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martedì 30 settembre 2014

Per ogni istante d'estasi..., di Emily Dickinson

Per un istante d'estasi
Noi paghiamo in angoscia
Una misura esatta e trepidante,
Proporzionata all'estasi.
Per un'ora diletta
Compensi amari d'anni,
Centesimi strappati con dolore,
Scrigni pieni di lacrime
Per un istante d’estasi
 
Emily Dickinson
 
Gian Lorenzo Bernini,
Estasi della Beata Ludovica Albertoni
  
ogni momento, attimo,
pervaso di quel bel senso denso;
si stampa indelebile, rimane,
come un marchio impresso
e nascosto...

lunedì 29 settembre 2014

29 Settembre, di Lucio Battisti


29 Settembre
 
Seduto in quel caffe'
io non pensavo a te....
Guardavo il mondo che
girava intorno a me...
Poi d'improvviso lei
sorrise
e ancora prima di capire
mi trovai sottobraccio a lei
stretto come se
non ci fosse che lei.
Vedevo solo lei
e non pensavo a te...
E tutta la citta'
correva incontro a noi.
Il buio ci trovo'
vicini
un ristorante e poi
di corsa a ballar sottobraccio a lei
stretto verso casa abbracciato a lei
quasi come se non ci fosse che,
quasi come se non ci fosse che lei.
Mi son svegliato e
e sto pensando a te.
Ricordo solo che,
che ieri non eri con me...
Il sole ha cancellato tutto
di colpo volo giu' dal letto
e corro li' al telefono
parlo, rido e tu.. tu non sai perche'
t'amo, t'amo e tu, tu non sai perche'
parlo, rido e tu, tu non sai perche'
t'amo t'amo e tu, tu non sai perche'
parlo, rido e tu, tu non sai perche'
t'amo, t'amo tu, tu non sai perche'.
 
Lucio Battisti

 

domenica 28 settembre 2014

Epigrafe per una generazione, di lino Curci

Epigrafe per una generazione
 
Tutto scivola sulla superficie dell'anno,
non quel primo passo esitante
su un altro mondo, che vedemmo d'estate.
 
Tutto scivola, è già passato, le guerre
e la pace impossibile, i governi
della violenza, il fermento e i dolori
d'una generazione. Sono stanco
di negare me stesso e rifiutare la gioia,
anche questo finirà, lo sento,
tutto scivola con noi nell'abisso del tempo.
 
Ma quel nuovo passo sulla scala dell'uomo
e quel modo di viverlo e vederlo,
che fummo sulla lunga ora di morte
se non l'occhio che ha visto il piede che esplora,
il principio di un gesto interminabile
e l'amore felice di non compiersi.
 
Il vero amore che sa tornare al silenzio,
la vita consapevole di restare sommersa.
Fummo gli altri dopo di noi, la parola nel vento;
e tre uomini come noi che al ritorno pregavano in locale
isolato.
Guardateci nel nostro vero volto,
noi che fummo il presente e il passato, l'amore e il tempo.
 
Lino Curci
 
 
noi e solo noi,
stiamo uccidendo la terra;
poi rimarremo soli
e soli siamo...

sabato 27 settembre 2014

Chine, di Anonimo

Chine
 
Le chine irrisolte
dei mai assoluti,
gli assillanti spazi, ristretti.
Insieme o contro
poco importa ma resta
un vago sentore vetusto;
mi assiepo ai contrasti
spezzo le righe,
spazio la mente.
 
Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate
 
 

venerdì 26 settembre 2014

E battono le ore,... di Maria Luisa Spaziani

E battono le ore, sempre battono,
batteranno per secoli e millenni
quando saranno morti, sprofondati,
campanili e campane.

Anche il mio cuore batterà nel petto
dell'universo, e noi saremo cenere.
Cenere di campane, di clavicole,
di macerie e di cellule del mare.


