Partenza
C'è una sera che scende,
a nessun'altra uguale,
sui campi avanza, e lumi non accende.
Di seta sembra da lontano, pure
quando t'avvolge le ginocchia e il petto,
non è per confortare.
L'albero che saldava terra e cielo
dov'è fuggito? Qui sotto le dita
cosa c'è, che non posso percepire?
Qual è il peso che grava le mani?
C'è una sera che scende,
a nessun'altra uguale,
sui campi avanza, e lumi non accende.
Di seta sembra da lontano, pure
quando t'avvolge le ginocchia e il petto,
non è per confortare.
L'albero che saldava terra e cielo
dov'è fuggito? Qui sotto le dita
cosa c'è, che non posso percepire?
Qual è il peso che grava le mani?
Philip Larkin
da "Lettere dall'esilio
traduzione di Silvio Raffo
traduzione di Silvio Raffo
per ogni partenza un vuoto nel cuore,
ho scritto tempo fa questi versi
che ora ricordo, tra le nebbie confuse
del tempo, di un passato e un presente...
Nessun commento:
Posta un commento