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domenica 30 novembre 2025

Filastrocca di Novembre, di Gilda Cecoro

Novembre è finito, col freddo
queste dita intorpidite, un caffè,
le sollite attese, delusioni, gioie
in un contesto quasi invernale...

sabato 29 novembre 2025

Cadano le foglie cadano”, diEmily Brontë

Cadano le foglie cadano”

Cadano le foglie cadano muoiano i fiori
lunghe le notti e brevi i giorni
mi parla di felicità ogni foglia
fluttuando dagli alberi d’autunno
sorriderò quando ghirlande di neve
fioriranno dove un tempo era la rosa
canterò quando una notte morente
incalza un più tetro giorno

Fall, leaves, fall; die, flowers, away;
Lengthen night and shorten day;
Every leaf speaks bliss to me
Fluttering from the autumn tree.

I shall smile when wreaths of snow
Blossom where the rose should grow;
I shall sing when night’s decay
Ushers in a drearier day.

Emily Brontë

Danzano ancora poche foglie,
il cielo terso, la brina, il freddo;
piccoli funghi gelati e il bosco
ha la sua coperta invernale...

venerdì 28 novembre 2025

Elegia del Novembre , di Carlo Betocchi

Elegia del Novembre 

 Dall'immortale pace
sorge vergine morte
e reca, al fin d'autunno,
sulle vigne contorte
i venti senza pace
e il vel notturno.

Il puro firmamento
in più luoghi maltisce,
e delle stelle il raggio
cela tra ombrose striscie
con il suo sentimento
alto e selvaggio.

Mena tra i giunchi e il nulla
per desolate piaggie
fiume che va diserto:
e l'alma roccia piange
l'onda, dov'ebbe culla,
in giogo aperto:

e la pigra fanciulla
che va cuore felice
coglie lungo la sponda:
non s'agita né dice
con la sua bocca brulla,
e in cuor le affonda.

Ma se alle case sue,
queste bagnate e frolle,
viene vergine morte;
che appaiono sul colle
tra le nebbie e son pure
apparse e morte:

qui, nel mio cuor, conserva
la colomb'alba un nido
bianco, com'ebbe l'ale:
che già, stamani, il fido
vol suo raccolsi, all'erma
montagna australe.

Carlo Betocchi 

Toni scarni di colori spenti
eppure così vividi agli occhi
come il sole ed il cielo terso,
come il cuore che cerca riposo...

giovedì 27 novembre 2025

Tosse e caffè, di Anonimo


Vincent Van gogh
"Vecchio uomo che beve caffè

Tosse e caffè
 
 Colpi di tosse al, il tempo, le cose.
Si beve un caffè, l'aroma, il sapore
un attimo di serena visione...
 
Anonimo
del XX° Secolo 
poesie ritrovate

 

mercoledì 26 novembre 2025

Mattino d’autunno, di Federico Garcia Lorca

Mattino d’autunno

Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.

Federico Garcia Lorca

Nel breve scorrere del sole
i colori, le nebbie, rugiada
nel cuore ragnatela assiepata
di affetti e qualche amore...

martedì 25 novembre 2025

Infinite attese, di Anonimo

Infinite attese

Vite infarcite e intrise
di infinite attese, attimi
eppure tenaci al cuore
che ritma gli istanti soli.

Poi viene il momento
come ogni volta fugace,
rimane quel senso di vago,
quella condizione umana...
 
Anonimo
del XX° Secolo 
poesie ritrovate

lunedì 24 novembre 2025

Bruma, di Anonimo

 
Bruma

Intravedo sagome
nella bruma autunnale
come tristi contorni
ho nel cuore tristezze.
 
Sconfitte, cadute, rese,
come maccie scomposte
delimitano confini mentali
nel grigio che circonda.
 
Ancora uniche, spettrali, sole
continua questa pena dell'anima,
riscrivo le ultime righe, la vita
immenso dispiacere conservo...
 
Anonimo
del XX° Secolo 
poesie ritrovate

domenica 23 novembre 2025

Bruma nel cuore. di Federico Garcia Lorca

Bruma nel cuore

Un giorno si aprì la storia crudele nell'anima mia.
Fu in un triste pomeriggio autunnale
quando la coppa del mio ideale
riempisti triste di azzurro! fatale,
il mio triste cuore entrò nel suo parco con calma.
I miei giorni trascorrevano pallidi e freddi.
La donna bionda mi sfuggì
fra nuvole di tenue rubino.
Da allora non la vidi mai più.
Il suo cuore si nasconde in piani oscuri.
Quando in paesaggi sfumati dalla nebbia,
bianche tonalità di sonnolenza,
medito tacito la mia assenza,
senza resistenza né clemenza,
il mio corpo si addormenta e la mia anima cammina.

