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lunedì 31 maggio 2021

Non t'illudere. di Marino Moretti

Non t'illudere

Non t'illudere, fratello,
se il cielo è tutto di rosa
e l'anima riposa
sotto il suo triste fardello:
sappilo, non ti rimane
che un pezzo di pane.

Non t'illudere per via
se in ora crepuscolare
tutto qui sembra affrettare
l'ansia dell'avemaria:
sappilo, non ti rimane
che un suon di campane.

Non t'illudere: hai finito
di pretendere qualcosa:
colta hai l'ultima tua rosa,
l'hai sciupata in un convito:
è molto se ti rimane
fedele il tuo cane.

Marino Moretti
da "Tutte le poesie"

 

illusioni comprimono il mio mondo,
ora che sai, ora che sono torvo;
nel senso del tempo ritrovo spesso
arditi pensieri e tenere parole...

domenica 30 maggio 2021

Genetliaco, di Anonimo

Genetliaco
 
Un giorno come altri ora scorre
ma tu sai, per te è diverso
sei nato, quel giorno, arrivasti.
Ogni volta scandito dal tempo
come un implacabile ora,
uguale ad un passare indiscreto.
Adesso che pesano gli anni
ricordi, montagne, viaggi,
qualche amore passato.
Le brevi distanze si colmano,
capisci, riprovi, ripensi,
gli incolmabili spazi lasciati.
Nel vuoto si diramano auguri
di tanti che a loro volta non sanno
che è solo del tempo che passa.
 
Anonimo
del XX° Secolo
"Poesie ritrovate"
 

sabato 29 maggio 2021

Canto della pazienza, di Sabrina Giarratana

Canto della pazienza

Ci vuole tempo, tempo per fare
L’opera è grande, devo aspettare
Ci vuole un lungo lavoro attento
Perché si arrivi a compimento
Ad aspettarti io sto imparando
E sarai tu che decidi quando
Devo lasciare la porta aperta
La mia pazienza è una scoperta.

Sabrina Giarratana
da “Canti dell’attesa”

 attese lunghe e ansiogene imperlano
le fronti di gente comune, le nostre;
giù, nel profondo che abbiamo, si schiude
la nobile idea del concetto, dell'essere...

venerdì 28 maggio 2021

Nessun giorno..., di Paulo Coelho

Nessun giorno è uguale all’altro,
ogni mattina porta con sé un particolare miracolo,
il proprio momento magico,
nel quale i vecchi universi vengono distrutti
e si creano nuove stelle.

Paulo Coelho

Edward Hopper
"Mattino in città"


refolo notturno scompare alla luce,
del sole, quello del mattino presto;
rimangono rimasugli di sogni,
desideri notturni ch
e perdurano spesso...

giovedì 27 maggio 2021

Prendiamo il sentiero paludoso..., di Matsuo Bashò

Prendiamo
il sentiero paludoso
per arrivare alle nuvole. 

Matsuo Basho
(1644 – 1694)

 

le strade, i percorsi, i cammini,
toccano il mondoi, gli angole, le cose;
siamo perennemente in viaggio
impariamo a sostare il riposo...

mercoledì 26 maggio 2021

Protocollo cittadino #45

potrà mai questo silenzio assordante
 riempire di suoni una vita di attese continue?
è difficile credere, immaginare, scomporre...
un senso di continuità attraversa il mio vivere,
le gioie, le sconfitte, i dolori,
sono punteggiature senza grammatica,
rifilano non sense e parole scomposte;
sono grato a Lachesi,
per le cose che mai avrei detto,
compresse tristezze infrangono
il muro di cartapesta che appaio,
mi prono contrito...

Gujil
John Strudwick
"A Golden Thread (Un filo prezioso)"
1885 (olio su tela)

martedì 25 maggio 2021

Riflessi

Un sole freddo illumina la vastità del mare,
conchiglie rotte insabbiate i miei pensieri,
ricreo disegni sulla rena bagnata della battigia
la risacca in un niente ne fa “tabula rasa” ...
 

