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lunedì 31 marzo 2025

Non importa quanti anni ho, di José Samarago

Non importa quanti anni ho

Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma,
ma con l’intento di continuare a crescere.
Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita
e le illusioni diventano speranza.
Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata,
ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa.
E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia.
Quanti anni ho, io? Non ho bisogno di segnarli con un numero,
perché i miei desideri avverati,
le lacrime versate lungo il cammino al vedere
le mie illusioni infrante valgono molto più di questo.

Che importa se compio venti, quaranta o sessant’anni!
Quel che importa è l’età che sento.
Ho gli anni che mi servono per vivere libero e senza paure.
Per continuare senza timore il mio cammino, perché porto con me l’esperienza acquisita e la forza dei miei sogni.
Quanti anni ho, io? A chi importa!
Ho gli anni che servono per abbandonare la paura 
e fare ciò che voglio e sento

José Saramago

Negli anni passati un solo
attimo di sosta a guardare
indietro per riprendere fiato;
quelli a venire senso di arrivo...

domenica 30 marzo 2025

Esaltazione, di Amalia Guglielminetti

Esaltazione

Un'ora di rivolta mi flagella,
nè mai io seppi un'ora come questa,
nè mai con sensi ed anima in tempesta
mi sentii tanto forte e tanto bella.

Il marchio del mio duol si dissuggella
perch'io goda la mia più dolce festa:
mi par d'alzarmi sopra una funesta
ombra e brillar come una chiara stella.

O Vita, il piè m'è lieve e il cuor m'è forte
per salire la tua scala vermiglia
e per varcar le tue incantate porte.

Aprimi, io vengo... Ah no! Qualcun mi fissa
dalle tue soglie, ostil, con fredde ciglia
e nel mio lungo strazio m'inabissa.

Amalia Guglielminetti

Euforie giovanile rimbalzano
sporadici episodi di affetto;
nelle mani rimane un asciutto
ricordo quando l'amore è fretta...

sabato 29 marzo 2025

Ara Mara Amara, di Aldo Palazzeschi

Ara Mara Amara

In fondo alla china,
fra gli alti cipressi,
è un piccolo prato.
Si stanno in quell'ombra
tre vecchie
giocando coi dadi.
Non alzan la testa un istante,
non cambian di posto un sol giorno.
Sull'erba in ginocchio
si stanno in quell'ombra giocando.

Aldo Palazzeschi

Anziane pervase da insano torpore
seduti alla panca del vivere aspettano;
siamo preda del tempo che passa,
come animali in attesa di caccia...

venerdì 28 marzo 2025

Il sonetto, di Arturo Graf

Il sonetto

Come il sottile intagliator la chiara
Gemma sfaccetta, onde ne’ vitrei seni
Fiammeggi e rida una gioconda gara
D’iridi accese e d’agili baleni;

Tu sfaccetta il sonetto, ove la cara
Rima sfavilli, e negli alterni freni
Del saldo verso, e nella forma avara,
Il pugnace pensier si rassereni.

Poi denso e forte, nitido e lucente,
Nel rigor di sua forma adamantina,
Tu lo licenzia fra la umana gente;

E il tempo mai non potrà fargli sfregio,
E l’uomo in cui più puote e più s’affina
Virtù, l’avrà più ch’altra gemma in pregio.

Arturo Graf

Nell'assonanza di parole desuete
un sonetto musica la poesia;
in parti diverse ho lasciato cose
che ora penso mie, nel profondo...

giovedì 27 marzo 2025

Stasera, di Giuseppe Ungaretti

Stasera

Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia.

Giuseppe Ungaretti 

Nell'odore della sera il sogno
perdutamente innamorato sarei;
lei mi appare di notte insieme
a chi accompagna i giorni...

mercoledì 26 marzo 2025

A un distensionista, di Vittorio Sereni

A un distensionista
Nel quarantotto eri contro di noi

e una nostra speranza tu chiamavi delirio di stravolti
pronti al peggio per disperazione.
Oggi predichi la distensione
e finge la sinistra di non sapere
quello che quando stavi a destra urlavi.
Ma sempre una mano lava l’altra ed è
tutto giusto: il tuo d’allora
esserci contro, i tuoi
schiamazzi d’allora preparavano
la confusione di poi
in cui godi e intrallazzi.

