Le piú sventate e pure giovinezze
hanno sguardi di diaspro e di fiume,
vi corrono le liquide fortune
della stagione che ignora ogni fine.
Lune altissime splendono, di perla,
sulla fronte pulita dove incide
la venuta del tempo nuovo un velo:
siediti, stiamo qui a parlare d’aria,
del niente che fu allora la farina
della speranza. Intanto si è portati
da queste braci ingenue, il mondo guarda
tanti lanci di fuoco tremolanti,
resiste ai loro verbi, li confonde,
sangue del sangue non ancora disperso.
Daniele Piccini
da "Inizio fine"
hanno sguardi di diaspro e di fiume,
vi corrono le liquide fortune
della stagione che ignora ogni fine.
Lune altissime splendono, di perla,
sulla fronte pulita dove incide
la venuta del tempo nuovo un velo:
siediti, stiamo qui a parlare d’aria,
del niente che fu allora la farina
della speranza. Intanto si è portati
da queste braci ingenue, il mondo guarda
tanti lanci di fuoco tremolanti,
resiste ai loro verbi, li confonde,
sangue del sangue non ancora disperso.
Daniele Piccini
da "Inizio fine"
giovane come la furia di allora,
il sesso frettoloso e l'amore nascosto;
si viveva di attimi, di istanti,
il sole, capolino di nubi passeggere...
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