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giovedì 25 dicembre 2025

Vetro colorato, di Anonimo

Vetro colorato

Un'emozione solo mia traspare
da quel goffo tentativo fallito;
resta nel vento il senso di pace
che oscura i segni del cuore.
Particolari infinitesimi
scompaiono al viso che vedo
riflesso nel vetro, confusi
tra luci multicolori di festa...
 
Anonimo
del XIX° Secolo
poesie ritrovate

mercoledì 24 dicembre 2025

Vigilia, di Anonimo

Vigilia

In questa vigilia di bimbi
ancora in attesa, gioiosi
senza la neve che arriva;
ricordo aspettavo dietro vetri
che ora sanno di antico
i disegni dei candidi fiocchi,
ora levo lo sguardo ai sospiri...

Anonimo
del XIX° Secolo
poesie ritrovate

martedì 23 dicembre 2025

Canto d'Inverno, di Adriano Grande

Canto d'Inverno

Canto d'inverno, terrore solenne,
scialbore immane che uccidi, è fuggita
ogni gioia serena della vita.
L'aria di nebbia è satura, gremita
di voci in pianto; e il vento le create
forme distrugge. Svanì quel che venne
ad illustrare i cieli dell'Estate...
Come lontana sei tu, Primavera!
Anche il ricordo ne ha perduto il cuore.
Ed esiliata in questo freddo orrore
l'anima aspetta, senza rifiatare,
non sa che cosa: se la morte o il sole. 

Adriano Grande

In quel contesto astruso
scollinasti, o sguardo, oltre;
io ero perduto nel tuo sogno,
il freddo invitava all'abbraccio...

lunedì 22 dicembre 2025

This winter day, di Maya Angelou

This winter day

La cucina è la sua prontezza
le cose bianche, verdi e arancioni
perdono il loro sangue nella zuppa.
Un sacrificio rituale che scatena
un odore al mio naso e fa sì che
la mia lingua a marciare
scivolando nel liquido del suo gocciolare.
Il giorno, striato d’argento
di pioggia, si scontra con
la mia finestra e la mia zuppa.

Maya Angelou

"Bevendo un brodo caldo..."
manca il tempo passato, ieri
le palpebre sbattono il sonno
lontano dal senno, è Inverno...

domenica 21 dicembre 2025

Albero secco, di Corinne Albaut

Albero secco

In uno splendore di fuoco,
rosse, gialle, bruciacchiate
le foglie se ne sono andate.

L’albero ora tende
le braccia nodose e nere
verso un cielo grigio e greve.

L’inverno è arrivato.

Corinne Albaut

Inverno come il cuore,
attesa di giorni di luce
 ristoro ferite ancora dolenti, 
dentro come coltelli affilati...

sabato 20 dicembre 2025

Tardo autunno a Venezia, di Rainer Maria Rilke

Tardo autunno a Venezia

La città più non fluttua come un’esca
a captare ogni giorno che s’affacci;
ora al tuo sguardo i vitrei palazzi
dànno un suono più crudo. E dai giardini penzola

l’estate come marionette in mucchio,
a testa in giù, estenuate, uccise.
Ma dal fondo, da antichi scheletri di foreste,
una volontà sale, come se l’Ammiraglio

dovesse in una notte raddoppiare le galere
nell’Arsenale in veglia a incatramare
già la prossima brezza mattutina

con una flotta che a forza di remi
avanza e empiendo il giorno di pavesi
prende il gran vento, raggiante e fatale.

Rainer Maria Rilke

Non amo la città dell'acqua
ma vivo uguale la sua bellezza;
stanco di precedere il tempo
siedo su un contesto usato...

venerdì 19 dicembre 2025

Cantilena e riflesso, di Anonimo


Cantilena, filastrocca di bimbi
si rende palese stagione cadente
i colri che attenuano i toni
sono come la mia anima oggi...

giovedì 18 dicembre 2025

Dicembre, di Adriano Grande

Dicembre

Il bel tempo è finito. Ecco a torrenti
dal ciel la pioggia; ed ecco, lamentosi,
dal mar, dai monti, i penetranti vènti.
Ecco la bruma dei pensieri ansiosi. 

