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venerdì 26 ottobre 2018

Congedo dell'autunno, di Eugénio de Andrade

Congedo dell’ autunno

Avevo già udito il richiamo del tordo
accanto alle vecchie acque
del fiume o nella luce vetrata

dei lenti olivi del sud.
Pensavo allora che non poteva morire
chi tanto ha amato

il chiaro timbro delle vocali
portate dal mare – l’autunno,
lui moriva nelle fiamme

alte dei castagni,
nel sonnambulo ondeggiare
delle greggi, negli occhi delle donne

dal cuore affaticato,
simili a rami spezzati
– loro, che furono sorelle della rugiada.
 
Eugenio de Andrade
Traduzione di Giulia Lanciani
 
 
quest'autunno, strano, caldo, irreale,
tra un po' il mese dei morti, i defunti;
cimiteri lastricati di fiori solo ora, poi,
ci si dimentica tutto fina alla prossima...

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