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martedì 31 maggio 2022

Forse mi dimenticherai, di Allan Riger-Brown

Forse mi dimenticherai.
Lo scorrere del tempo ti aiuterà:
altri sguardi, altri sorrisi
desteranno un sussulto nel tuo cuore.
Un altro sole ti scalderà.
Altre piogge, altre lacrime bagneranno il tuo volto.
Altre brezze si confonderanno
con i tuoi sospiri
ed io non sarò più per te che un nome, un’ombra.
O forse un giorno,
quando cercando te stessa
avrai ancora affondato le mani nella vita,
quando sarai finalmente convinta
che chi sei è dentro di te,
non fuori, non nei corpi più belli,
non nei paesaggi profumi sapori più splendidi,
ma dentro di te,
forse allora mi ricorderai
e saprai che ciò che vedesti specchiato nei miei occhi
fu quel luogo recondito.
Ciò che svelammo un attimo insieme
fu noi stessi.
E fu il sussulto più dolce, più vero.

Allan Riger-Brown

Quando la delusione sarà pervasa
da dolci ricordi sparsi nel fertile cuore
vedremo insieme l'attimo che fummo,
il cielo sarà sorriso per le nostre anime...

lunedì 30 maggio 2022

Intimo giorno, di Anonimo

Intimo giorno
 
Rimane sempre fervido il sogno
in questo giorno, da tanto tempo,
rivedo le tracce lasciate, il disegno
distolto lo sguardo in un lampo.
Un giorno il mio intimo giorno
di quando ho intrapreso un sentiero
che ancora percorro e qui, intorno,
qualcuno rimane, qualche viso sincero
che lascia una traccia voiolenta nel cuore
solcato da strappi e sanguinanti ferite 
che sente la mente nel suo acerbo dolore
e ancora il pensiero non le ha ricucite.

Anonimo
del XX° Secolo
da "Le implicazioni sentimentali" 



domenica 29 maggio 2022

La terra è stufa di noi, di Mahmoud Darwish

La terra è stufa di noi

Ci respinge la terra
e ci costringe nell’ultimo varco
ci spogliamo dalle membra per poter passare.
Ci spreme la terra.
Magari fossimo il suo grano
per morire e
Rinascere.
Magari fosse madre nostra
Perché abbia pietà di noi.
Magari fossimo dipinti sulle rocce,
che il nostro sogno porterà,
come specchi.
Abbiamo visto i volti
Di chi verrà assassinato
Dall’ultimo di noi,
in difesa dell’anima!
Abbiamo pianto sulle feste
dei loro bambini.
Abbiamo visto i volti
di chi lancerà i nostri bambini
dalle finestre di questo ultimo spazio.
Specchi che la nostra stella appenderà!
Dove andremo dopo le ultime frontiere?
Dove voleranno le rondini dopo l’ultimo cielo?
E dove dormiranno gli alberi dopo l’ultimo
respiro d’aria?
Scriveremo i nostri nomi
Con vapore scarlatto,
interromperemo il canto,
perché lo completi la nostra carne lacerata.
Qui moriremo,
qui nell’ultimo passaggio,
qui o forse qui,
pianterà i suoi olivi il nostro sangue.

Mahmoud Darwish

Come una malattia abbiamo invaso la terra
e prosciughiamo risorse, acqua, linfa vitale;
in un equilibrio che non sappiamo trovare
moriremo distrutti in ciò che distruggiamo...

sabato 28 maggio 2022

Casa, di Nicola Gardini

Casa

E dopo un viaggio così lungo
Ritroverai tutto com’era?
Sarà spuntato un grosso fungo
Sul bordo della cassettiera?
Balzerà un rospo dall’armadio?
Il muro avrà sputato i chiodi?
E più non canterà la radio?
I fili si son fatti nodi?
O da una rianimata trave
Raccoglierai rami di rose?
Anche se chiudi bene a chiave
Il tempo fa di queste cose

Nicola Gardini

Mi è difficile tonare a respirare casa
che ebbi con i sensi tesi e sereni;
ora è chiusa a chiave, acqua che scorre,
io la rivedrò un giorno, credo...

