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domenica 26 febbraio 2017

Destino, di Carmen Conde

Destino

                  Se non sono radice e solo questo,
ahi, quando si vedranno il mio stelo e i miei fiori,
e quando nasceranno i frutti?
Quale giorno attende il tempo, quale l'aria,
e perché Dio mi vuole lancia oscura
nella sua dura terra?

Non è che non voglio più essere radice
quando già posso esser tronco, foglie, rami,
dei miei fiori più belli.
Frutto fra i denti degli uomini,
voglio continuare ad essere radice.
Spiccare il salto trascinando terra
e unirla al cielo.

Sempre radice, tra il grano
scuro come ora sono scura.
Ma andando verso il regno del volo,
camminando tra le brezze; essere il porto degli uccelli,
il legno della nave, e che le coppe
si colmino del mio corpo e della mia essenza.

Se non spero d'essere fiore, aprirmi in frutto,
avere tra le mani terra e cielo,
vibrare come colonna tra i due...
Tu Dio; tu che mi hai creato, non costringermi
ad essere una radice della terra:
radice, solo radice: profonda radice!


Carmen Conde
Senza Eden
traduzione di Gabriele Morelli
 
 
il fato, ciò che ci aspetta,
dietro angoli più o meno illuminati,
dopo ogni svolta della strada il destino,
quello che ci aspetta al varco...sempre...

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