Un giorno si aprì la storia crudele nell'anima mia.
Cuore, cuore, cuore,
carcere insanguinato dell' illusione,
plenilunio di passione,
solo e impalato fra i rami del suo giardino calmo.
Soffro calcando la terra come Omar-al-Kayam"
Vi sono in essa spettri di ieri
che ancora soffrono per la donna
che non hanno mai potuto possedere',
Scritti del poeta che cancellano il Corano.
Un giorno si aprì la storia crudele nell'anima mia.
Il mio cuore soffrirà in eterno,
lontano dal clamore d'inferno
della società. È infermo
e se ne va a sonnecchiare nei suoi giardini calmi.
Il giorno è trascorso lento e le rose sono cadute
sulla mia anima addolorata,
fiori benedetti della mia vita,
dei loro odori rivestita.
Divine rose che nella mia anima apparvero.
La morte arriva coi suoi manti desolati.
Cuore, cuore ferito!
Polverizzati nell 'oblio,
muori nei tuoi giardini nascosti!
La morte passerà per i tuoi giardini innevati ...

Un giorno si aprì la storia crudele nell'anima mia.
Cuore! Cuore! Cuore!
Singhiozza nei tuoi giardini calmi.

Federico Garcia Lorca

Ricordo il lento incedere, la bruma
negli anni delle nebbie padane
alla ricerca del posto migliore
e il freddo non mi dava timore...

sabato 22 novembre 2025

Eternità

Eternità
 
Stare quiHa il sapore dell'eternitàDopo aver amato teIo ti guardo mentre dormi accanto a me
No, non ti sveglierò, no, no, noPerché tu sorridiUn bel sogno forse ora c'èDietro le ciglia chiuse
EternitàSpalanca le tue bracciaIo sono quaAccanto alla felicità che dormePer lui vivròFinché ne avrà bisognoIo ci saròPer asciugare le sue lacrime
Resta quiPrimo fiore dell'eternitàDopo avere amato teSul soffitto passa un angelo per me
Oh, non ti sveglierò, no, no, noPerché tu sorridiUn bel sogno forse ora c'èDietro le ciglia chiuse
EternitàSpalanca le tue bracciaIo sono quaAccanto alla felicità che dormePer lui vivròFinché ne avrà bisognoIo ci saròPer asciugare le sue lacrime
EternitàSpalanca le tue bracciaIo sono quaPer asciugare le sue lacrime

Stare qui, il sapore,adolescente
ascoltavo Lei che cantava.
Gli amori, le cose, la vita
in un soffio di pazzia ed amori...

venerdì 21 novembre 2025

Il giorno si fa freddo , di Edith Södergran

Il giorno si fa freddo

Il giorno si fa freddo verso sera…
Bevi il calore dalla mia mano,
la mia mano ha lo stesso sangue della primavera.
Prendimi la mano, prendimi il braccio bianco,
prendi il desiderio delle mie spalle strette…
Sarebbe strano sentire,
una notte sola, una notte come questa,
il tuo capo pesante contro il mio petto.

Hai gettato la rosa rossa del tuo amore
nel mio grembo bianco −
io stringo nelle mani calde
la rosa rossa del tuo amore che appassisce presto…
O sovrano dallo sguardo freddo,
ricevo la corona che mi porgi
e reclina il mio capo sul cuore…

Ho visto il mio signore per la prima volta, oggi,
tremando, l’ho subito riconosciuto.
Ora sento già la sua mano pesante sul mio braccio leggero…
Dov’è la mia sonora risata di vergine,
la mia libertà di donna a testa alta?
Ora sento già la sua stretta salda intorno al mio corpo fremente,
ora odo il duro suono della realtà
di contro ai miei fragili, fragili sogni.

Cercavi un fiore
e hai trovato un frutto.
Cercavi una sorgente
e hai trovato un mare.
Cercavi una donna
e hai trovato un’anima −
tu sei deluso.

 Edith Södergran

Amore  come freddo abbraccio
e cuori in solitarie corse;
quasi un canto fatto di gioie
refrattarie solo al calore...