Maria Luisa Spaziani
Le onde del tempo
 
 
rintocchi domenicali,
odore di fieno, di mais;
le mie ore paesane,
come attimi sereni...

giovedì 25 settembre 2014

Fine di un giorno, di Giorgio Vigolo

Fine di un giorno
 
Sono belle le sere
quando la luce scende di colore
e dall' oro e dal viola
s' immerge nel turchino.
Ma questa grigia fine
di giorno sotto il cenere d' agosto
ha il pallore che scava il viso umano
un istante dopo la morte.
 
Dentro il cielo spettrale
i cipressi s' infiggono più neri
e più livido sotto le loro ale
si rizza il travertino
della chiesa che altissima trasale
con un sobbalzo d' ossa
gridato con un urlo senza voce
come quando nei sogni
si vorrebbe chiamare e non si può.
 
Giorgio Vigolo
 
 
la sera..., crepuscolo,
il giorno va via,
l'anima tace;
il torpore che arriva,
il senso di fine
poi arriva la notte...

mercoledì 24 settembre 2014

Vergine altera,... di Antonio Machado

Vergine altera, o mia compagna, t'arde
un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore è questa luce
eterna della tua nera faretra.
Con me verrai finchè proietti un'ombra
il corpo e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera, o mia compagna

Antonio Machado
 
 
e tu?
vita mia di fianco,
solo ogni tanto ti accorgi
che sono e continuo ad essere?

martedì 23 settembre 2014

Al mio doppio,di Stephen Dunn

Al mio doppio
                 

Sei sempre stata quella cauta
che entra nella passione in punta di piedi
e la taglia a metà con la ragione.
Te l'ho permesso, e sono andato
per vie più felici e selvagge.
Ora ogni mio pensiero
sembra una fune annodata
a un'altra fune, che va indietro
nel tempo. Siamo intrecciati.
Ho imparato a esitare
persino dinanzi alla porta più spalancata.
Non so cosa tu abbia imparato.
Ma andare avanti, lo sento,
è andare insieme adesso. C'è un posto
dove vorrei arrivare prima di notte.


Traduzione di Patrizio Ceccagnoli
After Pavese: la "poesia-racconto" 
Stephen Dunn
 
 
dietro di me
me stesso, un attimo,
un'ombra che mi segue,
a volte precede l'intenso;
ogni tanto si perde... 

lunedì 22 settembre 2014

Parlammo sicuri tra belle acque..., di Susanna Rafart

Parlammo sicuri tra belle acque
bagnate da tamerici
e accordammo parole, quiete le nostre mani
– ricche in oro estorto –
e le fronti alte e assolate
dalle molte ore trascorse.
Dicevamo quello che non volevamo dire
e tacevamo le intenzioni amare;
immensamente gentili,
noi – i mortali, i non amati –
vegliavamo su rispettabili leggi umane.
Cosí, vedevamo cavalcare Ciro il nobile,
l’eletto, prudente sin dall’infanzia.
E noi, corruttibili e accecati dalla
bellezza del suo aspetto, muti
e silenziosi
dietro lo scudo di suo fratello Artaserse.
Traduzione di Francesco Ardolino

Susanna Rafart
Pozzo di neve
 
 
acque...,
come quelle che mi mancano,
che non frequento da tempo...

domenica 21 settembre 2014

Fine Estate, di Anonimo

 
Fine Estate
 
Le rive solinghe si vanno
riempiendo di relitti marini,
le onde già stanche,
i pensieri confusi
e le orme sulla battigia...
per contro...
si anima il bosco...
 
Anonimo
del XX* secolo
 
poesie ritrovate

sabato 20 settembre 2014

Agonia, di Giuseppe Ungaretti

Agonia
 
Morire come le allodole assetate
sul miraggio
O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perché di volare
non ha più voglia
Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato.
 
