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sabato 30 aprile 2022

O salato! O antico! di Sohrāb Sepehri

O salato! O antico!

All’alba
il salato delle dimensioni della festa ombreggiò il gusto.
Il mio riflesso cadde nell’area del calendario: nella curva di quelle infantili oblique linee, sul digradare della quiete di una festa.
Esultai:
«Oh, che aria eccellente!»
Nei miei polmoni c’era l’evidenza delle ali di tutti gli
uccelli del mondo.
Quel giorno
l’acqua, com’era fresca!
Il vento era errante come l’ostinazione. Avevo disposto in ordine sulla terra tutti i miei esercizi di geometria.
Quel giorno
dei triangoli nell’acqua erano affondati.
Io
ero confuso,
saltai sul monte della carta geografica:
«Ehi, voi dell’elicottero di soccorso!». Peccato:
il disegno della bocca nel passaggio del vento si
arruffò.
O soffio salato! O tu, la più forte delle forme!
Guida
l’ombra del bicchiere
fino all’arsura di questa sgretolata sincerità!

Sohrāb Sepehri

Non starò più a cercare forme
che guariscano le ombre che ho dentro;
insulsi approcci scandiscono incontri
fino alle sorgenti del dubbio, dei sensi...

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