La rosa morente
Entro una vaga, iridescente fiala
Di gemmato cristal, nella pomposa
Patrizia sala, una vermiglia rosa
L’odorante e sottil spirito esala.
Tutta di specchi e d’ori e di fastosa
Seta risplende intorno a lei la sala,
Mentre un raggio di sol che d’alto cala
Sul dipinto tappeto arde e riposa.
Ma la stremata rosa, a cui del sole
Che già la tinse omai si spegne il raggio,
Quel vano lustro e quella pompa ignora.
E moribonda le incomposte aiuole,
E i pruni del paterno orto selvaggio,
E il cespuglio natìo sogna ed implora.
Arturo Graf
sola, in un vaso di cristallo;
immagine forte, dura, di morte,
per me che odio i fiori recisi...

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