Giuseppe Ungaretti
 
 
nel filo del segno
si ritrova il contesto
ho parlato con chi ha vissuto
ho scoperto le cose, il passato;
ora torno al presente...

venerdì 19 settembre 2014

Luce e polvere, di Nikola Madzirov

Luce e polvere
                  

Nello spazio fra
le quattro stagioni ti troverò,
quando si portano a passeggio i bambini
e le anime sono rese
come piatti sporchi
in una mensa operaia.

Non siamo una religione
e nessuno crede nelle
nostre sacre scritture.

I nostri sguardi si nascondono
fra le pieghe delle tende
che fanno filtrare le preghiere d'altri
e la luce cadente.

Si toccheranno i nostri angeli
quando ci abbracciamo
nell'oscurità, qualcuno accenderà una candela
per proclamare un regno?

Siamo la luce di un fiammifero bruciato
che al toccarlo
                  diviene polvere.                  
Nikola Madzirov
 Aspettando il vento
Traduzione di Piero Salabè
 
 
quando spiragli di luce
rischiarano il buio
ci si sente felici,
anche se c'è polvere
anche se si respira male;
buio e polvere?....

giovedì 18 settembre 2014

Motivo dimenticato, di Paul Verlaine

Motivo dimenticato

Piove su tutte le strade
e piove nel fondo al mio cuore:
non so, non so da dove
giunge questo languore.

Sonoro bruir della piova
per le zolle, sopra le ardesie;
a un cuor che dolce s'accora
oh dolce bruir della piova!

Questo pianger da dove mi viene?
Inganno? E quale? Nessuno.
Eppure nel cuore che geme
da dove, da dove mi viene?

E come duole un dolore
senza radice alcuna.
Odio non c'è, non c'è amore:
e tanta è la pena del cuore.

Paul Verlaine
  
 
il fascino discreto
dell'acqua che scorre,
lava le cose del mondo,
inquieta i pensieri;
rivoli scendono
lungo le rughe dei volti
di quando si è tristi... 

mercoledì 17 settembre 2014

Finchè..., di Viron Leondaris

Finché...
                 
Questi tetti
che palpitano come mani insanguinate sotto la luna
e le strade bagnate che brillano come coltelli...
- Lasciatemi, lasciatemi stare,
non parlatemi della gita di domani
del vostro abito nuovo non mi dite
non misuratemi il battito del polso
non fasciatemi la fronte con carezze.
La mia febbre non durerà
finché mi accenderanno intorno orrendi fuochi
finché vorticheranno intorno le finestre
di prigioni e ospedali,
continuerò ad avere questi incubi,
produrrò questo vaniloquio
finché durerà il tremore della Libertà per le strade
finché nella foschia delle albe
le rose degli spari delle esecuzioni spalancheranno gli occhi.

Viron Leondaris
Traduzione di Nicola Crocetti
Poeti greci del Novecento 
a cura di Nicola Crocetti e Filippomaria Pontani
Arnoldo Mondadori Editore 2010
 
 
già...fino a quando?
è un pensiero che ricorre
insegue le frasi nel cervello
si afagia quando viene sonno;
un contesto diverso,
un attimo svanito,
finchè...

martedì 16 settembre 2014

Il canto, di Ted Hughes

Il canto
 
Non aveva bisogno dell’aria
O del cielo distante
Il canto
Non aveva bisogno dell’erta donde echeggiò
Non aveva bisogno delle foglie
Tra cui palpitò
Non aveva bisogno delle pietre indifferenti
che tuttavia turbò
Non aveva bisogno dell’acqua
Il canto non aveva bisogno della sua stessa bocca
Era incurante della sua stessa gola
Dei polmoni e delle vene
Da cui sgorgava
Il canto fatto di gioia
Cercava fino a sembrare un lamento
Quello che non esisteva
Disteso sul sepolcro vuoto
Di quello che non era ancora nato.
 
Ted Hughes
 
 
 
un canto si leva nell'aria,
è gioia? preghiera?
o è solo sentirsi sereni?
un canto si leva...
nell'aria...

lunedì 15 settembre 2014

Riflesso

un attimo e realtà diviene
fiabesca immagine, leggenda;
vivere nei sogni, sereno,
vivacchiare il quotidiano;
nello sconforto del dubbio
compare una luce,
un presagio... 
 
