Ho contemplato dalla luna, o quasi,
il modesto pianeta che contiene
filosofia, teologia, politica,
pornografia, letteratura, scienze
palesi o arcane. Dentro c’è anche l’uomo,
ed io tra questi. E tutto è molto strano.
Tra poche ore sarà notte e l’anno
finirà tra esplosioni di spumanti
e di petardi. Forse di bombe o peggio,
ma non qui dove sto. Se uno muore
non importa a nessuno purché sia
sconosciuto e lontano.
Ragazzo mio, io non ho paura di morire. Tuttavia, ogni tanto mentre lavoro nella solitudine della notte, ho un sussulto nel cuore, saziarsi della vita, figlio mio, è impossibile. Non vivere su questa terra come un inquilino, o come un villeggiante stagionale. Ricorda: in questo mondo devi vivere saldo, vivere come nella casa paterna. Credi al grano, alla terra, al mare ma prima di tutto all’uomo. Ama la nuvola, il libro la macchina, ma prima di tutto l’uomo. Senti in fondo al tuo cuore il dolore del ramo che secca, della stella che si spegne, della bestia ferita, ma prima di tutto il dolore dell’uomo. Godi di tutti i beni terrestri, del sole, della pioggia e della neve, dell’inverno e dell’estate, del buio e della luce, ma prima di tutto godi dell’uomo.
Cingo i miei fianchi per essere una tela che si allarghi nell’ora dell’ira e che si ritiri quando mi acquieto. Chiesi al fuoco che divampa dentro di me: quale uomo può sopportarmi quale donna trovarmi amica quale bambino che il mio stupore non possa uccidere quale padre dare alla luce una simile a me o quale nome contenere il mio aspetto e quale verbo domarmi. O fuoco cosa ti spegne? Una goccia sgorga da me oppure una fiamma che dentro mi brucia?
Le nuvole si costruiscono in linee di pietra l’una sull’altra leggera volta o arco grigio. Noi possiamo portare poco peso appena una corona di carta dorata; e poi alla prima spina gridiamo aiuto e tremiamo.
Nella penombra del museo notai all’improvviso un vaso etrusco, di certo un vaso per il miele, largo, con fianchi muliebri e orecchi buffamente all’insù come per ascoltare alla perfezione, e c’era un volto evidente che sempre sorrideva provocante, come se volesse offrire chissà quali segreti! Questo mi fece tacere ostinato per tutta la durata della visita. I piccoli vasi hanno anche orecchi.
Chiudi gli occhi, non guardare la fredda superficie delle cose dove solo si rivela un mondo di misere apparenze, un mondo di voglie banali che non sa né conosce cos’è il desiderio. Dimentica che ti hanno insegnato a vedere, chiudi gli occhi e guarda in te, donna distesa al sole, riflessa nella luce.
Nel buio dello sguardo troverai quel che hai dimenticato. Indaga, cerca in te, nel buio fervido dell’anima, una luce nuova… Cercami! Sono io, io, non mi vedi? quel punto radiante amore nel cerchio della tua vita, io, costretto a possederti solo con le parole con la nuda fantasia ma senza il tormento di scivolare arreso nella morte.
Sulle ginocchia ninno la vita che piange, piange a dirotto, cosí perduta, dimenticata, sciupata e misconosciuta. È inconsolabile. Ma cosa vuole ancora? Eppure l’ombra della felicità ha sfiorato questa smorfiosa viziata, esigente, puerile e ridicola. Mi chinerò profondamente, profondamente perché una buona volta mi cada dal grembo.
Someone and someone were down by the pond
Looking for something to plant in the lawn
Out in the fields they were turning the soil
I'm sitting here hoping this water will boil
When I look through the window and out on the road
They're bringing me presents and saying hello, singing
Words
Words
Between the lines of age
Words
Words
Between the lines of age
If I was a junk man selling your cars
Washing your windows and shining your stars
Thinking your mind was my own in a dream
What would you wonder and how would it seem
Living in castles a bit at a time
The king started laughing and talking in rhyme, singing
Words
Words
Between the lines of age
Words
Words
Between the lines of age
Tra le linee del tempo ritrovo
me stesso, le mie cose, gli umori;
sedotto dal giorno riprovo la vita,
gli amori lontani premono...
Parole (tra le linee del tempo)
Qualcuno e qualcuno erano giù allo stagno
Cercando qualcosa da piantare nel prato
Fuori nei campi aravano la terra
Io sto seduto qui sperando che l'acqua bolla
Quando guardo dalla finestra e fuori sulla strada
Mi portano regali e mi salutano, cantando
Parole
Parole
Tra le linee del tempo
Parole
Parole
Tra le linee del tempo
Se fossi uno sfasciacarrozze che vende le tue auto
Ti lava i finestrini e ti lustra i fanali
Pensando che la tua mente sia la mia in un sogno
Cosa ti chiederesti e come ti sembrerebbe?
Vivendo nei suoi castelli un po' alla volta
Il re iniziò a ridere e a parlare in rima, cantando
Tristemente convivo con la tua assenza sopravvivo alla distanza che ci nega mentre costeggio il confine fra due mondi senza decidere quale possa darmi la calma che da me esigo per amarti senza soffrire per la tua indifferenza alla mia ritirata preventiva da una battaglia che già so perduta risoluto a non entrare mai più in te ma non alla tortura di evitarti.
