Lo sguardo dei poeti
È piú acuto lo sguardo dei poeti.
È un giardino di casa per loro la natura.
In un’oscura selva gli altri uomini
cercano brancolando un’ardua via.
E l’unico bagliore, che come una favilla
effimera illumina talvolta il loro andare
di notte, è una breve sensazione
di magnetica occasionale vicinanza:
fugace nostalgia, fremito di un attimo,
sogno dell’ora del tramonto, gioia
immotivata che d’improvviso corre
nel cuore e d’improvviso fugge.
Konstantinos Kavafis
chi può mai dire il confine incerto
tra recitare, rimare, scoprire il delirio;
in fondo si scrive per dare qualcosa a qualcuno
o solamente sperando che i posteri apprezzino...
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