Angelo
E ti ricordo spesso e ancora immerso,
nel mare verde di campagna lombarda,
infaticabile silenzioso custode del tempo
della bruma, delle fragili, umide nebbie.
Inserto, nel cuore profondo dei fossi
hai misurato, preciso, corrente di vita,
sovenne il silenzio, in silenzio si ruppe
la voce, nei gesti, non mai la speranza.
Runore di tuono, brontolio lontano, a portare
gli scrosci di piogge benefiche, pure, sul borgo
che vide i natali dei tanti che mi corrisposero,
bimbo di allora rivedo la fonte dell'arcobaleno...
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

Nessun commento:
Posta un commento