venerdì 27 maggio 2022

Immagine ingannevole, di Cees Nooteboom

Immagine ingannevole

Mai stato chi volevi essere,
chi pensavi di essere.
L’abito sbagliato
in un mondo alla rovescia.
Sempre andato avanti a menzogne,
la prima fidanzata, non hai mai creduto
che le frasi più semplici
fossero le più intime. A te l’apparenza
era più familiare
del primo pensiero,
avevi troppo mondo, troppo muschio
sulla tua statua, ti ergevi
con il libro che nemmeno desideravi leggere,
un uomo di carne divenuto stucco,
un angelo d’ombra, solo,
e avvolto nella vuota professione
del tuo nome

Cees Nooteboom


Sono sempre stato così come sono,
insidioso e latente nelle pieghe del cuore;
la spirale di sogni spesso intreccia e disturba
il quotidiano scorrere delle normali cose...

giovedì 26 maggio 2022

Infanzia, di Beatrice Niccolai

Infanzia

Per ogni volta che un uomo strappa con forza
da indosso i tessuti di un sogno,
per ogni silenzio ancora nascosto
in un pensiero di voci e odori,
per tutte le pure del buio,
per quella pelle che non si lava mai,
nemmeno sotto la pioggia della stagione di una donna,
per disegni che non raccontano,
per le minacce fatte con una carezza,
per occhi che non giocano più,
per segreti che trattengono anche le nuvole,
per la diffidenza che non si cancella,
per un corpo che trattiene l’infamia della violenza.
Per tutto questo,
e per le notti che disegnano
notti anche nella luce del giorno
io non perdono
chi ha strappato di una bambina
il sogno.

Beatrice Niccolai

Ralph Hedley
"The tournament"
(Giochi d'infanzia)
 

Ricordo un bambino che non sorrideva,
macchiato di pioggia, arso di sole;
i sospiri al bordo dei sogni, le luci
di occhi che ancora insistono il mondo...

mercoledì 25 maggio 2022

Protocollo cittadino #62, di Gujil

Collimare li linee di sensazioni,
attendere il mio sfogo dell'anima,
rimanare in ieratico abbandono;
poi smantellare l'insieme,
ricostruire il senso delle cose...

Gujil

 

martedì 24 maggio 2022

Il tuo ricordo mi avvolge come una coperta, di Gioconda Belli

Il tuo ricordo mi avvolge come una coperta

Il tuo ricordo mi avvolge come una coperta
proteggendomi dal freddo, splende col mio corpo nel silenzio bagnato
di questa sera in cui ti scrivo, nella quale non posso far altro che pensarti
e pronunciare il tuo nome in segreto, dentro la mia bocca
avvolgendolo nel recinto dei miei denti
mordendolo fino a consumarne le lettere, fino a consumarlo tanto
il nome tuo che mi ha accompagnato, per tornare a farlo rivivere
cullandomi da me con la tua voce e i tuoi occhi,
dondolandomi in questo tempo senza ore nel quale ti desidero
in cui amo ogni minuto che è rimasto impresso nella mia memoria per sempre.

Gioconda Belli

Non so più se scriverti ancora, non so,
sembra che indicibili forze si oppongano;
non chiedo di più che una lieve presenza,
ma tu leggi e non sò se mi ascolti...

lunedì 23 maggio 2022

E io che guardo e chiedo di Nicola Bultrini

E io che guardo e chiedo

E io che guardo e chiedo
se potrà mai finire. Ancora un’ora
triste e non ho nulla
più da offrire. Però c’è stato
un tempo, sì, c’è stato
ma scrivere oggi non mi salva
le parole cui contavo
di affidare tutto il male del mondo.
Suona un disco fatto di vinile
l’onda celeste e meccanica
sale dentro il cielo di polvere
tu credimi, che a volte
vorrei il coraggio di non sapere.
Siamo sempre più felici
se crediamo di non essere in pericolo.