Andre Kohn
"Sotto la pioggia"
  

 Con il sole e con il temporale
con la luce e nel buio.
Comunque sempre con il cuore,
anche quando non sembra…

lunedì 24 maggio 2021

Canzone e riflesso

Le cose che pensano

In nessun luogo andai
Per niente ti pensai
E nulla ti mandai
Per mio ricordo
Sul bordo m'affacciai
D'abissi belli assai
Su un dolce tedio a sdraio
Amore ti ignorai
Invece costeggiai
I lungomai
M'estasiai. ti spensierai
M'estasiai, e si spostò
La tua testa estranea
Che rotolò
Cadere la guardai
Riflessa tra ghiacciai
Sessanta volte che
Cacciava fuori
La lingua e t'abbracciai
Di sangue m'inguaiai
Tu quindi come stai
Se è lecito che fai
In quell'attualità
Che pare vera
Come stai, ti smemorai
Ti stemperai e come sta
La straniera, lei come sta
Son le cose
Che pensano ed hanno di te
Sentimento. esse t'amano e non io
Come assente rimpiangono te… 
 
Lucio Battisti  
momenti duri profilano orizzonti vicini,
sta per giungere l'ora? è catarsi?
Siamo preda di inconsistenti attimi,
li crediamo unici, nostri, solo nostri...

 

domenica 23 maggio 2021

Nessuno può conoscermi, di Paul Éluard

Nessuno può conoscermi

Nessuno può conoscermi
Come tu mi conosci
Gli occhi tuoi dove dormiamo
Tutti e due
Alle mie luci d’uomo han dato sorte
Migliore che alle notti della terra
Gli occhi tuoi dove viaggio
Han dato ai gesti delle strade un senso
Separato dal mondo
Negli occhi tuoi coloro che ci svelano
La solitudine nostra infinita
Non sono più quel che credevan essere
Nessuno può conoscerti
Come io ti conosco.

Paul Éluard

le righe sui fogli virtuali scavallano
pensieri indefiniti, quasi infiniti;
ascolto il mio ansimare ritmato del cuore,
guardo ancora lontano ma è più vicino...

sabato 22 maggio 2021

Giorni di minime #65, di Gujil

scivolano gocce sui vetri, piove
 nel nostro senso delle cose, dei respiri,
siamo angeli o demoni?
Il perdurare di situazioni ci sfianca e pesa,
il quotidiano arranca sui soliti temi,
ci odiamo e ci amiamo con la stessa intensità.
Quando si tratta di fare qualcosa
l'immobilismo tende a prevalere, a surclassare,
la verità è chi non fa non falla
e questo mantra ci accompagna da una vita.
Rischiaro le idee in questo grigiore,
il tempo metereologica condiziona, influisce,
siamo preda di indicibili sguardi, giudizi,
in realtà siamo noi a giudicare
non importa se ci piove addosso...
 
Gujil
 

venerdì 21 maggio 2021

Canzone

insomma una canzone solo una canzone
finalmente un suono, una musica;
siamo di nuovo preda del nulla,
il silenzio non può sovrastare sempre...
 

Green Grows the Lilac

Alzandosi, di nuovo in strada
Rising up, back on the street
Ho preso il mio tempo, ho corso le mie possibilità
Did my time, took my chances
È andato lontano
Went the distance
Adesso sono di nuovo in piedi
Now I'm back on my feet
Solo un uomo e la sua volontà di sopravvivere
Just a man and his will to survive
Tante volte accade troppo in fretta
So many times, it happens too fast
Scambi la tua passione per la gloria
You trade your passion for glory
Non perdere la presa sui sogni del passato
Don't lose your grip on the dreams of the past
Devi combattere solo per mantenerli in vita
You must fight just to keep them alive
È l'occhio della tigre
It's the eye of the tiger
È il brivido della lotta
It's the thrill of the fight
Alzandosi alla sfida del nostro rivale
Rising up to the challenge of our rival
E l'ultimo sopravvissuto conosciuto
And the last known survivor
Insegue la sua preda nella notte
Stalks his prey in the night
E ci guarda tutti con l'occhio di una tigre
And he's watching us all with the eye of a tiger
Faccia a faccia, fuori nel caldo
Face to face, out in the heat
Appeso duro, rimanendo affamato
Hanging tough, stayin' hungry
Impilano le probabilità
They stack the odds
Ancora scendiamo in strada
Still we take to the street
Perché uccidiamo con l'abilità di sopravvivere
For we kill with the skill to survive
È l'occhio della tigre
It's the eye of the tiger
È il brivido della lotta
It's the thrill of the fight
Alzandosi alla sfida del nostro rivale
Rising up to the challenge of our rival
E l'ultimo sopravvissuto conosciuto
And the last known survivor
Insegue la sua preda nella notte
Stalks his prey in the night
E ci guarda tutti con l'occhio di una tigre
And he's watching us all with the eye of a tiger
Salendo, dritto in cima
Rising up, straight to the top
Ho avuto il coraggio, ho avuto la gloria
Had the guts, got the glory
È andato lontano
Went the distance
Adesso non mi fermerò
Now I'm not gonna stop
Solo un uomo e la sua volontà di sopravvivere
Just a man and his will to survive
È l'occhio della tigre
It's the eye of the tiger
È il brivido della lotta
It's the thrill of the fight
Alzandosi alla sfida del nostro rivale
Rising up to the challenge of our rival
E l'ultimo sopravvissuto conosciuto
And the last known survivor
Insegue la sua preda nella notte
Stalks his prey in the night
E ci guarda tutti con l'occhio di una tigre
And he's watching us all with the eye of a tiger
L'occhio di una tigre
The eye of a tiger

 Jenn Grant

giovedì 20 maggio 2021

Alba sul mare, di Arrigo Boito

Alba sul mare

Cessato è il nembo; va volando intorno
l’angiol del giorno – a spegnere le stelle
e le fiammelle – che brillan sui fari
dei marinari. – L’esule chiesetta
dell’ alta vetta – già si fa men bruna,
e ancor la luna
splende sull’ermo,
bianca ed immota,
come una nota
di canto fermo.

Arrigo Boito

 

quando il sole sorge la luce
illumina il mondo e i contorni;
è una banalità che ho scritto lo so
eppure mi pare così possente...

mercoledì 19 maggio 2021

Cuccurucucù Paloma

 

solo per scelta, per convinzione,
la vita, la musica, il pensiero;
siamo qualcosa che rimane
solo se creiamo qualcosa...

martedì 18 maggio 2021

Riflesso

insistiamo nella pesante parafrasi,
la nemesi si ripresenta, sorride;
siamo preda di irrefrenabili impulsi,
siamo animali di affetti...
 
Dentro gli occhi
 
Noi ci ritroveremo ancora insieme
Davanti a una finestra
Ma molte molte lune in là
E poche stelle in meno
E forse sarai stanco per la corsa del topo
Probabilmente vecchio per inventare un nuovo gioco
Dimmi come t'inganni
E quando avrò i tuoi anni?
Lei ci avrà già lasciato
In fondo a qualche data
Probabilmente a maggio
Ma lei per te sarà meno di un'ombra
L'ombra di un'altro viaggio
Perchè i ricordi cambiano
Come cambia la pelle
E tu ne avrai di nuovi e luminosi
Come le stelle
E comunque vada
Guardami dentro gli occhi
Gli occhi ch'eran bambini
Guardami dentro gli occhi
E non verranno i briganti
A derubarti di notte
Perchè tutti i briganti
Prenderanno le botte
E non verranno i pirati
Perchè tutti i pirati
Andranno in fondo al mare
E non verranno i piemontesi
Ad assalire Gaeta
Con le loro land rover
Con le loro toyota
E se verranno gli indiani
Con i lunghi coltelli
Noi daremo le botte le botte
Anche a quelli
E adesso chiudi i tuoi occhi
Chiudi gli occhi che ho sonno
Son vent'anni che guardo
E che non dormo
E i nostri figli se ne andranno per il mondo
Come fogli di carta
Sopra lunghi stivali silenziosi
E li avremo già persi
Ed una incontrerà tutti quelli
Che io sono già stato
E ci farà l'amore
Come in un sogno disperato
Scriverà sui cerini
Parole da bambini
E le parole invece tu
Le mischierai tutte dentro un cappello
Alla tua età scrivere una canzone
Non sarà più che quello
E non so che farai, chi vedrai
Se crederai a qualcuno
Se ci sarà una donna con te
O forse - meglio - nessuno
Ma comunque vada
Guardami dentro gli occhi
Gli occhi ch'eran bambini
Guardami dentro gli occhi
E non verranno i briganti
A derubarti di notte
Perchè tutti i briganti
Prenderanno le botte
E non verranno i pirati
Ad abbordare la nave
Perchè tutti i pirati
Andranno in fondo al mare
E non verranno i piemontesi
Ad assalire Gaeta
Con le loro land rover
Con le loro toyota
E se verranno gli indiani
Con i lunghi coltelli
Noi daremo le botte
Le botte anche a quelli
E adesso chiudi i tuoi occhi
Chiudi gli occhi che ho sonno
Son vent'anni che guardo
E che non dormo
 
Roberto Vecchioni

lunedì 17 maggio 2021

"Au revoir", di Anonimo

"Au revoir"

"A rivederci!"
Intorno il silenzio mi parla,
ciò che fu dato è reso? Mi chiedo
nel sole di primo mattino.
Scorre un sottile dispiacere in cuore,
lo lascio grondare dagli occhi
di un viaggiatore perpetuo,
di un eterno sconsolato ragazzo.
Passano spruzzi di mare agli scogli,
le mie veleggiate scomposte,
una scia mi ricorda ieri, il passato.
La tristezza da sempre fa parte di me,
sono un colore che invade e perdura
che penetra in fondo giù dove fa male.
Indolente, insolente, eppure indifeso
come il biancheggiante, placido mar...
"Au revoir"
...

Anonimo
del XX° Secolo
da "Le implicazioni sentimentali"

 

domenica 16 maggio 2021

Silenzio, di Arturo Graf

Silenzio

Dio, che silenzio! Intorno,
sull’arìose alture,
selve d’abeti, scure
entro il fulgor del giorno.
E qua, dove la piargia
digradando s’allenta,
cespi di folle menta
e d’erica selvaggia.
Passa la nube estiva
che nel seren si perde,
e vela il muto verde
d’un’ombra fuggitiva …
Dio, che silenzio! Il core
par che mi svenga in petto
mentre, sedendo, aspetto
ciò che non giunge, e l’ore
dileguan lente. – Ascolta!…
Che orribil pace è questa?
Non un sospiro desta
la solitudin folta …
È imagin vera o sogno
ciò che apparisce in giro?
Questo che scemo e miro
è quel di là che agogno?
Com’ogni cosa è lieve,
com’ogni cosa è muta,
presso e lontan, perduta
in questa cerchia breve!
Che m’avvenne? Da quando,
perché son qua? Salvato
da un’insidia? Cacciato
da qualche ignoto bando?
Che m’occorse? M’occorse
veramente qualcosa? –
Dna silenziosa
voce risponde: Forse!…
Forse? Non altro? Dio,
che soliloquio vano,
che guazzabuglio strano!…
Sogni, ricordi, oblio!…
Qual è il nome ch’io porto,
là tra gli umani greggi?
Terra che mi sorreggi,
io vivo o son morto?
Ah, che silenzio atroce!
ah, che funerea pace!
Tace ogni cosa; tace
la stremata mia voce.