Vittorio Sereni

Il pretendere distensione riceve
spesso imposizioni e critiche;
le vacuità dei molti pensieri
incrinano le fortezze acquisite...

martedì 25 marzo 2025

Tetti piatti, di Ernest Hemingway

Tetti piatti

Fa fresco di notte sui tetti della città
La città suda
Stillante e desolata.
Larve di vita
Strisciano nell’afosa solitudine della città.
L’amore si caglia in città
L’amore inacidisce negli ardenti sussurri emanati dall’asfalto.
L’amore invecchia
Invecchia come i vecchi marciapiedi.
Fa fresco di notte sui tetti della città.
Chicago, 1920-1921

Ernest Hemingway

E' anche la sua città, questa,
cento volte maledetta allora;
il tempo garantisce le cose, ora è,
come altre, parte di me e di lei...

lunedì 24 marzo 2025

Protocollo cittadino #161 (Infinito), di Gujil

Infinito

Per me che sei infinito, piccola
dormi nei sogni dei giusti;
vorrei essere magico e darti
tutto ciò che di bello esiste...
 
Gujil

domenica 23 marzo 2025

(senza titolo), di Joanna McClure

(senza titolo)

Le stelle
Così luminose
(proiettano bagliori nello
spazio tra le foglie)

La strada
Momentaneamente perduta 

Joanna McClure

Vagando disperati soli nel nulla
si cerca il sentiero perduto, il filo
conduttore del senso , la via;
gabbiani distratti sorvolano...

sabato 22 marzo 2025

Oltre, di Fernando Pessoa

Oltre

Oltre la curva della strada
forse c’è un pozzo, e forse un castello,
forse solo la continuazione della strada.

Non so né domando.

Mentre procedo lungo la strada prima della curva
guardo solo la strada prima della curva,
perché non posso vedere altro se non la strada prima della curva.

A nulla servirebbe guardare l’altro lato,
e verso quello che non vedo.

Ci interessino soltanto i luoghi in cui siamo.
C’è abbastanza bellezza nello stare qui e non in qualche altro luogo.

Se c’è qualcuno oltre la curva della strada,
si angustino loro di quel che c’è oltre la curva della strada.
Quella è la strada per loro.

Se dobbiamo arrivare là, quando là arriveremo sapremo.
Per ora solo sappiamo che là non stiamo.

Qui c’è solo la strada prima della curva, e prima della curva
c’è la strada senz’alcuna curva.

Fernando Pessoa

ansie indicibili affollano il cuore
piccoli amori scivolano le pieghe
dell'anima, la mente racconta;
siamo vele nel vento del mare...

venerdì 21 marzo 2025

Gallo ha due fratelli:., (78) di Publio Valerio Catullo

78

Gallo ha due fratelli:
con una moglie adorabile il primo,
l'altro con un amore di figliolo.
Gallo è un uomo tenero:
intreccia il loro dolce amore
e quel ragazzo tenero
la donna tenera si gode.
Gallo è un uomo sciocco:
non ricorda piú d'aver moglie
e a suo nipote insegna
come cornificar lo zio.

Publio Valerio Catullo

Mutano le situazioni, in fretta,
condizioni sicure si disfano;
si deve alzare la guardia quando
i sogni si convertono in incubi...

giovedì 20 marzo 2025

Per lei, di Giorgio Caproni

Per lei

Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)
conservino l’eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.

Giorgio Caproni

Nel rimare un amore rimane
un senso di disperato distacco;
inviti superflui sgretolano certe
carezze mai date, baci sognati...

 

mercoledì 19 marzo 2025

Tempio distrutto, di Arturo Graf

Tempio distrutto

Questa di magri citisi, di lente
Ginestre e d’orni screzïata altura
Sacra a un nume già fu, quando Natura
I voti udiva della umana gente.

Allora intorno al dittero nitente
Frondeggiando crescea la selva oscura,
E da quel greppo scaturia di pura
E tersa onda lustrale una sorgente.

E qui traeano al novo sole i cori
Delle danzanti la gioconda offerta
Di bianchi pani e d’odoranti fiori.

Squallido e sgombro giogo or la deserta
Luna contempla, e tra le balze e i fori
Le sacre pietre sparse giù per l’erta.

Arturo Graf

Tra le rovine antiche vibra
un cuore ritenuto duro e solo;
tra le pieghe del tempo rivedo
un giovanile errore, ancora...

martedì 18 marzo 2025

L'ora sospesa, di Amalia Guglielminetti

L'ora sospesa

Questa, o Sorelle, è della nostra vita
l'ora più ricca e più vibrante. È l'ora
sospesa, in cui chi tutto brama e ignora,
su tutto il folle desiderio incita.

V'è nell'ombra un'altr'ombra che c'invita
con un sorriso sì dolce che accora.
L'anima attende in sua chiusa dimora
una promessa ancor non profferita.

Tutte le nostre facoltà son come
ali, anelanti un volo periglioso,
allo slancio già pronte e ancora indome.

L'anima nostra è un ciel raccolto in sè
che, di sue stelle al tremor radioso,
aspetta il sole, il donatore, il re.

