Dominando il persistere della malinconia riaffronto
il passato di un anno, le stupide posizioni che ho preso,
mi rintano nelle cose che mi danno sollievo e rivedo
i dolci crinali delle piccole dune, sporgenze leggere
di terre feconde, di umidi e fertili umori.
La teca delle contraddizioni è colma
rimpianti si mescolano a desideri
inaccessibili, non raccontabili e intensi.
Lo sguardo è spesso disperso. Ingaggio con me stesso sterili discussioni
fatte di colori pastello, di vivide immagini scolpite
nelle pieghe del cuore a battere attimi che bruciano
energie residue, quasi riserve da centellinare;
ristò con me stesso da sempre, mi guardo
da dentro come un raggio inarrestabile
di insane passioni, difficili, eppure così umane...
Gujil
Pablo Picasso "Femme accroupie" Stoccarda, Staatsgalerie |
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