Arturo Graf

Paris Nogari
"
Allegoria del silenzio"

solo, nel sole mattutino ascolto rapito
le cose che parlano il loro linguaggio;
"Va tutto bene" ho scritto nel tempo,
sto riguardando ancora una volta...

sabato 15 maggio 2021

Riflesso

inutili lacrime rigano a tratti
le rosee guance di provati profili;
il tempo, la musica, le possibilità arpionate,
quando il respiro è fatica, quando è dolore...


 

 

venerdì 14 maggio 2021

Protocollo cittadino #44

Protocollo cittadino #44

Tutto a posto!
La sintesi non è mai stato un mio pregio
cerco di essere pragmatismo e sunto
non sempre ci riesco ma provo.
L'effimera gioia di un gesto stupido,
la compenetrazione sensoria di un'immagine,
il fisico che risponde ancora agli stimoli
e di nuovo mi ributto nel contesto che conosco.
Nessuno mi può rubare quello che sono,
lascio le sirene che anelo sull'isola non trovata,
ne ascolto il canto ma, bendato,
per fortuna non so dove andare...
 
Gujil
 


giovedì 13 maggio 2021

Echi, di Anonimo

Echi

 Non sento ormai che l'eco
di parole tue lontane
del suono non rimane
che rumore ma ancora spreco
il coacervo di attimi insieme
costretti nel gorgo emotivo
di sguardi, di volti, di un vivo
consunto copione  che preme
sul cuore crepato e consunto
storie di noi, di altri, del mondo
che gira intorno nel tondo
che siamo, reale o presunto.

Anonimo
del XX° Secolo
da "Le implicazioni sentimentali"
 
Alexandre Cabanel
"Eco"

mercoledì 12 maggio 2021

Giorni di minime #64

la discesa di un pezzo di cielo,
gli occhi puntati in alto a scoprire traiettorie
il tentativo è di individuare una stella cadente,
l'obiettivo è esprimere un desiderio impossibile.
Vale per le lampade che strofiniamo con l'immaginazione
nella speranza di improbabili genii,
vale per le sorgenti nascoste che abbiamo nella mente
l'eterna giovinezza come target da raggiungere.
Siamo ancora fatti di sogni,
comandanti di astronavi nel cosmo,
cavalieri Jedi senza macchia e senza forza,
teneri eroi di cartoni animati.
Quando usciamo da risapute orbite è il panico,
l'idea di perdere ciò che pensiamo nostro è insostenibile
come insopportabile peso che ci schiaccia al reale,
"bon jour... c'est la vie"
 
Gujil
Paul Gauguin
"Bon jour monsieur Gauguin"

martedì 11 maggio 2021

non sai bene se la vita.., di Jorge Luis Borges

Non sai bene se la vita è viaggio,
se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno
dopo giorno e non te ne accorgi
se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso.
In certi momenti il senso non conta.
Contano i legami.

Jorge Luis Borges

nel giorno che incombe il risaputo pesa,
le noie, i bisbigli, le cose cattive dette;
il senso è vero conta ma non deve pesare,
divergenti, incostanti e lassi, così siamo noi...

lunedì 10 maggio 2021

Dopo un lungo silenzio, di William Butler Yeats

Dopo un lungo silenzio

Parlare dopo un lungo silenzio è cosa giusta.
Perduti o morti gli esseri amati,
nascosta nell’abat-jour l’ostile lampada
e calate le tende sulla nemica notte
che si parli così tra noi e noi
su questo tema eccelso, l’Arte e il Canto.
La decrepitudine del corpo è saggia:
giovani ci siamo amati senza saperne nulla.

William Butler Yeats

conto gli atti del mio respiro, nel silenzio,
vedo il petto che singhiozza, ritmico,
 ridicolezza da piccolo dramma, scomposto,
rilascio frasi sconnesse, a casaccio, sui fogli...

domenica 9 maggio 2021

Farewell, di Pablo Neruda

Farewell

Dal fondo di te, e inginocchiato,
un bimbo triste, come te, ci guarda.
Per quella vita che arderà nelle sue vene
Dovrebbero legarsi le nostre vite.
Per quelle mani, figlie delle tue mani,
dovrebbero uccidere le mie mani.
Per i suoi occhi, aperti sulla terra
Vedrò un giorno le lacrime nei tuoi.