Questo, o Signore, delle risplendenti
fughe in natura, ove cercai riposi
e n'ebbi invece oscuri stordimenti,
m'avanza solo, nei dì dolorosi. 

Sto inginocchiato con la fronte al suolo,
ma a Te non basta. Anche il mio pentimento
non dà riparo, lacero mantello. 

Nell'antica miseria, al gelo e al duolo
rabbrividisco. Il nuovo smarrimento
lungi dal nembo, è il fuggir d'un uccello. 

Adriano Grande

Visioni costantemente grige
di pioggia sparsa e fredda;
rinnovo pensieri mortiferi, soli
in questo opaco contesto...

mercoledì 17 dicembre 2025

Indecisioni, di Anonimo

Indecisioni

Indecisamente stolto ripiego
sua attività manuali e pratiche;
incline ad ogni sensazione impiego
il tempo in attesa di risposte tardive...
 
Anonimo
del XIX° Secolo
frammenti ritrovati

martedì 16 dicembre 2025

Ritorno di Deola, di Cesare Pavese

Ritorno di Deola

Torneremo per strada a fissare i passanti
e saremo passanti anche noi. Studieremo
come alzarci al mattino deponendo il disgusto
della notte e uscir fuori col passo di un tempo.
Piegheremo la testa al lavoro di un tempo.
Torneremo laggiú, contro il vetro, a fumare
intontiti. Ma gli occhi saranno gli stessi
e anche i gesti e anche il viso. Quel vano segreto
che c’indugia nel corpo e ci sperde lo sguardo
morirà lentamente nel ritmo del sangue
dove tutto scompare.

Usciremo un mattino,
non avremo piú casa, usciremo per via;
il disgusto notturno ci avrà abbandonati;
tremeremo a star soli. Ma vorremo star soli.
Fisseremo i passanti col morto sorriso
di chi è stato battuto, ma non odia e non grida
perché sa che da tempo remoto la sorte
– tutto quanto è già stato o sarà – è dentro il sangue,
nel susurro del sangue. Piegheremo la fronte
soli, in mezzo alla strada, in ascolto di un’eco
dentro il sangue. E quest’eco non vibrerà piú.
Leveremo lo sguardo, fissando la strada.
[marzo-aprile 1936]

Cesare Pavese

In quegli incontri furtivi
ritrovo il senso del tempo;
gli abbarcci, le lacrime di sale
nel sole o nella pioggia, vere...

lunedì 15 dicembre 2025

Tu chiami una vita, di Salvatore Quasimodo

Tu chiami una vita

Fatica,d’amore, tristezza,
tu chiami una vita
che dentro, profonda, ha nomi
di cieli e giardini.

E fosse mia carne
che il dono di male trasforma.

Salvatore Quasimodo

Catarsi ormai sempre difficili
rimane quella voglia di cielo;
come foglie distese a seccare
restiamo sdraiati sul cuore...

domenica 14 dicembre 2025

Apparenze, di Anonimo

Apparenze

Comparse scostanti imprimono
indelebili tracce nel cuore;
ancora fa male pensarla
ritratta in disegni confusi.
 
Le pieghe dell'anima attivano
endorfiche visioni prospettiche,
i volti sovrappongono attimi
dispersi dal processo del tempo...
 
Anonimo
del XIX° Secolo
frammenti ritrovati

sabato 13 dicembre 2025

Lo specchio delle civette, di Aldo Palazzeschi

Lo specchio delle civette

Sull’acqua del fiume tranquillo
si sporge bruciato il gran ramo
d’un albero grande
che solo quel ramo ha bruciato.
Si posan la notte,
sul ramo sporgente,
civette a migliaia.
Si posan ridendo,
guardando nell’acqua del fiume
che sotto vi scorre tranquillo.

Aldo Palazzeschi

Anche qui, civette, notturne
estati e buio diradato autunnale
primavere, la luna, poi inverno 
i rapaci voli in silenzio, planate...