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mercoledì 26 luglio 2023

Sera di uragano, di Paolo Buzzi

Sera di uragano

Il cielo è nero fumo che voltola, sfiocca, imperversa
      come a un fiato d’incendio. Corron ruote di cenere
       per l’infinito campo: gorghi d’ocra e di fuliggine
       si riproducono e ripercotono.
      Tutto fugge come a un fosco mare.
       Le case impallidiscono di spasimi sulle montagne,
       mostrano i mille occhi dalle palpebre chiuse,
       i lampi sono rosei
       come i filari efimeri delle gambe alle ballerine
  in passo di finale.
       Le folgori son come bisce verdi e violette.
       Spesso han vene di sangue a capo, a coda. Sparve
       la scena de’ monti lontani.
       I monti attigui sono i lontani. S’opaca la distanza.
Eccoli dispariti.
       Una dolomia, sola, il chiaro picco mantiene, alto,
       in un canto de la nerezza, teso.
       Piovon tutte le acque,
       a gocce, a schegge, a frecce, a micce ebbre di fuoco.
  Gli uccelli fuggono gli occhi accesi dei gatti saliti sulle piante:
       i gatti fuggono le spire di bragia delle folgori:
       le foglie degli alberi tremano per l’Universo.
       Io m’abbandono
       a tutti i fiumi oscuri di me stesso che straripano.

Paolo Buzzi

Nero da vite assolate impegna
il cielo di luglio, scuro e minaccioso;
mi investe la pioggia di raffiche
resto bagnato ed incredulo, solo...

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