì 6 dicembre 2013

Invictus, di William Ernest Henley

Invictus
Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe ma l’orrore delle ombre
e ancora la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Son Io il signore del mio destino.
Son Io il capitano dell'anima mia.

William Ernest Henley


ciao
grande uomo,
ciao...

giovedì 5 dicembre 2013

Scorre nelle dita,... di Anonimo



scorre nelle dita,
la musica.
la parola;
si ferma sul rigo
o sul foglio,
rimane
melodia infinita

Anonimo
del XX° secolo
frammenti ritrovati

mercoledì 4 dicembre 2013

Scuola, di Sandro Penna

Scuola

Negli azzurri mattini
le file svelte e nere
dei collegiali. Chini
sui libri poi. Bandiere
di nostalgia campestre
gli alberi alle finestre.

Sandro Penna


tempo passato,
ricordo quasi sbiadito,
eppure
da qualche parte
un sospiro
retaggio di allora...

martedì 3 dicembre 2013

Sereno, di Giuseppe Ungaretti

Sereno

Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle.
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore
del cielo.

Mi riconosco
immagine
passeggera
presa in un giro
immortale

Giuseppe Ungaretti


nel cuore una luce,
nel sole un'ombra,
come siamo,
come siamo noi...

lunedì 2 dicembre 2013

Tra il dolore e la gioia, di Giovanni Pascoli

Tra il dolore e la gioia

Vidi il mio sogno sopra il monte in cima;
era una striscia pallida; co' suoi
boschi d'un verde quale mai né prima
vidi né poi.
Prima, il sonante nembo coi velari,
tutto ascondeva, delle nubi nere:
poi, tutto il sole disvelò del pari
bello a vedere.
Ma quel mio sogno al raggio d'un'aurora
nuova m'apparve e sparve in un baleno,
che il ciel non era torbo più né ancora
tutto sereno.

Giovanni Pascoli
Myricae, Pensieri, IX




















dopodichè torna,
la mente, il fare,
disdette e reclami
in susseguirsi folle,
avventato...


domenica 1 dicembre 2013

E' Domenica, di Anonimo


Peppino Rotondo, domenica a Pagliarelle

E' Domenica

Freddo e chiaro,
lontano si sente il silenzio
mattutino, quello vero;
passanti distratti
schivano foglie bagnate,
tra i rami del noce
intravedo montagne, lontane.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate