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martedì 30 settembre 2025

L'iride, d Arturo Graf

L'iride

Dall’aspra gola e dalla scissa sponda,
Fra negre rupi smisurate, il fiume
Giù nell’abisso ove non splende lume
Precipitando senza fin sprofonda.

Dell’acque il greve e torbido volume
Balza, tuona, s’infrange, e furibonda
Insorgendo e cozzando onda contr’onda,
Tutto è strazio e fragor, vortici e spume.

Ma sul cieco tumulto e la ruina,
L’iride, nel fremente aer sospesa,
Incontro al sol l’arcato nimbo inclina;

E lieve, muta, immobile, tranquilla,
Di sette luci adamantine accesa,
Ingemmando l’abisso, arde e sfavilla.

Arturo Graf

Arcobaleni sbiaditi nell'anima
e la mente invasa da attese;
colori del tedio per gli anni
che gravano, premono il cuore...

lunedì 29 settembre 2025

Di ansie ed attese , di Anonimo

Di ansie ed attese

Ci incontreremo sempre noi
tra ansie e attese, insieme
a redigere carte discoste
in inusuali sensi di colpa.

Ci siederemo sempre noi 
a scrutare baci furtivi e orienti
di soli nascenti e spiagge lunghe
dove posare le nostre care orme.

Ci lasceremo alfine noi
seguendo divergenti percorsi
usando saluti affrettati e tristi
con le mani e umidi gli occhi...
 
Anonimo
del XX° Secolo
 poesie ritrovate

domenica 28 settembre 2025

Un mago nasca dall'unione.., (90) di Publio Valerio Catullo

90

Un mago nasca dall'unione nefanda di Gellio
con la madre e apprenda l'arte persiana dei presagi.
Se l'infame religione dei Persiani è vera,
solo da madre e figlio potrà nascere un mago
che con i suoi scongiuri ottenga il favore degli dei
sciogliendo tra le fiamme il grasso delle viscere.

Publio Valerio Catullo

Possono odio e rancore domare
la vita di persone che sfiorano
la nostra, come fastidi continui;
siamo solo giudicati e giudici...

sabato 27 settembre 2025

L’amico che dorme, di Cesare Pavese

L’amico che dorme

Che diremo stanotte all’amico che dorme?
La parola piú tenue ci sale alle labbra
dalla pena piú atroce. Guarderemo l’amico,
le sue inutili labbra che non dicono nulla,
parleremo sommesso.

La notte avrà il volto
dell’antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo. Il remoto silenzio
soffrirà come un’anima, muto, nel buio.
Parleremo alla notte che fiata sommessa.

Udiremo gli istanti stillare nel buio
al di là delle cose, nell’ansia dell’alba,
che verrà d’improvviso incidendo le cose
contro il morto silenzio. L’inutile luce
svelerà il volto assorto del giorno. Gli istanti
taceranno. E le cose parleranno sommesso.
[20 ottobre 1937]  

Cesare Pavese

Quando la notte finisce
il buio oltremodo scema;
rimane quel senso di sonno,
ancora i cuori al presente...

venerdì 26 settembre 2025

Se rimarremo soli, di Anonimo

Se rimarremo soli

 
Incontreremo il sogno insieme
anche se noi rimarremo soli
compiaciute, anonime comparse
come disegni distorti del tempo.

Percorreremo diverse strade ancora
senza sapere mai se l'incontro
avverrà tra angoli contigui o vicoli
scuri, dove fatica la luce a vedere.

Poi, ci troveremo seduti al riposo
che nulla toglie alle forze esigue,
implorando la sete di conoscere
fino a quell'ultima svolta, la fine...

Anonimo
del XX° Secolo
 poesie ritrovate

giovedì 25 settembre 2025

Per ogni inizio, di Anonimo

Per ogni inizio

Saremo insieme commossi
per ogni inizio che accedi
come un comparto fedele,
come rocce e sicuri approdi.

Nel vento che stride le vele
i gridi di gabbiani e nuvole
gonfie di beneìfica pioggia
a portarti frescura e ristoro.

Noi qui, barche consunte ferme
in attesa, trepidi e tronfi per te
per ogni nuovo inizio che arriva
per gli occhi tuoi belli a brillare...

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

mercoledì 24 settembre 2025

Principio d’autunno , di Hermann Hesse

Principio d’autunno

L’autunno sparge bianche nebbie,
non può essere sempre estate!
La sera, con il chiarore delle lampade,
mi attira presto dalla frescura dentro casa.

Presto staranno spogli l’albero e il giardino,
allora brillerà soltanto la vite selvatica
attorno alla casa, e presto anche quella svanirà –
non può essere sempre estate.