Io non voglio, Amata.
Perché nulla ci leghi,
che nulla ci unisca.
Né la parola che profumò la tua bocca
né ciò che le parole non dissero…
Né la festa d’amore che non avemmo
né i tuoi singhiozzi vicino alla finestra

(Amo l’amore dei marinai
che baciano e se ne vanno.
Lasciano una promessa.
Mai più ritornano.
In ogni porto una donna attende:
i marinai baciano e se vanno.
Una notte si coricano con la morte
nel letto del mare.)

Amo l’amore che si suddivide
in baci, letto e pane.
Amore che può essere eterno
e può essere fugace.
Amore che vuol liberarsi
per tornare ad amare.
Amore divinizzato che si avvicina.
Amore divinizzato che se ne va.

Più non si incanteranno i miei occhi nei tuoi,
più non si addolcirà vicino a te il mio dolore.
Ma dovunque andrò porterò il tuo sguardo
e dove andrai porterai il mio dolore.
Fui tuo, fosti mia. Cos’altro? Insieme facemmo
un angolo di strada dove l’amore passò.
Fui tuo, fosti mia. Tu sarai di colui che t’amerà,
di colui che taglierà nel tuo orto ciò che io ho seminato.
Me ne vado. Son triste: ma sempre sono triste.
Vengo dalle tue braccia. Non so dove vado.
Dal tuo cuore mi dice addio un bimbo.
Ed io gli dico addio

Pablo Neruda
da "Crepuscolario", 1923

Frida Kahlo
"Diego nella mia mente"
, 1943

Non è mai facile allontanarsi, togliersi,
potenti fragilità nel cuore, negli occhi;
rimaniamo aggrappati al sogno il mattino,
ci svegliamo e non vogliamo capire...

sabato 8 maggio 2021

La fiera, di Corrado Govoni

La Fiera

Non ricordi la turbinante fiera?
I pagliacci e la giostra coi lumini?
Tutto fu bello, musica e lustrini,
solo al ritorno nella buia sera.

Tu pedalavi vaporosa in avanti,
ed io a volo dietro il tuo cappello,
come in un delizioso carosello
mosso da Dio sol per noi amanti.

Sull’erba della darsena intrecciammo
le nostre impolverate biciclette
come in gelosa lotta due caprette.
Sul loro esempio, muti, ci avvinghiammo.

E quando entrammo a piedi dalla porta
tra gli sguardi dei pochi curiosi
composti e seri come vecchi sposi,
la città non mi parve più così morta.

I baci nella sera freddolina
riscaldato mi avevano d’amore,
dandomi dei sussulti dolci al cuore
come quei colpi, là, di carabina.

Ed io ti vedevo in un barbaglio,
per effetto dei tuoi baci brucianti,
sotto le stelle, strane e doloranti,
come le bianche pipe del bersaglio.

Corrado Govoni

immagini d'infanzia le fieri, i circhi,
uno, di fronte a casa da sempre;
poi il tempo che passa, lo studio, la vita,
rimane indelebile in me l'immagine ancora...

venerdì 7 maggio 2021

Quel confine che abbiamo tracciato, di Anonimo

Quel confine che abbiamo tracciato

Interlinea discontinuo nei passi
di chi cammina insicuro, straniti,
 abbiamo di nuovo passato
quel confine che abbiamo tracciato.

Nell'ansia di nascondere i fatti
proponiamo misure di contenimento
instabili anime fibrillanti
scintilliamo d'attrito, di scontri.
 
Involontari protagonisti di irrisolti
pseudodrammi di quartiere crediamo
di aver soluzioni ad antiche domande
che buttiamo come carta nel vento.

Abbiamo nuovamente valicato
quel confine che abbiamo tracciato.
 
Anonimo
del XX° Secolo
da "Le implicazioni sentimentali"