 

domenica 14 settembre 2014

Sogno o realtà, di Anonimo

Sogno o realtà
 
Ho scolpito col pensiero un sogno,
lontano, oltre i suoni del mondo
ed ecco, nello specchio riflesso
il viso che cambia nel tempo;
il sogno dipana i suoi istanti
in immagini eteree, velate,
nei contorni indistinti scorgo
coloro che furono immensi
immersi nel cuore profondo.
 
Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate
 
 

sabato 13 settembre 2014

C'è una certa inclinazione di luce..., di Emily Dicjinson

C'e' una certa inclinazione di luce,
i pomeriggi d'inverno
che opprime,come il peso
di musiche di cattedrale
Una ferita celeste,ci apporta
non ne troviamo cicatrice,
ma una interna differenza,
dove stanno i significati
Nessuno puo' insegnarla altrui
è il sigillo la disperazione
un'imperiale afflizione
inviataci dall'aria
Quando viene,il paesaggio ascolta
le ombre trattengono il fiato
quando va, è come la distanza
nell'aspetto della morte
 
Emily Dickinson
 
 
 
la luce colpisce,
rischiara e, a volte, acceca;
eppure, quando siamo nel buio
la cerchiamo con ansia...

venerdì 12 settembre 2014

Dèttami versi d'amore..., di Boris Ryzhij

Dèttami versi d'amore
Sii d'animo un po' insincero.
Il mio cuore cattivo e freddo
Fa' esplodere con un verso sorprendente.
Raccontami le parole semplici
Fa' che mi parta girando la testa.
Nel parco umido le teste imbiancate,
Sorridendo, scuotono "i ragazzi della mala".
Si meravigliano: quanti anni hai?
Tu, fratellino, per natura, sei un poeta.
Tutto questo è accaduto a te
Per il tuo racconto non c'è prezzo.
Sorrido bevendo un bicchiere
Alla fortuna, e lo nascondo in tasca,
Stringo le mani ruvide,
Vado via nella nebbia, ondeggiando.
Metto tutti i puntini sulle i,
A me – per le bugie – ardere nel fuoco,
Ma è già pronto il posto in Paradiso
Per voi – per la fede avuta nella mia vocazione.

 
Traduzione di Natalia Stepanova
Boris Ryzhij
 Dèttami versi d'amore
 
 
amore in ogni dove,
quando piove o col sole;
amore nell'aria, nel cuore,
sui fogli di carta...

                  

giovedì 11 settembre 2014

Sempre camminerò..., di Kahlil Gibran

Sempre camminerò per queste spiagge
tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta
e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.

 
Kahlil Gibran
 
 
la risacca scopre,
cose di mare nascoste;
dopo l'onda il rientro,
come Settembre
dopo l'estate...

mercoledì 10 settembre 2014

Ombre trasparenti, misteriose diAleksandr Aleksandrovic Blok

Ombre trasparenti, misteriose
 
Ombre trasparenti, misteriose
nuotano verso Te, e Tu con loro vai;
nell’abbraccio di cerulee visioni,
a noi incomprensibili, ti perdi.
Sconfinati avanti a Te s’inazzurrano
mari e campi, e montagne, e foreste,
gli uccelli si chiamano nella libera altezza,
la nebbia si leva, fiammeggiano i cieli.
Ma qui, in basso, nella polvere, nell’onta,
scorti un attimo i Tuoi tratti immortali,
l’ignoto schiavo ispirato
Ti canta. E tu lo ignori,
non lo distingui nella moltitudine,
non lo ripaghi d’un Tuo sorriso,
quando, vinto, Ti segue con lo sguardo
che ha gustato la Tua immortalità.
 
