Bipede
Ora che mi hai colpito
devo ritoccarmi la bocca
e sorridere tranquilla
oppure non sorridere affatto,
ma in qualche modo mostrare
che sono nobile, non vile.
E il cane, dentro,
che guaisce
così pietosamente,
e che vorrebbe leccarti le mani
(si sente così caduto in disgrazia)
quel cane dev’essere zittito
prima che il suo ululato
tradisca sventura.
Ma sono io quel cane.
Sono stata io a urlare,
Io che sono stata ferita.
Che ho sentito il dolore.
E sono io
Che ho disprezzato me stessa
Suniti Namjosh
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