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martedì 30 settembre 2025

L'iride, d Arturo Graf

L'iride

Dall’aspra gola e dalla scissa sponda,
Fra negre rupi smisurate, il fiume
Giù nell’abisso ove non splende lume
Precipitando senza fin sprofonda.

Dell’acque il greve e torbido volume
Balza, tuona, s’infrange, e furibonda
Insorgendo e cozzando onda contr’onda,
Tutto è strazio e fragor, vortici e spume.

Ma sul cieco tumulto e la ruina,
L’iride, nel fremente aer sospesa,
Incontro al sol l’arcato nimbo inclina;

E lieve, muta, immobile, tranquilla,
Di sette luci adamantine accesa,
Ingemmando l’abisso, arde e sfavilla.

Arturo Graf

Arcobaleni sbiaditi nell'anima
e la mente invasa da attese;
colori del tedio per gli anni
che gravano, premono il cuore...

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