Aleksandr Aleksandrovic Blok
 
 
 
le ombre, già le ombre;
passano silenziose, impalpabili,
come segni del tempo,
delle persone e delle cose... 

martedì 9 settembre 2014

Un altro tempo..., di Anonimo



un altro tempo si è fermato,
scatola rotta ha riverso
il contenuto nell'aria immota...
nel buio dell'alba
prima del crepuscolo;
forse la via è aperta
a quell'ora per tutti
i cuori in partenza...
 
(a Matilde "zia Tilde" Baranzelli Zanoni)
Anonimo
del XX° secolo
frammenti ritrovati
 
 

lunedì 8 settembre 2014

La mia voce, di Amalia Guglielminetti

La mia Voce
 
La mia voce non ha rombo di mare
o d'echi alti tra fughe di colonne:
ma il susurro che par fruscìo di gonne
con cui si narran feminili gare.
Io non volli cantar, volli parlare,
e dir cose di me, di tante donne
cui molti desideri urgon l'insonne
cuore e lascian con labbra un poco amare.
E amara è pur la mia voce talvolta,
quasi vi tremi un riso d'ironia,
più pungente a chi parla che a chi ascolta.
Come quando a un'amica si confida
qualche segreto di malinconia
e si ha paura ch'ella ne sorrida.

 
Amalia Guglielminetti
 
  
voce e parole,
sensi nell'aria e pensieri espressi;
i suoni rimbombano i concetti
i segreti, quelli no,
stanno silenti...

domenica 7 settembre 2014

Fantasmi, di Arturo Graf

Fantasmi
 
Mezzanotte: fremendo l’oriuolo
I lenti squilli nel silenzio esala;
E mezzanotte; pensieroso e solo
Io seggo in mezzo alla profonda sala.
Splende d’un lume abbacinato e fioco
Delle finestre il gotico traforo;
Come una nebbia di stemprato foco
Raggian nel bujo i lacunari d’oro.
Nel ciel cui spazza il gelido rovajo,
Dietro i frastagli d’una guglia bruna,
Come uno scudo di forbito acciajo
Il disco sale della colma luna.
E mezzanotte; una mortal quiete
Il freddo e sonnolento aere ingombra;
Un organo s’addossa alla parete,
E con le terse canne allista l’ombra.
Io guardo innanzi a me lo steso arazzo,
E a poco a poco, trasparenti e pure,
Veggo apparir sul fondo pavonazzo,
Colorirsi e passar care figure.
Larve di donne innamorate e morte,
Coronate di gigli e d’amaranti,
Belle, soavi, in dieta estasi assorte,
Piene di carita nei lor sembianti.
Passan lente e leggiere, in compagnia,
E tornano a vanir nell’aer scuro;
Io veggo la dipinta anima mia
Istoriarsi a mano a man sul muro.
L’organo si ridesta; entro le cave
Trombe gorgoglia un gemebondo fiato;
Trema un canto nell’aria arcano e grave
 
Arturo Graf
 
 
ritornano come pensieri,
volti indistinti passati o finiti,
riempiono cuori ed anime
a volte fanno piangere,
spesso si sorride.

sabato 6 settembre 2014

Tu sei come una terra..., di Cesare Pavese

Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C'è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t'ingombrano e vanno nel vento.
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell'estate.
 
29 ottobre 1945
Cesare Pavese
 
 
 
i confini incerti,
le lunghe ore d'ansia,
una visione di orizzonte,
l'arsura, la sete...

venerdì 5 settembre 2014

Nebbie e Settembre, di Anonimo


 

Nebbie e Settembre

Basse sui pini, in montagna
coperte a coprire percorsi,
vedo la nebbia;
ecco ora è in campagna
a sfiorare il granturco,
ad avvolgere pioppi.
Poi la rivedo sul fiume
a lambire le acque
acquietare il rumore.
Le nebbie.
Settembre prelude l'autunno
il sole è già fresco
quando si riesce a vedere.

Anonimo
del XX° secolo 
poesie ritrovate