Amalia Guglielminetti

Ore sospese in attese frementi
di ansie tenute sopite, nascoste;
ci accontenta di un raggio di sole,
poi piove, e la terra s'imbeve...

lunedì 17 marzo 2025

Il sogno più vero.., di Hugo Pratt

Il sogno più vero
è quello più distante dalla realtà,
quello che vola via
senza bisogno di vele,
nè di vento.

Hugo Pratt

Nel sogno si trova rifugio
come barca in cala tranquilla;
si aspetta, la tempesta che passa
poi, imperterriti si riprende il mare...

domenica 16 marzo 2025

Ora che.., di Prozio

Ora che il tuo mondo è diventata Lei
io Vi guardo e piango l'immensa emozione;
Intorno, come scaglie impazzite di felicità
gioiscono i volti che sono dentro di noi...
 
 
Figure di cartone
 
In un mondo strano tutto tuoFatto di figure di cartoneE di tante bambola di stoffa, vivi tu
Vivi chiusa in quelle quattro muraNon ricordi chi ti ci ha portatoE conosci solo chi ora gioca con te
Tu non hai le ansie del futuroPer te il tempo non ha più valoreCiò che hai fatto ieri tu domani rifarai
E nei tuoi sogniParli con gli angeli
In un cerchio chiuso di pazziaHai perduto la tua giovinezzaCome un fiore tolto dal suo ramo a primavera
Dai un nome a tutte le farfalleE confessi al vento i tuoi amoriDanzi sola nei corrido vuoti quando è sera
Stringi forte al petto il tuo cuscinoE sul muro bianco si disegnaIl profilo di una donna con il suo bambino
E cosi, felice ti addormenti.
 
Le Orme
 

sabato 15 marzo 2025

I figli sono come gli aquiloni.., di Madre Teresa di Calcutta

I figli sono come gli aquiloni,
insegnerai a volare
ma non voleranno il tuo volo.

Insegnerai a sognare
ma non sogneranno il tuo sogno.

Insegnerai a vivere
ma non vivranno la tua vita.

Ma in ogni volo,
in ogni sogno
e in ogni vita
rimarrà per sempre l'impronta
dell'insegnamento ricevuto

Madre Teresa di Calcutta

Nel loro volo impreciso rotte
spesso tracciate a casaccio;
il cielo dell'esistenza rafforza
giovani ali inesperte e veloci...

venerdì 14 marzo 2025

Teodora!, di Gujil

 
Nata sotto il segno dei pesci,
Teodora guarda il mondo ora
e i gatti in silenzio, cornice
che il bosco saprà far fiaba...
 
Gujil
 


giovedì 13 marzo 2025

«Dio è andato in villeggiatura…», di Ernest Hemingway

«Dio è andato in villeggiatura…»

CRONACA MONDANA – Il reverendo John Timothy Stone,
pastore della Quarta Chiesa Presbiteriana,
è andato a passare l’estate sui monti del Colorado.

Dio è andato in villeggiatura
Madida di sudore, la città tira avanti senza di lui.
Piangono i bimbi nell’afa notturna
Tenendo svegli gli uomini che la mattina devono andare al lavoro.
Il caldo ha fatto chiudere i teatri di varietà
Le ciccione piacciono poco
Quando fa caldo
Anche ai frequentatori dello Star and Garter.
John Timothy Stone Lo ha seguito in montagna.
In autunno sarà di nuovo qui
Porterà dalla montagna la parola del Signore
Dio non resta mai per troppo tempo lontano dalla città.
Chicago, 1920-1921

Ernest Hemingway

Evariste Charpentier
"In villeggiatura"
 
 Impressione che in tanti hanno,
questa vacanza di Dio spazia
assurdi personagi grotteschi;
siamo balia di stupidi e venti...

mercoledì 12 marzo 2025

Panatenaica, di Arturo Graf

Panatenaica

Sul colle sacro, all’orïente sole,
L’invïolato Partenon s’accende,
E nell’azzurro signoreggia e splende
Candido e saldo in sua marmorea mole.

Oh visïone! al nobil tempio ascende
Un popolo che alterna inni e carole;
Spiccano i sacerdoti in bianche stole,
Splendono in armi le falangi orrende.

Sulla città, pel queto etra un divino
Spirito vola, e nell’immenso lume
Tutto palpita e ride il mar turchino.

Ed alto, vasto, irrefrenabil suona
Il plauso: Gloria al trïonfal tuo nume!
Gloria, Atene, a colei che t’incorona.

Arturo Graf prese,

Processione panatenaica
La Storia si scorda di tanti
eppure aleggia dentro di noi;
siamo pedine su una scacchiera
cosmicamente in bilico sul baratro.

martedì 11 marzo 2025

Protocollo cittadino #160 (Dopo tanto), di Gujil

Dopo tanto

Dopo tanto riprovo, ritento
in un ansioso atteggiamento ritratto;
torno ai monti, piano, in silenzio
rispettosamente intento e  attento...
 
Gujil