Nicola Bultrini

Le domande inespresse rimangono
in gola, come dispiaceri a lungo covati;
non è vero che siamo felici e gai
tra illusioni si assiepano e premono...

domenica 22 maggio 2022

Suonando i tuoi silenzi, di Lucia Rivadeneyra

Suonando i tuoi silenzi

Tiepide lenzuola umide, pori aperti,
respirazioni epilettiche
mi hanno fatto scendere le scale dell’inferno
mi bruciavano le mani, il mio ventre era dorato.
E nel fuoco della stanza tra le ombre
ho suonato i tuoi silenzi
e al cadere delle spalle come chi è colpito da un fulmine
ti ho amato per ore senza tregua.
La tua lingua-brace, le tue dita-polipi
hanno trovato il fondo nella schiuma calda
del mio mare traforato.
Si decretò la marea – fuga dalla battaglia!
e il crepuscolo si presentò
come un fantasma che gioca con le luci
e si imbroglia nei colori.
Più tardi, con un salto di cervo ferito,
sonnolenta, anestetizzata, violacea,
ti ho invitato a prendere il toro del peccato per le corna
abbiamo aperto la porta,
ed è entrata come un aroma di valeriana
la notte fresca.

Lucia Rivadeneyra

Vivere esperienze passionali è una fortuna
che non capita a tanti, si rimane nel vago;
posso solo aggiungere un sole che brucia
e quell'arsura fatta di bocche avide di baci...

sabato 21 maggio 2022

A ritroso, di Chiara Oliviero

A ritroso

Nuotando
in direzione contraria,
ho perduto i miei versi
dispersi
nell’incolmabile spazio
che avanza.
Diafano
il tuo sguardo,
ha percorso il tempo
a ritroso
abbracciando
una nuova solitudine.

Chiara Oliviero

Nelle pieghe temporali cerchiamo
risposte alle infinite nostre domande,
a ritroso ripassiamo tangibili cose che
affollano i sogni di quando dormiamo...

venerdì 20 maggio 2022

I colori dei mestieri, di Gianni Rodari

I colori dei mestieri

Io so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
s’alzan prima degli uccelli
e han la farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,
di sette colori son gli imbianchini;
gli operai dell’officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno le mani sporche di grasso:
i fannulloni vanno a spasso,
non si sporcano nemmeno un dito,
ma il loro mestiere non è pulito.

Gianni Rodari

Rivoglio  che il colore primeggi
in questa mia vita, nel mio cuore;
non importa se a volte rimpiango,
 poco importa pure se piango...

giovedì 19 maggio 2022

Protocollo cittadino #61, di Gujil

E' ancora un ritorno, il mio,
insabbiati i sogni rientro e riaffogo;
sicumere intransigenti affermano
pretese, come fossero dogmi,
richiudo i colori e la luce scema
sulla tavolozza dei miei colori...
 
Gujil
 

mercoledì 18 maggio 2022

French steps #02 (Giverny), di Gujil

Impressioni si sovrappongono
a idee fisse, inerarrabili sogni;
concretezza inondata da colori e acque,
geishe e ninfee prigioniere
di una casa piena di colori...

Gujil
 


martedì 17 maggio 2022

French steps #01 (Rouen), di Gujil

Alla ricerca di colore e luci,
l'anima legata ai sogni di ninfee;
due giorni francesi, assolati e chiari.
Le vicissitudini si assiepano
coi piccoli inciampi quotidiani,
un pò di analgesia,
un pò di spensieratezza...
 
Gujil
 

lunedì 16 maggio 2022

Partire, di Aimé Césaire

Partire

Come ci sono uomini-iena e uomini-
pantera, sarei un uomo-ebreo
un uomo-cafro
un uomo-indù di Calcutta
un uomo di Harlem che non vota
l’uomo-carestia, l’uomo-insulto, l’uomo-tortura
si poteva in ogni momento afferrarlo, avvolgerlo
di colpi, ucciderlo – perfettamente ucciderlo – senza dovere
rendere conto ad alcuno, senza avere scuse da presentare ad alcuno
un uomo-ebreo
un uomo-pogrom
un cucciolo
un mendicante
ma si uccide il Rimorso, bello come la
faccia stupita di una signora inglese che trovasse
nella sua zuppiera un cranio di Ottentotto?

Aimé Césaire

Nell'era della guerra l'amore si nasconde,
le belle parole, le carezze, i baci, soffrono;
ripercorro il sentiero degli ultimi mesi,
ricordo un ricordo che rumoreggia nel cuore...

domenica 15 maggio 2022

Non ti perderò per sempre, di Umberto Crocetti

Non ti perderò per sempre

Non ti perderò per sempre,
avrò per te, lo sai, un dolore calmo,
un abbraccio inconsueto, un sogno
mai concluso.

