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lunedì 29 giugno 2020

La fine e il fondo, di Arturo Graf

La fine e il fondo

Sulle mie labbra avvelenate il riso
Per sempre inaridi; le dilettose
E pie menzogne che fiorir nascose
Dentro il mio core hanno il mio core ucciso.

Invan tra ’l verde s’accendon le rose,
Invan raggia d’amore un dolce viso,
Invano il sol sfolgora il ciel conquiso;
Il fondo io vidi e la fin delle cose.

La fine e il fondo io vidi e il sempre e il mai;
E all’amara tua coppa, a fronte prona,
O sacra Morte, ancor vivo libai.

Sfasciarsi i mondi negli spazii io scerno,
E l’oriuol del tempo odo che tuona
L’ore nel vuoto e i secoli in eterno.

Arturo Graf


ora che mi sto per avvicinare capisco,
ricordo mio Padre, mia Madre, i sorrisi;
forse malinconici ma certamente paghi,
di una vita, trascorsa, in fondo finita...


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