Ciò che mi dava gioia nel tempo della gioventù
non ha più il suo antico, lieto splendore
e oggi non mi rallegra più –
non può essere sempre estate.

O amore, mirabile ardore,
che attraverso le gioie e le fatiche degli anni
sempre mi ha bruciato nel sangue –
o amore, puoi spegnerti anche tu?

Hermann Hesse 

 Non sarà mai l'Estate finita dire
il suono perpetuo del rancore
in fondo, nel cuore spericolato
che geme stille di puro dolore...

martedì 23 settembre 2025

Gloria del disteso mezzogiorno.., di Eugenio Montale

Gloria del disteso mezzogiorno
quand'ombra non rendono gli alberi,
e più e più si mostrano d'attorno
per troppa luce, le parvenze, falbe.

Il sole, in alto, - e un secco greto.
Il mio giorno non è dunque passato:
l'ora più bella è di là dal muretto
che rinchiude in un occaso scialbato.

L'arsura, in giro; un martin pescatore
volteggia s'una reliquia di vita.
La buona pioggia è di là dallo squallore,
ma in attendere è gioia più compita.

Eugenio Montale

Nel sole il calore, la vita
 poi brucia ilo giovanile ardore
rimane una voglia, sopita;
la sera ritorna serena...

lunedì 22 settembre 2025

Il pappagallo, di Aldo Palazzeschi

Il pappagallo

La bestia ha le piume di tanti colori
che al sole rilucon cangiando.
Su quella finestra egli sta da cent’anni
guardando passare la gente.
Non parla e non canta.
La gente passando si ferma a guardarlo,
si ferma parlando fischiando e cantando,
ei guarda tacendo.
Lo chiama la gente,
ei guarda tacendo.

Aldo Palazzeschi

Un tempo segno di esotici sogni
ora invade le nostre contrade;
colori sgargianti e strida, gridi
come di festa sotto il sole...

domenica 21 settembre 2025

«Tutti gli eserciti…», di Ernest Hemingway

«Tutti gli eserciti…»

Tutti gli eserciti sono uguali
È quel che sembra e non quello che vali
L’artiglieria fa il solito rumore
Attributo dei giovani è il valore
Stanchi son gli occhi dei vecchi soldati
Gli rifilano le solite menzogne
Le mosche han sempre amato le carogne
Parigi, circa 1922

Ernest Hemingway

Armi e bagagli come pazzi
schierati ad uccidere, a sparare;
aborro e rifiuto il concetto,
ritiro il mio malumore solo...

sabato 20 settembre 2025

Le gemme, Amalia Guglielminetti

Le gemme

Seduzïone aspra di gemme e d'ori
sotto accesi convolvoli rivolti
a versarvi o a riceverne i fulgori.

Dietro il cristallo han palpiti raccolti
i tesori e colei che vi si attarda
sopra v'allarga i suoi grand'occhi stolti.

I solitarî di bell'acqua guarda,
com'Eva guardò gli occhi del serpente
raggianti la promessa maliarda.

Riflette sotto il battito frequente
de' cigli la freddezza imperiale
degli smeraldi e l'iride sfuggente

che balena nel cuore dell'opale.

Amalia Guglielminetti

Avide voglie represse reali
come errori, incastonate
nel cuore, le gemme ruvide
del dolore, sordo e vivo...

venerdì 19 settembre 2025

Scuola, di Sandro Penna

Scuola

Negli azzurri mattini
le file svelte e nere
dei collegiali. Chini
su libri poi. Bandiere
di nostalgia campestre
gli alberi alle finestre.
("Poesie", Garzanti, Milano 1970)

 Sandro Penna

Le prime foglie di colore strano
dai vetri, viste da lontano;
il fresco dell'autunno in arrivo,
la mia scuola, sentirsi vivo...

giovedì 18 settembre 2025

La mala pianta, di Arturo Graf

La mala pianta

Molte fïate a questo cor che in petto
Senza riposo mi martella e freme
Io dissi: Uccidi la speranza e insieme
Il desiderio onde ti fai ricetto.

Uccidi, o stolto, il pernicioso seme
Che ripullula sempre, e il maledetto
Frutto produce di bugiardo aspetto
Onde null’altro che velen si spreme.

E già molte fiate (o segni infidi!)
Credei che fosse la radice infranta
Del reo rigoglio e il seme ancor distrutto.

E dell’inganno ebbi a dolermi, e vidi
Sempre rigermogliar l’antica pianta
E maturar l’avvelenato frutto.

Arturo Graf

L'odio nel cuore, appare
spesso e concimato dal dubbio
asserisce, giudica, imputa;
siamo come bestie feroci...