Umberto Crocetti

Nelle spirali del peccato affiorano
gli amanti, le passioni, i baci rubati;
la vita è un susseguirsi di passi, sentieri
dove si incrociano e allontanano destini...

sabato 14 maggio 2022

Trasparenza, di Abdellatif Laâbi

Trasparenza

Vi invito alla trasparenza
vi invito all’istante di verità
Che vale una vita come la nostra
vi chiedo
Osservate l’infinito delle costellazioni
osservate il lungo cammino
della nostra specie intelligente
immergetevi nel dedalo senza uscita
dell’uomo
ma meditate infine
fermate la macchina infernale
dell’accumulazione
infrangete il tempo
del progresso senza memoria
ricordatevi della vostra infallibile ferita
accettate questo piccolo lotto di smarrimento
Così
voliamo in soccorso del futuro

Abdellatif Laâbi 

Opacità antiche velano sguardi vicini
in una trasparenza opaca ci siamo perduti
come angeli caduti ci avvitiamo a spirale
precipitando in assurde volute di fumo...

venerdì 13 maggio 2022

Fiammiferi, di Canio Mancuso

Fiammiferi

Mio padre fabbricava
navi di fiammiferi
navi con troppe vele
e con troppi cannoni
belle perché non erano
metafora di niente.
Stava seduto a terra
con il broncio sospeso
sul docile cantiere
della sua arte sghemba
massacrando fiammiferi
che asciugava e incollava
a uno scheletro d’aria.
Come era contento
di soffiare il respiro
negli ossi di una nave
priva di oceani da immaginare.

Canio Mancuso

Come era bello parlare e ridere,
i messaggi del tempo, le carezze;
ora i suoi quadri sbiadiscono, vanno,
come lui lontano eppure così nel cuore...

giovedì 12 maggio 2022

Sotto il sikke del derviscio, di Andrej Al-Asadu

Sotto il sikke del derviscio

Se tu potessi almeno per cinque minuti
Entrare nella mia mente
Diventeresti un passero in mezzo ai campi di grano
Sotto la pietra rossa troveresti
La lingua dei tuoni,
e la ragazza che amo con tre petti
e un fiore su uno invece della mammella,
così come il caos esalta le vene degli eroi,
vedresti tutti i colori del mondo
disegnati con una linea,
porci che giocano a nascondino
in vestiti rosa,
lividi che si contorcono come pesci nella rete,
la parola “colpa” scolpita sul petto del vento…
Cinque minuti nella mia mente
e mi cerchi tuttora.

Andrej Al-Asadu

Nel ricordare una figura cara che ci preme
invochiamo spesso il vento, le circostanze;
sistemiamo cose rotte che amiamo, a cui teniamo
ma non sappiamo mai la semplicità dei gesti...

mercoledì 11 maggio 2022

L'erba, di Renzo Paris

L'erba

Trascorro ore di serena entranza
nel fiume di un tempo nascosto
e mi riposo ogni tanto sui clivi,
scherzando con un bambino che emette
gridolii inframmezzati da canti induisti.
Sei l’erba medica su cui mi rotolavo
e ridevo con l’amico robusto
che scansava la fatica del contadino.
Sei il fieno che un giorno in città
scoprii afrodisiaco negli arcaici
fumetti pornografici.
Sei l’erba dei fossi che l’acqua
chiacchierina appena sottende, tutto
ciò che intravedo dentro il fumo
appena inghiottito, il fumo che non
vorremmo mai sprecato. Sei l’erba
poetica di un bardo che si vergognava
di amare gli uomini. Cara erba marina,
era da tempo che non ti tiravo
a me, che non spiavo in te una giornata
autunnale piena di pioggia e di furore.

Renzo Paris
da "amare gli uomini"
 
Nel verde più intenso spesso ritrovo
radici e profumi di adolescenti amori;
la sera, sdraiato sul lento carro del fieno
aspettavo le brune immagini arrivare...

martedì 10 maggio 2022

Coda, di Mario Santagostini

Coda

E come sarà il primo gabbiano
in volo sulle discariche?
Forse, una creatura
ignobile, e attratta dal pattume.
Ma disposta a tutto,
pur di raspare qualcosa.
L’amatissimo Ovidio vedeva gabbiani
dai becchi ferrati.
Eppure, rimanevano in aria.

