Canto II
(…)
Si perde il mondo sotto il tuo chiaro andare
Giacché tutto è artificio quando ti presenti
Nella tua luce minacciosa
Innocente armonia senza affanno né oblio
Elemento di lacrima che ruota all’interno
Fatto di timore altero e silenzio
Fai dubitare il tempo
E il cielo con istinti di infinito
Lontano da te tutto è mortale
Lanci l’agonia sulla terra umiliata dalle notti
Solo ciò che pensa a te ha sapore di eterno
Ecco qui la tua stella che passa
Con il tuo respiro di lontani affanni
Con i tuoi gesti e il tuo modo di camminare
Con lo spazio magnetico che ti saluta
Che ci separa con leghe di notte
Vicente Huidobro
ricordare in un canto qualcuno è sempre bello,
qualcosa di triste, profondo, immenso;
vivo gli spazi mehlio che posso, ancora
mi cheto al lambire del fiume le rive...
qualcosa di triste, profondo, immenso;
vivo gli spazi mehlio che posso, ancora
mi cheto al lambire del fiume le rive...
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