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domenica 28 settembre 2014

Epigrafe per una generazione, di lino Curci

Epigrafe per una generazione
 
Tutto scivola sulla superficie dell'anno,
non quel primo passo esitante
su un altro mondo, che vedemmo d'estate.
 
Tutto scivola, è già passato, le guerre
e la pace impossibile, i governi
della violenza, il fermento e i dolori
d'una generazione. Sono stanco
di negare me stesso e rifiutare la gioia,
anche questo finirà, lo sento,
tutto scivola con noi nell'abisso del tempo.
 
Ma quel nuovo passo sulla scala dell'uomo
e quel modo di viverlo e vederlo,
che fummo sulla lunga ora di morte
se non l'occhio che ha visto il piede che esplora,
il principio di un gesto interminabile
e l'amore felice di non compiersi.
 
Il vero amore che sa tornare al silenzio,
la vita consapevole di restare sommersa.
Fummo gli altri dopo di noi, la parola nel vento;
e tre uomini come noi che al ritorno pregavano in locale
isolato.
Guardateci nel nostro vero volto,
noi che fummo il presente e il passato, l'amore e il tempo.
 
Lino Curci
 
 
noi e solo noi,
stiamo uccidendo la terra;
poi rimarremo soli
e soli siamo...

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