Mario Santagostini
 da "Felicità senza soggetto"

Irrituali costanti alternano i segni
di sogni nati incredibili e distorti,
rivedo una sagoma che ormai si allontana
come gabbiano da me, da tutto, da noi...

lunedì 9 maggio 2022

Sono una donna, di Joumana Haddad

Sono una donna

Nessuno può immaginare
Quel che dico quando me ne sto in silenzio
Chi vedo quando chiudo gli occhi
Come vengo sospinta quando vengo sospinta
Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
Quando ho fame quando parto
Quando cammino e quando mi perdo,
nessuno sa che per me
e andare è ritornare,
e ritornare è indietreggiare
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera
e quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
Ed io glielo lascio credere
E creo.
Hanno costruito per me una gabbia
affinché la mia libertà fosse una loro concessione
E ringraziassi e obbedissi
Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro
Sono libera nella vittoria e nella sconfitta
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
E al mio desiderio non impartiscono ordini.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
Ed io glielo lascio credere E creo.

Joumana Haddad

Quando si svelerà il sospeso, il velo,
saremo liberi dal giogo dei corpi
amare allora sarò più semplice, puro;
l'attesa ancora ci prova...

domenica 8 maggio 2022

Siamo in trincea, di Maria Allo

Siamo in trincea

Ignoriamo i disegni dell’universo.
L'’alba tarda a far chiaro.
E ogni mattina state lì a ricordarci
le spine, ma a poco servono
informazioni ansiogene di appelli
discorsi obliqui e cappe nere.
Penso alla vita per i morti
Penso alla vita per i vivi.
Penso a chi si perde nel vuoto
e non c’è grazia per nessuno
nessuna traccia sulla terra.
Tanto vale con ostinato rigore
frapporci tra noi e la fine:
resistere come la ginestra sotto
il peso franoso della lava.

Maria Allo 
Vivi e morti affollano il cuore,
lo spazio angusto contiene amore
e carezze lievi, e baci e sorrisi;
il peso del vento sempre irrisorio...

sabato 7 maggio 2022

Protocollo cittadino #60, di Gujil

 

Il libro degli errori si è arricchito di nuovo,
 gli sbagli si imperlano come a formare 
collana di dubbi e i contesti pretesi
irretiscono buoni propositi, sensazioni di bene;
le miriadi di paure sono nulla di fronte alla guerra,
le bombe mi esplodono in testa, mi fanno del male.
Contorsionista come sempr cerco una via, un percorso,
la condivisione è un lussuoso optional 
non certo scontato,
"peccato" mi dico e spito per terra...

Gujil

venerdì 6 maggio 2022

Sguinzagliare ricordi. di Yehuda Amichai

Sguinzagliare ricordi

In questi giorni penso al vento fra i tuoi capelli,
agli anni che fui nel mondo prima di te
e all’eternità che prima di te andrò a incontrare,
ai proiettili che non mi uccisero in battaglia
ma uccisero i miei amici,
di me migliori perché
non vissero oltre come me,
penso a te nuda davanti al fornello d’estate,
sul libro curva per leggere meglio
nella luce morente del giorno.
Vedi, abbiam vissuto più di una vita,
ora dobbiamo pesare ogni cosa
sulla bilancia dei sogni e sguinzagliare
ricordi che divorino ciò che fu il presente.

Yehuda Amichai
Traduzione di Ariel Rathaus  

Anche se pochi qualcuno lo condividiamo,
abbiamo sfiorato i sogni insieme, noi,
come spiagge imbiancate da soli morenti
ci basta un pensiero, un sospiro...

giovedì 5 maggio 2022

A casa mia, di Helga Maria Novak

A casa mia

a casa mia fioriscono i ciliegi
la terra fresca dissodata sputa larve
e lombrichi e odora forte
a casa mia i muri di casa
sono ogni giorno più caldi
nei boschi dove l’erba dell’anno passato diventa
così asciutta
che puoi stendertici sopra
le foglie di quercia cadono per ultime ma ora infine
cadono
solo il muschio sciaborda ancora sotto i piedi
e conserva al suolo un vino asprigno
a casa mia il cuculo canta
cinquanta volte
vivremo ancora cinquant’anni no di più no
per sempre
a casa mia
che non mi venga da ridere
casa tua fammi vedere
a casa mia fioriscono i ciliegi
e il lillà
e nei castagni si librano gli amenti bianchi e rossi
del bruciante e buono amore
 
