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sabato 17 ottobre 2020

Elegia, di Alfonso Gatto

Elegia

Padre vinto nel sonno
oscuro e lontano,
ilbambino ti sveglia con la mano.
Ancora nato nel tuo sogno chiede
ricordo dell’età che ti correva
giovane agli occhi,
mesto al sollievo della sua sembianza
non vuole che tu creda
la morte buia nell’eternità.
Era così soave il cielo intorno,
a respiro e a cadenza della sera
tu mi portavi in braccio al sonno
fresco di primavera.
Forse è questo la morte, un ricordare
l’ultima voce che ci spense il giorno.

Alfonso Gatto

mio padre, un grande padre,

ieri quasi scordato, oggi ricordo;
c'era il sole dopo la tempesta, la luce
eppure il buio ti accolse il mattino...

 

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