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mercoledì 8 aprile 2020

Riconoscerei i tuoi passi, di William Wall


Riconoscerei i tuoi passi

il profilo delle tue spalle
il modo in cui pieghi la testa
se camminassi all'orizzonte
a tre miglia di distanza
ovunque ci siano orizzonti
steppe o deserti
riconoscerei i tuoi passi

riconoscerei la tua voce
all'interno di un coro di voci
che canta il più grandioso inno corale
un alleluia inimmaginabile
nella cattedrale più immensa
all'orizzonte di una steppa o di un deserto
riconoscerei la tua voce


riconoscerei i tuoi capelli
in una bottega di stranezze di rame
in una cesta di castagne
nel laboratorio di un orafo
i tuoi capelli rosso oro
in una cattedrale di rame e oro
all'orizzonte di una steppa o di un deserto
riconoscerei i tuoi capelli

riconoscerei i tuoi suoni
durante il sonno
il rumore dei tuoi sogni
se tu fossi il coro
di un'immensa cattedrale
o il rame in un cavo
o la strana creazione di un orafo
all'orizzonte di una steppa o di un deserto
riconoscerei i tuoi suoni

William Wall
da "Tra lirica e impegno civile"
traduzione di Adele D'Arcangelo
 
 
quando si conosce bene qualcosa, qualcuno,
diventa facile pensare, prevedere, anticipare;
nel nostro piccolo diamo antenne tese a captare,
segnali, impressioni, impulsi, anche imprevisti...

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