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giovedì 18 gennaio 2018

Ultima tappa, di Ghiorgos Seferis

  
Ultima tappa
(...)
L'uomo si logora facilmente con le guerre;
l'uomo è molle, un fascio d'erba;
labbra e dita che smaniano per un seno bianco,
occhi che si socchiudono allo sfavillìo del giorno
e gambe pronte a correre, anche se stanche,
al minimo fischio di guadagno.
L'uomo è molle e assetato come l'erba,
insaziabile come l'erba – radici protese i nervi.
Quando è tempo di mietere
preferisce che la falce sibili in altri campi;
quando è tempo di mietere
c'è chi esorcizza il demone gridando,
chi si impaluda nei suoi beni, chi fa dell'oratoria.
Ma gli esorcismi, i beni, l'oratoria
a che servono se sono lontani i vivi?
Oppure l'uomo è un'altra cosa?
Non è questo che trasmette la vita?
C'è un tempo per seminare, un tempo per raccogliere.
 (...) 
 
Ghiorgos Seferis
da "Le poesie"
traduzione a cura di Nicola Crocetti
 

quanti cose nella vita,
persone, cose, animali,
rimbombano in noi presenti,
passati, quelle che vorremmo ancora...

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