Helga Maria Novak
 
A casa tua un niente di me ha radicato
foglie perenni di un verde scuro e intenso
come gli occhi miei lontani e tersi
in baraonde di sentieri sconnessi...

mercoledì 4 maggio 2022

Il vento e l'albero, di Paul Mouldon

Il vento e l'albero

Come la gran parte del vento
accade là dove ci sono alberi,
così la gran parte del mondo è centrato
su noi stessi.
Spesso là dove il vento ha radunato
insieme gli alberi,
un albero ne prenderà
un altro tra le braccia e lo stringerà.
I loro rami si strofinano
insieme follemente tra loro,
ma non è un vero fuoco:
si stanno spezzando l’uno con l’altro.
Spesso penso che dovrei essere come
l’albero solitario, che non va da nessuna parte,
perché il mio braccio non potrebbe e non vorrebbe
rompere l’altrui. Eppure con le mie ossa rotte
sento che il tempo sta per cambiare.

Paul Mouldon
(
Traduzione di Luca Guerneri)


In un insieme di consigli e pratiche
ci avvitiamo in ragionamenti incerti;
la natura sta gridando, urla e soffre, e noi
ci prendiamo a sberle come stupidi uomini...

martedì 3 maggio 2022

Le notizie sono, di William Wall

Le notizie sono

le notizie sono di un’eclisse del settanta per cento
al peggio delle aspettative & probabilmente
uno dei Suoi verdetti più misurati
le notizie sono di tre pulcini
morti per un improvviso inverno lampo
i loro cadaveri in airtex ritrovati sul prato
le notizie sono di un surriscaldamento terrestre
per noi uva & olive & per loro deserto
il nostro giardino è morto nell’estate dei ‘06
& Dublino è rimasta senz’acqua & faceva troppo caldo
per tenere le finestre chiuse sulla strada verso ovest
anche se all’ombra dell’antico viadotto
dove tanto tempo fa prima del riscaldamento globale
un giovane si è impiccato per la disperazione
di ciò che restava della strada ferrata.

William Wall 

Il mondo che scotta riscopre la guerra,

rumori sordi arrivano dritti nel cuore;
come un animale ferito e incattivito l'uomo
denuda e sperpera le risorse e l'amore...

lunedì 2 maggio 2022

Io, di Nazik Al-Malaikai

Io

la notte mi chiede chi sono
sono il segreto della profonda nera insonnia
sono il suo silenzio ribelle
ho mascherato l’anima di questo silenzio
ho avvolto il cuore di dubbi
immota qui
porgo l’orecchio
e i secoli mi chiedono
chi sono

E il vento chiede chi sono
sono la sua anima inquieta rinnegata dal tempo
come lui sono in nessun luogo
continuiamo a camminare e non c’è fine
continuiamo a passare e non c’è posa
giunti al baratro
lo crediamo il termine della pena
e quello è invece l’infinito

Il destino chiede chi sono
potente come lui piego le epoche
e ridòno loro la vita
creo il passato più remoto
dall’incanto di una vibrante speranza
e lo sotterro ancora
per forgiarmi un nuovo ieri
di un domani gelido

Il sé chiede chi sono
come lui vago, gli occhi fissi nel buio
nulla che mi doni la pace
resto ancora e chiedo, e la risposta
resta nascosta dietro il miraggio
ancora lo credo vicino
al mio raggiungerlo

tramonta
dissolto, dispare

Nazik Al-Malaikai 

Chi sono lo dicono coloro che hanno

percorso con me qualche tratto di via;
arrendersi all'ovvio è facile, proseguo
pellegrino incostante, c'è chi si ferma...

domenica 1 maggio 2022

Primo maggio di festa, di Gujil

 
forse non tutti sanno che Lolli
in questa canzone parla di suo padre,
morto ma ancora così presente,
come il mio...
e ora c'è la guerra

Buon 1° Maggio
 
Gujil