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venerdì 31 ottobre 2025

Nè sonno nè veglia, di Anonimo

Nè sonno nè veglia
  
non sonno, non veglia
solo pensare infinito;
nel buio notturno vivono
 ancestrali, umane paure.
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

giovedì 30 ottobre 2025

Infinitesimi, di Anonimo

Infinitesimi

 Piccoli mistanti fugaci
rincorrono ore di ansie,
nel tutto il concetto contrae
stemperando il sentire.

Ora, dalla finestra socchiusa
il rumore di pioggia dilava
sentimenti, amori, perduti
tra le pieghe di questo tempo.
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate


 

mercoledì 29 ottobre 2025

Non può il sorriso stanco, di Anonimo

Non può il sorriso stanco

 Non può il sorriso stanco
dare impulsi alla gioia,
non riesce a calibrare il senso,
non toglie tempo alla noia.

Non può il sorriso stanco
vedre frasi sconnesse,
non riesce a redigere note,
non può assolvere colpe.
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

martedì 28 ottobre 2025

Stanchi occhi, di Anonimo

Stanchi
occhi
 
Offuscati da mattine ora fredde
occhi che hanno dormito poco
si guardano in giro stupiti,
prorompente magia dell'alba
il mattino comincia la luce
e il giorno si affaccia e nasce;
un goccio di amaro caffè prepara
la mente, il corpo è già pronto...
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

lunedì 27 ottobre 2025

Forse un mattino andando.., di Eugenio Montale

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto. 

Eugenio Montale

Camminate infinite nel vago
sentori di bosco, terra bagnata;
colori autunnali e il freddo
contatto visivo annebbiato...

domenica 26 ottobre 2025

Mattino d’autunno, di Federico García Lorca

Mattino d’autunno

Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.

Federico García Lorca

Sinfonie di colori a tema,
autunnale di Ottobre, dai toni
delicati e suggestivi nei tenui
abbracci intrisi di piogge...

sabato 25 ottobre 2025

Caffè mattinale, di Anonimo

Caffè mattinale
 
Caldo aroma e labbra
di risveglio mattinale,
il caffè rincuora e scalda;
i pensieri del giorno in fila
mentre sorseggio la vita.
Rimane un sapore di buono...
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

venerdì 24 ottobre 2025

Prima colazione, di Jacques Prevert

Prima colazione

Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffellatte
Ha girato
Il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
S'è acceso
Una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S'è alzato
S'è messo
Sulla testa il cappello
S'è messo
L'impermeabile
Perché pioveva
E se n'è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi,
E io mi son presa
La testa fra le mani
E ho pianto.

Jacques Prevert

Addii, tristi, bagnati, autunnali,
quasi sempre sospesi nel tempo;
grigiori intrisi di lacrime e brume,
a volte protagonisti, spesso no...

giovedì 23 ottobre 2025

Ancora prove, di Anonimo

Ancora prove

 Nel mistico approccio
il pensare vive paure, ansie;
risposte risapute tardano
comparse inesatte e stinte.
Potremo mai giungere
all'anelato traguardo senza
nel petto la struggente ansia?
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

mercoledì 22 ottobre 2025

La lancia, di Aldo Palazzeschi

La lancia

Sul lago tranquillo sfiorando
la lancia percorre girando
più lesta del vento.
Un giovine bianco la guida.
V’è dentro la vecchia
padrona del grande castello
ch’è in riva del lago.
Avvolta in un manto di lutto è la vecchia.
Correndo sul lago essa vive,
nemmeno la notte si sosta.
La gente alle rive si ferma guardando.
La lancia sfiorando sul lago tranquillo
percorre girando
più lesta del vento.

Aldo Palazzeschi

La ricordo, vestita di nero,
il figlio ucciso nel cuore;
le barche il lago, il silenzio,
poi sempre la mente ritorna...

martedì 21 ottobre 2025

Sogno, di Cesare Pavese

Sogno
 
 Ride ancora il tuo corpo all’acuta carezza
della mano o dell’aria, e ritrova nell’aria
qualche volta altri corpi? Ne ritornano tanti
da un tremore del sangue, da un nulla. Anche il corpo
che si stese al tuo fianco, ti ricerca in quel nulla.
 
Era un gioco leggero pensare che un giorno
la carezza dell’aria sarebbe riemersa
improvviso ricordo nel nulla. Il tuo corpo
si sarebbe svegliato un mattino, amoroso
del suo stesso tepore, sotto l’alba deserta.
Un acuto ricordo ti avrebbe percorsa
e un acuto sorriso. Quell’alba non torna?
 
Si sarebbe premuta al tuo corpo nell’aria
quella fresca carezza, nell’intimo sangue,
e tu avresti saputo che il tiepido istante
rispondeva nell’alba a un tremore diverso,
un tremore dal nulla. L’avresti saputo
come un giorno lontano sapevi che un corpo
era steso al tuo fianco.
Dormivi leggera
sotto un’aria ridente di labili corpi,
amorosa di un nulla. E l’acuto sorriso
ti percorse sbarrandoti gli occhi stupiti.
Non è piú ritornata, dal nulla, quell’alba?

Cesare Pavese

Nei risvegli che hanno sapore
di spenti sognati, erotismo
mascherato da passive passioni;
il presente è solitarie intenzioni...

lunedì 20 ottobre 2025

Di ogni prova, di Anonimo

Di ogni prova

 
Di prova in prova
ogni prova arriva;
statuarie figure imperlano
risposte su carta immobile.
Troverà mai il bandolo
di quella matassa?
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

domenica 19 ottobre 2025

Al mio cuore di domenica, di Wisława Szymborska

Al mio cuore di domenica

Ti ringrazio, cuore mio:
non ciondoli, ti dai da fare
senza lusinghe, senza premio,
per innata diligenza.

Hai settanta meriti al minuto.
Ogni tua sistole
è come spingere una barca
in mare aperto
per un viaggio intorno al mondo.

Ti ringrazio, cuore mio:
volta per volta
mi estrai dal tutto,
separata anche nel sonno.

Badi che sognando non trapassi in quel volo,
nel volo
per cui non occorrono le ali.

Ti ringrazio, cuore mio:
mi sono svegliata di nuovo
e benché sia domenica,
giorno di riposo,
sotto le costole
continua il solito viavai prefestivo.

Wisława Szymborska

Battiti che poi avranno fine
incontrano battiti che vivono;
resta un senso di appartenenza
che a volte non dura più di tanto...

sabato 18 ottobre 2025

Mai ti vinse notte così chiara , di Salvatore Quasimodo

Mai ti vinse notte così chiara   

Mai ti vinse notte così chiara
se t’apri al riso e par che tutta tocchi
d’astri una scala
che già scese in sogno rotando
a pormi dietro nel tempo.
Era Iddio allora timore di chiusa stanza
dove un morto posa, 
centro d’ogni cosa,
del sereno e del vento del mare e della nube.
E quel gettarmi alla terra,
quel gridare alto il nome nel silenzio,
era dolcezza di sentirmi vivo.

Salvatore Quasimodo

Eugen Prinz von Schweden


"La notte chiara"

Nel senso di questo tempo che passa sfuma
il ricordo e immagini e volti impolveriscono
impalpabili, vere visioni e ricordi del cuore;
si rimane in attesa di un possibile incontro...