Senza voce l’insegnante si alza davanti a una classe di pallidi bambini dalle labbra serrate. La lavagna alle sue spalle tanto nera quanto il cielo che dista anni luce dalla terra. È il silenzio che l’insegnante ama, il gusto dell’infinito che trattiene. Le stelle come le impronte di denti sulle matite dei bambini. Ascoltatelo, dice felice.
Non imparo molto, sono un uomo di poche migliorie. Il mio naso aspira ancora aria in modo amatoriale. Le mie idee profonde una volta erano giocattoli sul pavimento, li amo, ho leccato via quasi tutta la vernice. Un bicchiere di whisky è un sonaglio che non agito. Quando amo una persona, un luogo, un oggetto, non ci vedo nulla da argomentare. Ho imparato parole, ho imparato parole: ma la metà è morta per mancanza di esercizio. E quelle che uso spesso mi guardano con uno sguardo che sussurra, Bugiardo. Come ammiro gli edredoni che si gettano con un anello preciso senza schizzi e la sula che all’improvviso arpiona il mare ― Io sono un’uria che si tuffa ancora al vecchio modo conosciuto: mette sotto la testa e vola basso
Amico caro, la mia furia non è di parole, ma non è neanche di atti: sono passioni dell’anima, assolutamente diverse dalle altre. Nella vita (in una stanza) io sono tranquilla, educata, sfioro appena gli altri con lo sguardo e con la voce – e non prendo mai per prima una mano. Con un essere umano io sono ciò che lui vede, per avermi vera bisogna vedere la me vera, in me ci sono troppe anime – tutte! – a volte, senza volerlo, induco in errore…
Lui adesso vive ad Atlantide Con un cappello pieno di ricordi Ha la faccia di uno che ha capito E anche un principio di tristezza in fondo all'anima Nasconde sotto il letto barattoli di birra disperata E a volte ritiene di essere un eroe
Lui adesso vive in California Da sette anni sotto una veranda ad aspettare le nuvole È diventato un grosso suonatore di chitarre E stravede per una donna chiamata Lisa Quando le dice tu sei quella con cui vivere Gli si forma una ruga sulla guancia sinistra
Lui adesso vive nel terzo raggio Dove ha imparato a non fare più domande del tipo Conoscete per caso una ragazza di Roma La cui faccia ricorda il crollo di una diga? Io la conobbi un giorno ed imparai il suo nome Ma mi portò lontano il vizio dell'amore
E così pensava l'uomo di passaggio Mentre volava alto nel cielo di Napoli Rubatele anche i soldi rubatele anche i ricordi Ma lasciatele sempre la sua dolce curiosità Ditele che l'ho perduta quando l'ho capita Ditele che la perdono per averla tradita.
Poeti i misteriosi, gli schietti, una scatola cranica per elmo, per scudo un velo di cellofan, poeti, queste specie, queste seppie che si difendono schizzando inchiostro.
Voglio ignorato , e calmo perchè ignorato, e proprio perchè calmo, riempire i miei giorni di non volere altro da essi. A quelli che la ricchezza tocca, l’oro irrita la pelle. A quelli che la fama seconda, s’appanna la vita.
A quelli cui la la felicità è sole, verrà la notte. Ma , a chi nulla spera, tutto ciò che viene è gradito
Lo chiamiamo granello di sabbia. Ma lui non chiama se stesso né granello né sabbia. Fa a meno di un nome generale, individuale, permanente, temporaneo, scorretto o corretto. Del nostro sguardo e tocco non gli importa. Non si sente guardato e toccato. Ech e sia caduto sul davanzale È solo un’avventura nostra, non sua. Per lui è come cadere su una cosa qualunque, senza la certezza di essere già caduto o di cadere ancora. Dalla finestra c’è una bella vista sul lago, ma quella vista, lei, non si vede. Senza colore e senza forma, senza voce, senza odore e senza dolore è il suo stare in questo mondo.
Back in the old folky days The air was magic when we played The riverboat was rockin' in the rain Midnight was the time for the raid
Oh, Isabela, proud Isabela They tore you down and plowed you under You're only real with your make-up on How could I see you and stay too long?
All along the Navajo Trail Burn-outs stub their toes on garbage pails Waitresses are cryin' in the rain Will their boyfriends pass this way again?
Oh, Mother Goose, she's on the skids Shoe ain't happy, neither are the kids She needs someone that she can scream at And I'm such a heel for makin' her feel so bad
I guess I'll call it sickness gone It's hard to say the meaning of this song An ambulance can only go so fast It's easy to get buried in the past When you try to make a good thing last
I saw today in the entertainment section There's room at the top for private detection To mom and dad this just doesn't matter But it's either that or pay off the kidnapper
So all you critics sit alone You're no better than me for what you've shown With your stomach pump and your hook and ladder dreams We could get together for some scenes
Well, I'm up in T.O. keepin' jive alive And out on the corner it's half past five But the subways are empty And so are the cafes
Except for the farmer's market And I still can hear him say You're all just pissin' in the wind You don't know it but you are
And there ain't nothin' like a friend Who can tell you you're just pissin' in the wind
I never knew a man could tell so many lies He had a different story for every set of eyes How can he remember who he's talking to? 'Cause I know it ain't me, and hope it isn't you